Con il cucchiaio pieno di riso in bocca, scrollo per i vari social sul mio telefono non interessandomi della persona appena entrata dalla porta d'ingresso.
Quando lo sento starnutire però, alzo lo sguardo e vedo un Jimin lottare con l'ombrello per riuscire ad incastrarlo nel porta ombrelli.
Appoggio il telefono sul tavolo notando quanto sia fradicia la sua giacca. I suoi capelli sgocciolano per terra allagando il pavimento.
Non capendo il perché sia bagnato fradicio, sposto il mio sguardo verso la finestra e appena vedo un fulmine apparire in cielo, capisco la motivazione.
Possibile che non ho notato che pioveva?
"Com'è andata a lavoro?"
"Bene.."
Dice togliendosi anche l'ultima scarpa per poi incamminarsi nel corridoio per raggiungere la propria stanza.
Tempo di prendere un'altra cucchiaiata di riso e Jimin ritorna in salotto con addosso una felpa e dei pantaloni da tuta morbidi.
Wow, mi sembra che in questa casa ci siano due Jimin: uno è quello formale ed elegante che utilizza un linguaggio colto, mentre questo.. questo è invece l'idiota ficcanaso dolce e protettivo.
Jimin dopo aver dato un'occhiata a quello che mangio, si siede di fianco a me guardandomi intensamente.
Certe volte non mi sembra neanche mio fratello..
"Ne vuoi un po'?"
"Mh"
Annuisce aprendo la bocca e aspettando che lo imbocchi.
È proprio un bambinone..
Gli do un po' di riso e lui tutto bello felice lo manda giù. Poi si gira verso di me sorridendomi genuinamente e anche io ricambio il sorriso.
Dopo attimi di silenzio che sono stati impiegati nel mangiare, inizio a parlare.
"Hai presente l'amico tuo che mi ha scritto? Ecco.. gli audio che mi mandava erano estremamente familiari.."
Jimin annuisce soltanto guardando dappertutto se non me. Perché ogni volta che parliamo di lui, Jimin si comporta in modo strano?
"Quindi.. intendi continuare ad ascoltarli?"
Annuisco continuando a mangiare sotto lo sguardo triste e addolorato di Jimin. Mi domando cosa gli sia preso tutto d'un tratto.. possibile che sia successo qualcosa a lavoro?
Immersa nei miei pensieri, ritorno alla realtà quando Jimin decide di parlare.
"Solo.. niente, lascia perdere"
Dice prima di alzarsi e andarsene via lasciando me indietro confusa. È veramente successo qualcosa?
___________
Aprendo la porta di camera mia, tolgo la felpa che mi ero messa ore fa lanciandola sul letto mirandolo in pieno.
Accendo il cellulare venendo accolta dalla foto mia e del mio ragazzo abbracciati a coccolarci sul divano. Sul mio viso spunta un sorriso a ricordare che questa foto ce l'aveva fatta Jimin nascosto dietro al muro.
Spengo il cellulare sentendo gli occhi inumidirsi. Quando decidi di ritornare?
Il mio sguardo si sposta dallo schermo spento del mio cellulare al computer acceso sulla mia scrivania.
Possibile che quel coso si accenda da solo? È veramente posseduto? Stringendo gli occhi in due fessure, mi accorgo che sullo schermo è presente una notifica.
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Files|| j.jk
Fanfic"Com'è parlare con un ragazzo... morto?" Iniziata: 9/09/21 Finita: 21/06/22