SITUATION

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POV Leah
"Leah che ti passa per la mente?" Mi chiede la ragazza dai capelli castani "nulla" rispondo io sospirando "pff dai ti conosciamo troppo bene, parla" chiede nuovamente la ragazza "stavo pensando a tutto ciò che stiamo facendo" spiego io "in che senso scusa?" parla la più stronza tra noi "pensavo al fatto che un giorno tutto ciò finirà e che verremo scoperti" continuo io, sento delle risate "sei seria? Cioè dopo tutto ciò che hai fatto solo ora te ne penti?" Interviene una delle tre, la più incazzata "lo so ma-" vengo interrotta "non c'è un ma Leah c'è un si o un no, un si significa che continuerai dalla nostra parte senza ritorno altrimenti ti riporteremo da dove sei venuta" continua la ragazza " Maggie stai esagerando" ammette la mora "ah sono io ora è lei che è sempre così se ti pesa la coscienza vattene" dice guardandomi "Jules, ha ragione" sputo "non è vero capisco come ci si sente dopo aver fatto qualcosa di illegale anche la stessa Maggie era così" mi difende Jules " e tu perché non parli?" Chiede Maggie a Emma la più matura fra noi "perché penso sia tutta una perdita di tempo cioè litigate sempre per la stessa cosa chi vuole allearsi si allea chi non vuole se ne va a fanculo" ammette lei "come diceva mia madre questa casa non è un albergo non si può entrare ed uscire senza una cazzo di giustificazione e Leah non ha alcuna scusa o se ne va e non ritorna o rimane e non se ne va, decidi ora o mai più!" esclama guardandomi.
Sospiro
"Salgo di sopra buona notte" faccio ciò che ho appena accennato e mi butto sul mio letto a pensare. Sono passati cinque fottuti anni perché cazzo non riesco a non pensare a lui. Ho anche riprovato ad amare ma non è finita affatto bene.
Qualcuno bussa alla porta "avanti" dico non spostandomi di un centimetro "ehi" mi saluta Jules facendosi strada nella mia stanza "vorrei stare sola" ribatto io "quand'è che andrai a vedere jenny?" La guardo male "non lo so" "Leah è tua figlia cazzo non pensi che le manchi e come si sentirà lei a crescere senza una madre?" Mi chiede lei "ha una padre milionario di cosa si lamenta?" "Tu lo sai che non ha dei bei rapporti con lui e poi sono due mesi che non la vedi" faccio un sospiro "va bene domani andrò ma ora esci grazie" "pensi ancora a quel ragazzo?" Il mio viso si addolcisce "...si" dico con un nodo alla gola "so come ci si sente ok? E mi dispiace ma devi voltare pagina" "anche mia sorella diceva lo stesso ma non ci sono riuscita, cioè per me lui...lui era.." "il tuo primo amore" mi precede lei mettendosi accanto a me "già" ammetto "raccontami tutta la storia non l'hai detta a nessuna di noi" faccio un enorme respiro e comincio la mia favola.

POV Payton
"Preso" dico io con voce soddisfatta "NO!" grida Luca cercando di staccarsi, una risata esce dalle mie labbra "non vale peló, le manette non valgono" si lamenta aprendo le finte manette che gli ho messo "e invece si non c'è un poliziotto senza manette, comunque chi ha fame?" "IO!" Escalama lui con un sorriso innocente e a trentadue denti "dai andiamo che la mamma avrà già preparato il pranzo" lo vedo d'improvviso correre in casa lasciando davanti alla porta le scarpe piene di terra dal giardino, ed io lo seguo "MAMMA! Lo sai che da grande diventerò proprio come papà? Sarò anche io un poliziotto che prende i cattivi e vincerò sempre, sarò tanto forte che non ci sarà nessun ladro e tu e papà sarete al sicuro" racconta con voce sognante e facendo le sue famose mosse "ah si? Però devi sapere che se vuoi diventare come papà devi mangiare le verdure per diventare più forte che mai" un "no" esce dalle labbra del piccolo Luca che fa il broncio e incrocia le braccia, mi metto alla sua altezza "ascolta Luca tua mamma ha ragione, devi mangiare per diventare come me, ah e se lo fai stasera dormirai con me e ci guarderemo il tuo film preferito mangiando il gelato ci stai?" I suoi occhi si illuminano dopo le mie parole "va bene" si siede a tavola e non se lo fa ripetere due volte. Mi avvicino a Sissy "io ora devo uscire sta sera ritorno per prenderlo" faccio per girarmi ma mi ferma "Payt quando glielo diremo che non stiamo più insieme" guardo il bambino "non è ancora pronto ci penserò io ma non ora" lei fa un profondo sospiro "va bene ma fallo prima che sia troppo tardi" annuisco ed esco di casa, salgo in macchina per poi dirigermi al lavoro; ho io il turno oggi, prima però decido di fermarmi a prendere qualcosa da mangiare "un trancio di pizza grazie" mi metto ad aspettare il mio ordine e in quel momento vedo una coppia di giovani ragazzi, avranno 16 o 17 anni entrambi, in quel momento mi riaffiorano in mente i ricordi di lei delle sue pazze idee e del fatto che non l'ho ancora trovata, il suo caso è stavo chiuso da tempo, dopo che ho ritirato la mia denuncia. Ho provato l'amore con un'altra persona, con la sua ex migliore amica tralaltro e ho persino avuto un figlio ma ho sempre pensato e ripetuto il suo nome. Sono passati cinque cazzo di anni ad è ancora lì a torturarmi con la sua voce da angelo che ancora oggi mi rimbomba nel petto dopo la serata alla festa. "Mi scusi!" Vengo interrotto "eh? Si mi dispiace, ero distratto, quanto è?" "Sono 6 dollari" pago la signora e mi dirigo fuori dal locale mi siedo in macchina e comincio a mangiare. Dopo aver finito mi dirigo in stazione. "Ehi amico" dice jack "ma ehi Jackson Passaglia" "te lo dico sempre di non chiamarmi con il mio nome intero" si lamenta "si scusa non lo faccio più comunque che ci fai qui in stazione ti dico sempre di non incontrarmi al lavoro" "ma dai pure tu ti lamenti sempre, va beh ascoltami ho da raccontarti" "usciamo fuori che è meglio" ci mettiamo davanti alla porta della stazione "dimmi" lo invito io "allora stamattina stavo facendo colazione normalmente e all'improvviso vedo questa cameriera, davvero era qualcosa di affascinante, penso di essermi innamorato" " ben per te allora" "cazzo però, voglio che tu mi aiuti non so nemmeno il suo nome" "mi dispiace ma domani sono pieno proprio come oggi" " va beh fa nulla grazie comunque fratello" mi da un abbraccio caloroso e si incammina verso casa. Io ritorno al mio posto e dalla finestra dell'ufficio osservo la città di New York spegnersi sempre di più.

POV Leah
È mattina mi sono appena alzata mi guardo allo specchio e mi sciacquo il viso per poi vestirmi ed uscire.
Mi dirigo verso la casa di Vinnie il mio ex ragazzo, suono il campanello."Vattene" dice senza lasciarmi il tempo di parlare "non sono venuta a vedere te stronzo, sono venuta a vedere Jennifer" mi fissa per un po' e poi mi fa passare "grazie" dico con un sorriso falso, salgo al piano superiore e busso alla porta della sua stanza "guarda chi c'è" dico io sorridendo "MAMMA!" Corre ad abbracciarmi come non mai "mi sei mancata amore della mamma" dico io stringendola a me "mi plometti che non te ne andrai?" Mi chiede con voce spezzata "vedi Jenny la mamma deve lavorare e se rimango a casa non potrò comprati tanti giochi ok?" Abbassa lo sguardo delusa "va bene" si allontana da me sale, sul suo letto e abbraccia il suo pupazzo preferito che le regalai a due anni, "prenditi cura di lei" dico voltandomi verso il ragazzo "finché non ci sei tu sta benissimo" uno stretto nodo alla gola mi fa lacrimare gli occhi. Esco da quella maledetta casa e mi dirigo al lavoro.
"Buongiorno anche a te eh" "Abby non è il momento" mi ferma "ehi Leah che hai?" Abbasso lo sguardo distrutta "sono andata da Jenny" uno sguardo di malinconia copre anche il suo viso "mi dispiace tantissimo, ma stai tranquilla che andrà tutto bene sono sicura" faccio un piccolo sorriso "comunque dai cambiamo discorso il tavolo 27 ha bisogno di un caffè corto, una brioche alla marmellata di mele e un succo d'arancia" faccio un sospiro portando gli occhi verso il cielo e comincio la mia giornata.

Regaaaa ecco a voi io primo capitolo del sequel comunque preparatevi che ci saranno MOLTI colpi di scena.

𝗚𝗔𝗠𝗘 𝗢𝗩𝗘𝗥//P.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora