Oh merda pensai.
Era infetto? Era possibile?
Per un secondo spostai lo sguardo da lui ai bambini dietro di lui.
Non era possibile, i piccoli non sarebbero stati così nei suoi confronti, non avrebbero fatto completo affidamento su di lui.
Mi irrigidii quando il suo muso iniziò a spostarsi verso il mio collo, scendendo verso la gola. Cercai di mantenere il respiro regolare, per non irritarlo o diventare motivo di preoccupazione.
Sentii dei passi alle mie spalle e gli occhi di lui si spostarono subito dietro di me: le sue zanne, che prima erano nascoste, ora erano evidenti mentre un ringhio appena trattenuto metteva in guardia gli altri lupi.
Fermi urlai nella mia mente ai miei compagni non permettete a nessuno di avvicinarsi. Sono stata chiara?
Dopo pochi minuti di esitazione tutti seguirono il mio comando - o la mia disperazione- per fortuna. Avevo ancora i denti di lui puntati verso la mia gola e non era una posizione ottimale per rilassarsi.
Quando il lupo nero di fronte a me pensò che fosse sicuro, tornò a ispezionarmi, odorando ogni angolo a lui raggiungibile in quella posizione. Io mi limitai ad osservare la sua posizione rigida e le orecchie leggermente buttate all'indietro. Mi rilassai e lo lasciai fare.
Chissà quante ne ha passate per provare tutta questa diffidenza, ma la cosa peggiore sono quegli occhi. Dovremo studiare la fonte del problema iniziai a elencare mentalmente tutta la serie di cose che si sarebbero dovute fare e per poco non piansi.
Quando constatai che si fosse calmato, iniziai a mia volta senza a passare il muso contro il suo pelo, prima su volto poi verso il collo: evitai con attenzione la gola. Si era nuovamente irrigidito, ma mi lasciò fare. L'odore di cannella e autunno prese il sopravvento su tutti gli altri. Cercai di concentrarmi e di non farmi travolgere da lui e quello che mi provocava.
Nonostante non volessi ammetterlo una leggera nota acida si celava dietro quell'odore di casa e dentro di me rabbrividii. Non era né l'odore del sangue che aveva addosso del rogue né del cadavere a pochi passi di noi.
Sospirai dentro di me. Il primo passo ora era fare in modo che tutti i bambini andassero verso i guerrieri che erano con noi in quel momento: per farlo dovevo fare in modo che il lupo nero mi capisse. Scostai il muso dal suo manto e indicai i pochi bambini che erano rimasti dietro di lui. Cercai di fargli capire che andava tutto bene e che si poteva fidare. Ci vollero cinque minuti buoni prima che mostrasse un qualche segno di risposta.
Fece dei passi indietro e posò gli occhi sui due bambini prima di annuire. Dopo il via libera e altri cinque minuti buoni i bambini si avvicinarono a i guerrieri che si trovavano dietro di me. Qualcun altro entrò in quello spazio affollato e senti il pianto di qualche piccolo.
Due bambini hanno riconosciuto due dei guerrieri in particolare saranno famigliare mi riferì Elia.
Mi potete dare notizie di Ian? chiesi.
Ora che i bambini si sono calmati non ha smesso di fissare un attimo il lupo nero riferì Sam non si è mosso di un passo.
Quindi neanche lui aveva idea di come procedere da quel momento. Eccellente.
Ragazzi provate ad andare avanti voi, io vi seguo poco dopo con lui dissi.
Sperando che mi segua conclusi dentro di me.
Piano piano la confusione iniziò a diradarsi, finché a rimanere dentro quell'alcova non rimanemmo solo io, il lupo nero, Elia e Ian.
"Misha..." sussurrò Ian.
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Haunted
WerewolfElizabeth è sempre stata dedita al suo compito all'interno del branco: essere una tracciatrice. Fin dalla tenera età non si è lasciata fermare davanti a viste atroci e fallimenti, ha sempre continuato ad andare avanti. Mettendo da parte ogni incerte...