Traccia decima.

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Harry Watson: la sorella alcolizzata di John che chiede di me, Sherlock Holmes; interessante. Forse non avrei dovuto mettere la mia e-mail sul blog.

Lo sento sospirare impercettibilmente e lo blocco prima che possa ricominciare a parlare. Mi chiedo che diavolo c'entri mia sorella con Sherlock.

Che io sappia non si sono mai incontrati.

Lui ha provato a dedurre la sua vita da un telefono, c'è riuscito, ma non l'ha mai vista. Non gliene ho mai dato l'occasione, ne lei ha mai suscitato la sua curiosità e non ho mai presentato Harry come un caso, quindi come una cliente.

Ma allora, perché Harry ha deciso di contattare Sherlock?

È l'unica domanda che mi ronza in testa.

"Perché?"

Non trovo risposta ed è per questo motivo che mi decido a premere PLAY e ad andare a casa di mia sorella.

Per avere spiegazioni.

Perché devo sapere.

PLAY.

Perché Harry Watson ha chiamato me? Semplice.

Dopo il divorzio da Clara, nonostante fosse già ubriaca di suo, Harriet ha rincarato la dose, con la seria possibilità che potesse scoppiarle il fegato.

Perciò ha chiamato me, perché voleva che prima che accadesse (nonostante non sia successo nulla), voleva far pace con John.

Oh, questa è bella. Mia sorella prova rimorso tutto ad un tratto, ha voglia di chiedermi scusa.

E lo fa attraverso il mio "migliore amico".

Che codarda.

Mi ritrovo in un taxi, con i pochi soldi che mi rimangono. Biascico parole confuse che non capisco nemmeno io. Credo sia la via dove abiti Harry, ma ora come ora, non riesco a trovare collegamento alcuno.

Non capisco cosa sia il rimorso, perdonatemi.

Harry mi ha spiegato che non è una bella sensazione.

È quando tu soffri pensando a tutte quelle cose che hai fatto contro una determinata persona. In questo caso tutte le oppressioni, di ogni tipo, dalle più piccole marachelle da piccoli, ai "litigi per grandi", che John ha dovuto subire solo perché lei era troppo fatta o semplicemente troppo assetata di Jack Daniel's per capire ciò che il fratello aveva da dirle.

Mi chiedo se Mycroft provi rimorso.

Oh, ne prova eccome, Sherlock.

Arrivo, in quindici minuti circa, a casa di Harry e scendo dal taxi dopo aver pagato. Busso energicamente alla porta.

Ho tanta di quella rabbia in corpo che potrei rompere la porta con un solo colpetto ma, fortunatamente, non succede.

Riesco a controllarmi in certe situazioni. Mi ricordo solo dopo di mettere PAUSE, quindi mando indietro mentre sento lo spioncino della porta che si apre, e qualcuno dietro che si affaccia per guardare e scrutare chi è.

Due enormi occhi verdi spuntano da dietro la porta, mi scrutano con fare indagatore e sospettoso. Sono visibilmente stanchi.

-Sono John- dico con tutta la calma e la serenità che possiedo in questo momento. Quindi poca.

Dietro la porta, vedo un sussulto.

Forse non se lo aspettava.

Ma, ci metto la mano sul fuoco, Harry è parecchio sorpresa.

13 Reasons Why || Johnlock style.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora