CAR CRASH

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POV Payton
Ormai sera, dopo una giornata di lavoro, finalmente raggiungo l'entrata di casa e immediatamente qualcosa scricchiola sotto la suola delle scarpe, abbasso lo sguardo ed intravedo un lettera accartocciata, dalla curiosità la sollevo da terra e la apro:
Allora, partiamo dal fatto che mi dispiace ok? Mi dispiace per qualsiasi cosa dall'inizio fino alla fine. Vorrei poter tornare indietro e cambiare tutto, ma è troppo tardi Payton ora di mezzo c'è anche Luca, so che è la cosa a cui tieni di più in questo mondo, so che ti ha fatto dimenticare tutto il dolore, ma sto facendo ciò per il suo bene. In poche parole mi sono trasferita lasciandoti le le chiavi dell'appartamento sotto il tappetino, invece riguardo a Luca sono sicura che starà bene qui con me, ho trovato una persona, un ragazzo che si prenderà cura di lui e di me quindi tu stai pure tranquillo. Non cambierà scuola così almeno non perde i suoi amici e tu puoi venire a trovarlo quando vuoi.
Mi hai cambiato la vita in meglio vorrei potesse funzionare la nostra relazione ma so che hai ancora in mente lei non è semplice e me ne rendo conto ma nostro figlio non può essere la vittima di tutto ciò.
Da Sissy e Luca.

Sollevo lo sguardo verso il cielo cercando di non versare lacrime, è fottutamente triste ma anche vero, tra me e Luca c'è sempre lei a farmi pentire di ogni passo della mia vita che ho fatto finora.
Rimetto il foglio dentro la busta ed estraendo le chiavi dal tappetino entro in casa, mi guardò attorno ed intravedo il primo peluche che gli diedi, lo prendo e lo stringo a me come se stessi stringendo lui. Com'è possibile che ora ho perso anche lui, mio figlio, l'unica mia via di felicità.
Riappoggio il pupazzo nel suo posto e percorro il corridoio raggiungendo la sua stanza, quante favole gli raccontai su questo letto ancora intatto come lo era la scorsa volta.
Una lacrima percorre il mio viso pieno di rabbia nei confronti di Sissy e soprattutto nei confronti di me stesso rendendomi contro di non aver dimostrato di essere un buon padre tanto da essere sostituito.
Il mio pensiero negativo viene interrotto dallo squillo del cellulare "si?" Dico rispondendo al direttore con un nodo alla gola "Payton lo so che è molto tardi ma abbiamo bisogno di te ci è stata una rapina alla Bank of America presupponiamo che sia stata di una cifra attorno ai 4 milioni e si il tuo amico Jack mi sta rompendo i coglioni da prima ah quasi dimenticavo la donna anziana ammette che una Fiat rossa si sia allontanata e dice che probabilmente era del colpevole " faccio un enorme sospiro " va bene sapete la targa?" C'è un momento di silenzio " ehm si dovrebbe essere AEV6502" "va bene ci penso io" prima di riattaccare vengo fermato "Payton aspetta" dice il direttore "che c'è qualche problema?" "No ma non fare cose stupide ti conosco e non oso immaginare cos hai in quella mente ora" non rispondo per un po' ci penso, ci penso perché ha ragione "va bene" sputo per tranquillizzarlo avendo, allo stesso tempo, in mente ciò che ho intenzione di fare.
Salgo sulla mia macchina, mettendo in moto e facendo inversione torno in strada, mi dirigo verso la Bank of America. Raggiunta la via Richmond Ave, dove vi è situata la banca di jack, scendo dall'auto e mi dirigo immediatamente verso i segni d'auto segnati sull'asfalto "trovato qualcosa?" Mi interrompe Nic "si ha fatto un inversione poi è partito chiunque lui o lei sia, ha percorso quella strada vedi?" Dico indicando ancora i segni freschi "e non se n'è andato da molto" mi dirigo nuovamente verso l'auto "dove vai??" Mi chiede Nic seguendomi "a risolvere la questione, di al direttore che se seguiamo la sua strada non andremo mai avanti" la mia portiera si chiude e prima che anche il finestrino si chiudesse Nic interviene "cerca di non fare cazzate" "ci provo" rispondo per poi partire ad alta velocità.
Dopo una decina di minuti intravedo la famosa Fiat rossa dalla parte opposta della strada, ci ripenso due volte prima di fare ciò che ho in mente ma è l'unico modo.
Accelero raggiungendo i 123 km orari, intravedo che la macchina cerca di scansarsi, ma non mollo premendo ancora per accelerare
...

POV Leah
L'odore pungente della benzina mi risveglia, la testa mi gira e dal vetrino non intravedo nulla a causa di tutte le crepe, un forte dolore al braccio mi fa gridare "cazzo!" Sarà rotto, apro lentamente la portiera con il braccio ancora intatto, ma solo in quel momento mi rendo contro di avere la caviglia incastrata tra i sedili "merda!" È l'unica cosa che riesco a dire, cerco di liberarmi tirando ma nulla da fare, l'unico modo è mandare indietro il sedile ma il dolore sarà immenso. Faccio un enorme sospiro e torno indietro, un urlo a squarcia gola esce dalle mie labbra ma ne valeva la pena, riesco appunto a liberarmi. Ancora zoppicante esco dall'auto chiudendo la portiera, dal cofano prendo il borsone ancora pieno di soldi, prima di allontanarmi però mi avvicino alla seconda macchina ancora in fumo, appoggio il borsone a terra e con la caviglia ancora addolorata mi avvicino. L'espressione preoccupata e piena di dolore che ricopriva il mio viso scompare in una di rabbia, tristezza e confusione appena intravedo chi è presente nell'auto " P-Payton?" Dico ancora incredula, scuoto il ragazzo cercando di svegliarlo me le sirene della polizia si fanno sentire "cazzo" di un'ultima occhiata al ragazzo per poi prendere il borsone e darmi alla corsa.
Corro con il vento che brucia leggermente i miei occhi color cielo, la mia caviglia che mi fa tuttora zoppicare, nel mentre il mio braccio comincia a fare sempre più male. Ma in tutto ciò io mio pensiero è fisso si due persone
Jenny
E Payton
Non vedo l'ora di riabbracciare le mia bambina ma allo stesso ho una forte voglia di ritornare da lui e sentire nuovamente il suo fottutto profumo. I miei occhi ormai lucidi cominciano a versare la crime, assieme ai capelli quasi portati via dal vento, il mio respiro che segue il ritmo dei miei passi, il mio sguardo fisso sull'orizzonte che di volta in volta cambia direzione. Ma in tutto ciò devo correre, correre per jenny, per Nessa che non vedo da anni, per Miles di cui ricordo solo gli abbracci, per me che combatto solamente per raggiungere l'amore o meglio il suo amore.
Mi fermo ad un magazzino con il cancello socchiuso, mi faccio strada e mi nascondo dietro ad uno scatolone cercando di recuperare i respiri e i battiti che ho perso, do un occhiata al borsone che era fortunatamente ancora chiuso perciò non ho perso nulla. Faccio un sospiro di sollievo "sto arrivando piccola" dico a me stessa pensando al mio piccolo angioletto.

POV Payton
La voce del direttore mi rimbomba nella mente, apro lentamente le palpebre "Payton ci sei?" Mi guardò attorno come un bambino appena nato "payt?" Non rispondo non trovo la voce e la forza di farlo "cazzo Payton annuisci almeno" sentendo quelle parole mi riprendo e schiarendo la gola rispondo "sto bene" con quella poca forza che avevo esco dall'auto "devo andare " lo sguardo del direttore diventa serio "stai scherzando?? Dopo questa cazzata non vai da nessuna parte" "direttore se non-" l'uomo mi interrompe "no Payton non se ne parla guarda come sei conciato ti sanguina pure il naso" mi volto verso il finestrino dell'auto sul quale intravedo il sangue. Abbasso lo sguardo e mi allontano dal direttore per poi avvicinarmi da Nic "ehi Payton stai bene? Ci hai fatt-" io lo interrompo "dammi le chiavi della tua macchina sbrigati" il ragazzo mi guarda confuso "ehmm d'accordo" Nic mi passa ciò che gli ho chiesto e senza ripensarci due volte salgo sull'auto al di fuori della macchina sento il direttore rimproverarmi e sempre facendo inversione comincio la mia strada.

Ehiii eccomi qua come va scusate se non ho postato ma ho avuto una settimana un po' neh e nulla ciauu ah sorry gli errori :).

𝗚𝗔𝗠𝗘 𝗢𝗩𝗘𝗥//P.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora