Capitolo 15

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Kassandra non era a suo agio lì dentro. I rumori della lava che scorreva sotto di lei la terrorizzavano. «Ehi Derek! Sei sicuro che la roccia sotto di noi reggerà?»

Pain si inginocchiò e mise una mano sul terreno. Ruscì a percepire il calore ad una decina di metri da loro. «Sì, non dovremmo avere problemi. Vieni...» Le prese la mano. Continuarono a camminare per mezz'ora. Non poterono credere a quello che c'era davanti i loro occhi. «O mio Dio!» Esclamò uno dei due, forse entrambi. C'era un tempio lì sotto. Al centro del vulcano c'era un enorme tempio. Al centro di esso due statue alte una trentina di metri. Raffiguravano le divinità Atos e Sota. Si guardarono intorno, ma non percepirono nulla. Salirono i gradini che sembravano fatti di marmo. «Com'è possibile che un luogo del genere possa resistere all'interno di un vulcano attivo?» Pain non aveva una risposta. Trovarsi lì era più di quello che si aspettava dalla missione. «Cos'è quello?» Alla fine dei gradini c'era una sorta di altare, sembrava uno di quegli altari sacrificali, dove un tempo venivano offerti dei sacrifici umani alle divinità; pratica in disuso da secoli tra gli immortali. Al centro c'era un libro, aperto a metà. Si avvicinarono cauti. «Pensi che qui ci possa essere il drago?» chiese Kassandra. «Non credo o ci avrebbe già abbrustolito.» Andarono vicino al libro. Era più una sorta di diario, dove erano appuntate delle memorie e qualche passo ipnotico. Era vecchio, molto vecchio. «Questi simboli...sono nella nostra lingua madre.» Pain le porse il diario. «Tu li hai studiati più di me. Cosa dicono?» Kassandra prese il diario e lo sfogliò per un po'. «È strano. Sono tutti simboli di guerra e preghiera. Vedi questi due?» Gli mostrò i due segni astratti. «Questo sta a indicare un guerriero, mentre quest'altro indica una sacerdotessa. Raccontano di una profezia.»

Pain si stava incuriosendo. «Cosa dice la profezia? Riesci a leggerlo?» Kassandra sfogliò diverse pagine. «Questo linguaggio è Alto Vampirico. È molto vecchio, a occhio e croce direi che potrebbe risalire all'alba dei tempi. Sin dalla prima era. Qui dice: "L'avidità di uno sarà la rovina dell'altro. Non c'è pace per chi tradito ha... da solo è distruzione, unito è potere. Quattro parti di uno, l'erede al trono siederà se il suo pegno pagherà". Che vuol dire secondo te?» Pain non ne aveva idea. Era enigmatico. La cosa migliore da fare sarebbe stata tornare all'Accademia e cercare di decifrarlo. Ma non c'era tempo per questo. Le prese il diario dalle mani e lo mise nello zaino che portava in spalla. «Lo porteremo con noi. Potrebbe esserci dell'altro. Facciamo un giro del posto e andiamocene da qui.»

Fecero un giro, ma non trovarono altro. Kassandra non vedeva l'ora di andarsene da lì. L'idea di essere dentro un vulcano non le piaceva affatto. Una volta fuori dalla grotta, notarono che l'alba stava sorgendo. Quante cose erano successe nell'arco di dodici ore. Lei e Derek; i segugi, ora questo diario. Le si arrossarono le guance al pensiero di quello che aveva fatto con lui. Non aveva idea che potesse essere così bello, piacevole. Il tragitto fino alla casa a Laugarvatn fu piacevole. Se non fosse stato per la missione, Kassandra si sarebbe goduta quel viaggio. Ripresero la macchina e tornarono alla pensione che avevano affittato. Dopo un breve aggiornamento da parte di Pain ai guardiani, cominciarono a prepararsi per il viaggio verso la loro prossima meta. Il piano era di arrivare all'aeroporto di Isafjörður tramite un volo di linea. Ad attenderli lì, ci sarebbe stato Aki. Con l'elicottero privato sarebbero arrivati alla loro destinazione.

Le Cronache della Spada Sacra - REDENZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora