Traccia nona.

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Sally, Sally.

La mia cara, carissima Sally Donovan, con un'intelligenza particolarmente limitata ma, molto molto furba, c'è da riconoscerlo.

Sospiro e mi guardo intorno. I lampioni illuminano pallidamente le strade del quartiere e nella città deserta c'è un lieve e caldo tepore.

Penso a cosa fare dopo tutta questa storia: oltre a Sherlock non ho nulla.

La Signora Hudson non mi fa quasi più pagare l'affitto, almeno fino a che non mi riprenderò del tutto mi ha detto.

Prova compassione per me (come tutti in questo periodo), anche se non ne ho chiesta o cercata.

Comunque credo di avercela già un'idea, su cosa fare dopo.

Dovete sapere che, a differenza del Detective Lestrade, la nostra amica Sally non si è conquistata il suo posto di lavoro con grande fatica, no.

Lei faceva la spogliarellista in un posto chiamato "Gold Bitches". Parecchio rassicurante, no?

Anderson tradiva la moglie da molto tempo ormai, penso che si siano persino lasciati da un po'.

Lui era dipendente da quel posto quasi quanto io lo sono dall'oppio. Disgustoso.

Una sera incontrò questa bella ragazza, lunghi capelli ricci, occhi penetranti e pelle scura. Ma soprattutto, lunghe gambe aperte.

Potete capire benissimo come andò a finire.

Sto zitto per l'intera durata del racconto: non ci credo ... Sembra una ragazza per bene, nonostante il caratteraccio.

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-Non credi possa essere stata la sorella? Dopotutto non ha un alibi, il movente potrebbe anche esserci ... Perché non provare?- chiese John, ancora chino sul corpo della sessantenne ritrovata morta quella mattina.

Sherlock sospirò esasperato.

Possibile che anche John a volte potesse essere tanto ottuso?

-No John, non può essere la sorella. Guardale le mani! Le tremano troppo per compiere un omicidio tanto perfetto! E poi non posso "provare". La vita è fatta di certezze e riflessioni, non di impulsività- disse Sherlock, guardandolo di sottecchi mentre studiava il cadavere.

-Ah, certo. Vieni a fare la predica a me, quando ti ricordo che sei stato tu a puntare la pistola su una bomba che minacciava di esplodere- disse John tutto d'un fiato.

Sherlock aprì la bocca, stava per ribattere, ma John lo precedette.

-Non dirmi che sapevi perfettamente del fatto che Moriarty avrebbe ricevuto una chiamata, perché non è possibile nemmeno per te, Sherlock- concluse infine John, mettendolo a tacere.

Lavorarono per pochi altri minuti prima che Sherlock si interrompesse di punto in bianco. John fece per aprire bocca e domandare, ma Sherlock lo zittì

-Devo farti vedere una cosa ...- sentenziò infine, prendendolo per un braccio, alzandolo di peso, fino a trasportarlo in un vicolo cieco, stretto e sconosciuto.

John si era accorto da tempo che Sherlock ... Bè era cambiato.

Era meno "infantile". Tranne quando cercava di conversare, a suo dire, in maniera impossibile, con delle persone che riteneva stupide.

Ma con John ... Con John era diverso. Dopo quell'episodio di qualche settimana prima aveva cambiato totalmente atteggiamento con lui.
Come se in lui fosse scattato qualcosa, come se all' improvviso avesse capito tutto.

13 Reasons Why || Johnlock style.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora