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Ansia
Era l'unica ad essere dalla mia parte in quel momento
L'ansia viveva con me già da tempo, e non voleva mai lasciarmi sola, nemmeno in quel momento imbarazzante.
Chiamarono il mio nome ed entrai, avvolta dagli applausi della gente e un dolce sorriso da parte di Maria e dei giudici, che comunque non mi aiutarono a calmarmi.
Mi esibii, feci quel che dovevo, e finii nella squadra di Rudy. Ringraziavo ogni santo che mi guardava dall'alto. Ero entrata, ed ero con il mio professore preferito, lo ringraziai, presi la felpa, e mi sedetti di fianco al biondino con gli occhi azzurri che fino a pochi minuti prima mi aveva davvero tranquillizzata con la sua voce esile, delicata...
X: Sei stata molto brava. Sentii dire al mio fianco, girai di poco il capo e sorrisi.
Me: Ah si?. Dissi sarcastica e ridacchiando bevendo un po' d'acqua.
X: Si decisamente, comunque piacere Tommaso. Disse sorridendo.
Me: Y/N e comunque, anche tu sei molto bravo.
Tommaso: Lo dici solo per ricambiare il complimento?.
Me: No lo dico solo perché mi hai aiutato mentre stavo per avere un mezzo attacco di panico. Ridacchiò e poi tornammo a prestare attenzione ai nostri prossimi compagni.

Si formò la nuova classe di amici21, e io ne facevo parte.
A stento ci credevo, quasi sembrava un sogno.
Entrammo in casetta, scelsi una camera a caso e uscii nel cortile posteriore per poter parlare con mia mamma senza essere disturbata

Mamma: Allora Y/N?. Chiese euforica.
Me: Sono dentro. Dissi sorridendo.
Lei mi guardò soddisfatta, iniziò a saltellare per tutta la casa e poi tornò a darmi attenzioni
Mamma: Sono così orgogliosa di te! Tu non sei contenta?. Non sono contenta?! cristo stavo per avere un infarto e non sono contenta? Si che lo ero, ma non sapevo ancora cosa sarebbe successo dopo e il che mi preoccupava moltissimo
Me: No, sisi sono molto contenta, devo ancora riprendermi. Dissi ridendo
Parlammo ancora per poco, e poi la lasciai andare tranquilla.
Sistemai la mia roba nell'armadio, nel comodino, persino sotto il mio letto, e poi raggiunsi gli altri nel cortile principale
Serena: Okay, è veramente stupendo tutto ciò. Disse guardandosi attorno.
Parlai un po' con lei e poi tutti rientrarono così mi sedetti su uno dei divanetti per fumare un po' in pace.
Ma parlai troppo presto perché subito dopo uscì Tommaso che parlava al telefono con una ragazza.
Quando chiuse la chiamata rivolse uno sguardo verso di me e si avvicinò sedendosi al mio fianco
Tommaso: Era la mia ragazza. Disse dopo un po' di silenzio imbarazzante
Me: Immaginavo, è davvero molto dolce, non che io sia invadente dato che ho ascoltato la conversazione, ma non potevo farne a meno scusami, purtroppo ho due orecchie attive. Dissi facendolo ridere
Tommaso: Figurati se mi preoccupo di te che ascolti le mie conversazioni. Risi anch'io e tornò quel silenzio imbarazzante
Me: È bello poter condividere la propria passione con qualcuno, soprattutto se è qualcuno che ami. Dissi rattristandomi
Tommaso: È davvero molto bello, tu non hai nessuno con cui condividere la tua passione?. Chiese
girandosi verso di me
Me: Beh, mia mamma, è la persona che amo di più al mondo. Dissi guardandolo sorridendo
Tommaso: E tuo...
Me: Mio padre ci ha abbandonate quando io avevo solo 5 anni, avrei voluto condividere la mia passione anche con lui, ma ormai in realtà non riesco nemmeno più a chiamarlo papà.
Non sapevo perché ne stavo parlando con un ragazzo conosciuto a malapena da qualche ora, ma la cosa mi tranquillizzava, mi faceva sentire libera da un peso enorme che non mi ero mai scrollata di dosso.
Continuammo a parlare per un po', lui mi raccontò qualcosa di sé e io feci lo stesso.
Mi fece qualche battutina per farmi ridere, mi prese un po' in giro e poi rientrammo.
Gettai la mia sigaretta nel posacenere e lo seguii
Tommaso: Quello schifo ti rovina un botto, e poi puzza, come fai?. Disse disgustato
Me: È come una specie di calmante, come quando parli con qualcuno e ti senti meglio, con queste non ci parli ma ti fanno sentire meglio comunque. Dissi accennando mezzo sorriso
Tommaso: Facciamo che quando avrai voglia di parlare potrai farlo con me, infondo dovremo stare insieme per otto-nove mesi forse, perciò evita di fumare.
Me: Non verrò mai a chiederti supporto mentre piango disperata per qualsiasi motivo x, non l'ho mai fatto con nessuno.
Tommaso: Allora y/n, inizia a farlo. Mi sorrise e poi se ne andò.
Infondo questa avventura non era iniziata male, mi ero ripresa, avevo conosciuto un ragazzo disposto ad essere mio amico e ad ascoltarmi se ne sento il bisogno e che si preoccupa se fumo quella merda.
Tutto nella norma insomma.

an inevitable loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora