cambiamento

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Se penso al cambiamento in modo razionale sono arrivata a capire che è una cosa necessaria, normale e indispensabile per quella che io definisco la (de)costruzione della nostra identità. Eppure nella concretezza della mia vita alla fine è difficile scacciare tutte le ansie che affiorano nella mia mente se penso al cosa può succedere. Solitamente comincio a prospettarmi ventimila scenari diversi che provo a discernere e risolvere. Succede che poi il cambiamento avviene e le ansie e i problemi non ci sono più, sono abbastanza brava a far fluire gli eventi intorno a me in maniera spensierata, soprattutto quando mi permetto di essere leggera. Era una cosa che nella prima adolescenza riuscivo a fare con molta più naturalezza di ora. Ora è cambiato che intorno a me ci sono le voci di qualcuno, ancora devo definire di chi, se la mia, la loro o la sua.  Ora è cambiato che delle volte ho paura di parlare, ho paura di ferire o essere ferita con dei minimi commenti, ho paura di ridere troppo, ho paura di essere troppo seria, ho paura di parlare troppo ad alta voce, di non farmi capire, di non capire, di avere qualcosa fuori posto, se il brufolo, se le cosce, se gli occhi si vedono troppo, ho paura di risultare una bambina ingenua stupida, un'incapace. Le paure sono tante, ma la cosa di cui mi stupisco e di cui sono fiera è che poi mentre le cose cambiano io la forza dentro di me la trovo, alla fine prepondera nella mia strana personalità l'entusiasmo che provo quando nuove cose mi si presentano davanti.  Ogni cambiamento ti dà la possibilità di essere diverso, ti permette di staccarti dai contesti dove le etichette che portavi addosso probabilmente sono invecchiate e ora non ti ci ritrovi più. Provare a essere diversi ci porta a scoprire nuovi lati di noi, come quando in qualsiasi forma artistica si sperimenta un nuovo genere o un nuovo stile, provi, se non ti piace, capirai cosa non vuoi, se ti piace, troverai un mondo tutto nuovo da scoprire che libererà nuove parti della tua personalità artistica e non solo. La cosa che poi mi piace di più è la consapevolezza del cambiamento, quella a cui arrivi dopo e ti rendi conto di tutto e ti senti nuova o forse che ne deve iniziare un altro di cambiamento? Alla fine noi siamo influenzati da tutto ciò che ci circonda, e questo è in continuo cambiamento, quindi alla fine lo siamo anche noi, perchè averne paura?  Alla fine non si perde nulla, solo cose che ci fanno maturare, anche se arriverà il dolore. La tristezza è il sentimento a cui tendiamo più spesso nella nostra vita, per cui il nostro corpo e la nostra mente, anche se non sembra, trovano in essa una forma di 'abitudine rassicurante' che ci permette teneramente o fortemente di riprenderci e rialzarci. Il vero problema del cambiamento è il prima, questa è la verità, l'attesa che c'è dietro potrebbe distruggerci , se lasciassimo correre l'ansia ci bloccherebbe in tutto. Esiste una formula per farci passare la paura? No, ma ognuno di noi, affrontando le piccole o grandi sfide della nostra vita, si costruisce una propria strada per superarle, e se ci chiudiamo troppo privandoci di opportunità per la paura, in modo naturale troveremo la via di superare anche i nostri limiti, è una nostra caratteristica intrinseca. Troveremo sempre uno stimolo, che sia una persona, un evento, un animale, un artista o ance una giornata diversa. Non dobbiamo avere paura del cambiamento, ma accoglierlo per come viene e sfruttarlo al massimo.

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