4.

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Iniziammo a sorseggiare i nostri cocktail...

Barista:" ragazzi potreste spostarvi, si è creata una fila dietro voi due"

Mason:" o scusaci ci togliamo subito" disse molto cortesemente
Allontanandoci dal bancone

Mason:" scusa che te lo chiedo..... premetto che sono una frana con queste tipo di situazioni, ma hai un volto conosciuto"
Angelica:" lo sai che continuavo a guardati e ho la stessa sensazione, sentendo l'accento sei inglese, giusto?"
Mason:" esatto, sono di Portsmouth ma per lavoro vivo a Londra.. invece tu parli bene l'inglese, ma l'accento non è propriamente britannico o sbaglio?"
Angelica:" non sbagli, sono italiana, e anche io vivo a Londra per lavoro, che lavoro fai??"

Nel mentre della nostra conversazione delle ragazze, della mia età iniziarono a ad avvicinarsi a noi, mi spinsero e chiesero un autografo e foto a Mason, tutto in maniera alquanto sgradevole. Vidi Mason al quanto imbarazzato, ma sempre gentilissimo. Arrivò un altro gruppetto di ragazze che lo circondarono e una di loro mi travolse e mi cadde il mio cocktail con tutto il suo contenuto a terra.... stavo per rigirarmi per almeno far rendere conto del torto ricevuto, quando Mason si allontanò da queste ragazze e mi chiese se mi fossi fatta male con io vetro del bicchiere, mi invitò al suo tavolo
Mason:" mi dispiace tanto, stai bene? "
Angelica:" tranquillo non ti preoccupare, non mi sono fatta niente!!"
Mason:" mi sento responsabile, vieni al mio tavolo, siamo un bel po! Però ti voglio offrire un altro drink per farmi perdonare!"
Angelica:" guarda non ti preoccupare"
Mason:" davvero insisto, tu dove hai il tuo tavolo?"

Nel fare quella domanda indicano entrambi lo stesso punto.

Mason:" siamo allo stesso tavolo? Ancora meglio andiamo!!"

Mi prese per il polso e ci dirigemmo al tavolo

Mason:" qual è il tuo posto ?"
Angelica:" questo qui ci ho poggiato la borsa"
Mason:" ottimo sediamoci così ti offro un altro drink"

Ci sedemmo vicini e ordinò un altro giro di cocktail. In un istante fui sommersa dai ricordi; mi ricordai dove avevo visto questo ragazzo, e sopratutto capivo perché quel volto mi sembrava conosciuto. Con il mio ex andavamo spesso allo stadio, era una passione che ci accomunava anche se spesso ci trovavamo avversari in quanto lui sostenitore della sua nazionale e del chelsea e io sostenitrice della mia nazionale e della mia squadra italiana.
Ebbi un susseguirsi di immagini sovrapposte di noi due, ogni volta che mi capitava era come sentire delle coltellate allo stomaco.

J:" io eccovi!!! Vi siete incontrati!
Angi tutto bene?? Mase cosa le è successo?"

In quel momento mi sentivo gli occhi puntati addosso da parte di entrambi
Feci un sorriso flebile e risposi che andava tutto bene.

J:" sicura??? Non mi convinci molto comunque mase l'hai riconosciuta?? Ti ricordi la canzone con la quale ci hai ammorbato per un anno intero facendocela sentire tutti i giorni in allenamento, beh la cantante ce l'hai prorpio al tuo fianco"

Mase rimase di stucco per un secondo, si meravigliò per non averla riconosciuta all'istante.

Mason:" l'ho detto che sono una frana!, ci tengo a farti i miei complimenti adoro le tue canzoni! La tua voce mi mette molta tranquillità"

Ancora presa dai pensieri sorrisi imbarazzata per nostra fortuna arrivò il cameriere con il giro dei cocktail.

J:" RAGAZZI!!"
Richiamò l'attenzione di tutto il gruppo

J:" perché non facciamo un gioco! Una versione un po' più matura e alcolica di obbligo e verità?"

Tutti i ragazzi approvarono goliardicamente la proposta dell'animatore del gruppo.
Alessia si era accorta che il mio stato d'animo fosse peggiorato, e mi chiese da lontano se stessi bene, annuì e iniziamo il gioco.

Dopo 3/4 turni che ero riuscita a scampare a degli obblighi molto imbarazzanti ai quali si sono sottoposti gli altri partecipanti del gioco.

Kepa:" pensi che qualcuno qui presente possa essere interessante? obbligo o verità?"

Questo è il genere di domande che non ho mai sopportato e di stare a dare troppo spiegazioni sulla mia vita personale non ne avevo molto voglia. Infatti ci scambiammo uno sguardo eloquente con ale e Jorgi e risposi prontamente

Angelica:" obbligo!"
Kepa:" okay ti obbligo a salire sul quel parco e cantare una delle mie canzoni preferite in spagnolo"
Angelica:" okay nessun problema"

Tracannai i residui del mio cocktail che ormai avevo perso il conto di quanti bicchieri avevo bevuto giocando e mi diressi verso il palco. Probabilmente fui così audace grazie all'alcool

Quando meno te lo aspetti- Mason Mount Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora