Ritorno

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Izuku pov
Mi trovo davanti alla porta della casa che ho lasciato esattamente due anni fa...chi l'avrebbe mai detto che sarei tornato qui!
Cazzo,se Inko non mi riconoscesse?se mi rifiutasse?sarebbe davvero dura da digerire,anche se so che dopo essere scomparso in quel modo ne avrebbe tutto il diritto...
Dopo svariati minuti a fissare insistentemente la porta d'ingresso,mi decido a suonare il campanello,sentì la voce di mia madre dall'altro lato che chiedeva chi fosse
"Izuku" mi limitai a rispondere,a quel punto la porta si aprì di scatto rivelando la figura tozza di Inko in lacrime,ed ancora con un po' di incredulità,si avvicinò a me abbracciandomi,mi strinse forte come l'ultima volta...
"I-Izuku,sei tornato!sei qui,s-sei di nuovo qui con me"
"Si mamma,sono qui con te,stavolta per sempre"
Dopo la mia affermazione iniziò a piangere ancora più forte contro il mio petto,mi scese una lacrima.
Inko mi fece entrare in casa,andammo in cucina e ci sedemmo a tavola
"Ehi mamma...penso che anche se non mi hai ancora chiesto nulla vorrai sapere dove sono stato,cosa ho fatto in questi due anni. Sono pronto a parlarti di tutto quanto,se avrai voglia di ascoltarmi ovviamente"
Lei mi fece cenno di sì con la testa,decisi di non nasconderle nulla e di essere più sincero possibile...infondo è mia madre,merita di sapere tutto quanto
"Okok,è una lunga storia quindi preparati.
dopo averti risposto in malo modo ed essere scappato dalla finestra della mia camera ho incontrato un mio,all'epoca conoscente,di nome Dabi che mi aveva convinto a non farla finita,gli dissi che volevo andare via dal Giappone per trasferirmi in America e lasciarmi alle spalle tutto il dolore e la sofferenza,ma mi convinse a vivere con lui e il suo coinquilino Hawks ed accettai...da quel giorno iniziai a vivere con loro due nei bassifondi della città.
Da lì iniziai a lavorare come tatuatore per guadagnare qualche spicciolo che utilizzavamo per sopravvivere,così nessuno di noi avrebbe dovuto rubare.
Un giorno il padre di Hawks mi portò in una strana clinica dove mi presentò un uomo alto in giacca e cravatta che mi donò un'unicità che mi permette di aumentare la mia forza fisica,quindi,avendo sia l'unicità che il fisico adatto,ho deciso di tornare a casa per svolgere l'esame d'ammissione al secondo anno per entrare alla UA"
La donna mi guardò esterrefatta,forse le avevo raccontato tutto in modo troppo diretto...
"Capisco,l'esame per i nuovi studenti è domani,me lo ha riferito Katsuki l'altro giorno"
"Lo so...ehi,senti mamma,scusami per essermene andato così ed averti lasciato da sola,per averti fatto credere di essere morto e tutto il resto,mi sei mancata tanto"
"N-non ti preoccupare tesoro,l'importante è che adesso tu sia qui con me"
Ci riabbracciammo di nuovo,talmente forte da quasi toglierci il respiro a vicenda,mi era mancata tanto questa sensazione di pace,adesso si che sono finalmente a casa.
Dopo quest attimo madre e figlio mi parlò della morte del padre di Kacchan,della sua depressione e dell'arrivo di suo zio che fece peggiorare ulteriormente la sua situazione...
"Sono tornato anche per lui mamma,ti prometto che lo tirerò fuori da tutto questo,costi quel che costi!"
"Sei l'unico in grado di poterlo fare Zuzu,però adesso per quanto sia felice di riaverti qui con me devi andare a riposarti,domani è il grande giorno"
la abbracciai,le augurai una buonanotte e salì in quella che era la mia camera buttandomi sul letto a peso morto e addormentandomi quasi subito.
Il mattino seguente mi svegliai a causa del rumore assordante che proveniva dalla sveglia del cellulare che,fortunatamente o sfortunatamente,avevo puntato prima di addormentarmi,così mi alzai e cercai di prepararmi al meglio per fare una buona impressione,dato che i professori avrebbero visto le mie doti durante gli allenamenti e non prima.
Grazie a quel pro hero pennuto che ho come ex coinquilino non dovrò fare l'esame d'ammissione,e menomale!
oggi sono stanco morto,non sarei in grado di reggere una prova che preveda l'utilizzo della mia unicità.
Decido di farmi una doccia veloce per rilassarmi un po' e,dopo essermi asciugato,vado in cucina attirato da un buonissimo odore di pancake
"Buongiorno mamma"
"Oh,buongiorno figliolo,ti ho preparato la colazione"
Mi disse con uno dei suoi bellissimi sorrisi,lasciandomi in cucina e dirigendosi velocemente verso la porta d'ingresso
"Vai a lavoro?"
"Si tesoro,ieri il capo mi ha mandato un messaggio dicendomi che oggi sarei dovuta andare nel suo ufficio prima dell'apertura dell'azienda per parlarmi di una questione,a detta sua,molto importante"
Salutai mia madre e andai su in camera per mettermi qualcosa di decente dato che non avevo ancora l'uniforme.
Finito di prepararmi andai verso la stazione ed entrai sul treno che mi avrebbe portato nella scuola dei miei sogni,e anche dal mio migliore amico d'infanzia che non vedevo l'ora di rivedere

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