Capitolo 22

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In questo momento la rabbia che ho addosso è insostenibile, sinceramente il comportamento di quella Barbie non l'ho proprio capito, sa benissimo che Noah si scopa qualsiasi essere disponente di due gambe, perché dovrebbe prendersela con me, che tra l'altro non ci ho fatto niente. Ma quello che non ho sopportato è come Noah si è messo davanti a lei come a proteggerla, so che in quel momento sicuro non ero proprio calma, tranquilla e che non ispiravo pace, ma lui non c'entra niente, perché si è dovuto mettere in mezzo?

Per cercare di calmarmi cammino avanti e dietro ma, quando sto cominciando a rilassarmi, il dolore del livido sul mio polso, che fino in questo momento non avevo sentito, mi fa fare una smorfia. Quando rivedo le contusioni violacee, la rabbia si fa risentire e do un pugno al muro, lo faccio per scaricarmi di tutte le emozioni negative.

"Wow, calma Rocky" la voce ironica di mio fratello Dylan mi prende alle spalle, facendomi girare e sto per dargli un pugno,ma grazie ai suoi riflessi sviluppati, riesce a schivare il colpo prendendo per il polso, sfortunatamente è quello che mi fa male, il che mi provoca un'altra smorfia di dolore.

Dylan se ne accorge e guarda subito il polso.

Lo gira in varie angolazioni, poi lo lascia e comincia a fare respiri profondi.

"Dimmi chi è stato" ordina senza saperne di repliche.

"Nessuno, ho tutto sotto controllo" gli dico senza guardarlo in faccia.

Ho tutto sotto controllo? No. La verità è che sto cercando di averlo, sto cercando di calmarmi per non andare a spaccare la faccia prima alla Barbie e poi a quel coglione di Decker, si è messo davanti a lei, come se dovesse proteggerla da me. Ok va bene, non sarei stata proprio gentile con lei, ma non aveva il diritto di interferire, erano cose tra me e la bionda, in ogni caso spero che il concetto sia stato chiaro: se prova anche solo a parlarmi un'altra volta finisce male per lei, molto male.

"Chi è stato?" chiede avendo sempre meno pazienza.

"Dyl, ti ho detto che va tutto bene" cerco di tranquillizzarlo.

"Non me lo vuoi dire? Perfetto, vuol dire che lo scoprirò da solo" mi sfida con lo sguardo.

"Cheryl" cedo.

Lo so che lo avrebbe scoperto in un modo o nell'altro e non sarebbe stato tanto gentile, quindi decido di dirglielo per non creare casini.

"La Barbie? Ti sei fatta fare questo dalla Barbie?" chiede tra un misto di incazzatura e divertimento.

"Sai, stavo per dirgliene quattro quando il coglione Decker si è messo davanti" sentenzio dura, solo a ripensarci mi viene da prenderlo a pugni in faccia.

"Decker era lì?" domanda incredulo sbarrando gli occhi.

Annuisco un po' titubante e, subito dopo, lo sento borbottare qualcosa di incomprensibile.

"Va bene, andiamo a prendere del ghiaccio per il polso" dice sbuffando.

So che per lui non è facile lasciar perdere, soprattutto quando si tratta di me visto che è molto protettivo, infatti quando sento questa frase rimango un po' perplessa.

"Ehm, non serve ed ora ho lezione, ci vediamo" scappo prima che possa prendermi di peso e portarmi a prendere del ghiaccio in caffetteria e se rivedo quella faccia di plastica di nuovo non riuscirò a trattenermi.

Lo sento urlare il mio nome, ma è troppo tardi perché io ho già svoltato l'angolo e vado verso la classe di chimica.

Ho finalmente finito questo giorno straziante e, sto per dirigermi verso l'uscita per ritornarmene a casa, quando il mio telefono comincia a suonare.

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