Ci fu un attimo di silenzio in cui gli sembrò di sentire la leggera risata del ragazzo dall'altro capo del telefono.
-L'hai trovata quindi- gli disse Mika.
-Faticavi a prendere sonno, eh?- commentò Andy, mentre con ancora quel sorriso stampato in faccia faceva correre nuovamente gli occhi sulle parole scritte da Mika, incapace di non rileggerle di nuovo.
Sentì la risata da bambino di Mika dall'altra parte del cellulare e riuscì a pensare solo a quanto avrebbe voluto essere con lui in quel momento e a quanto avrebbe voluto abbracciarlo, per cercare di fargli capire almeno un pochino come si era sentito leggendo quelle parole.
-Faticavo davvero a prendere sonno, mi ero svegliato poco dopo essermi addormentato e non avevo per nulla voglia di tornare a dormire...- fece una pausa, come se stesse riflettendo su qualcosa -tu invece dormivi così tranquillo. Allora ti ho osservato per qualche minuto e poi ho iniziato a sentire una strana melodia in testa. Poi man mano sono arrivate anche le parole, così ho deciso di scriverle-
-C'è anche una musica?-
-Solo un abbozzo- gli rispose Mika e poi gli accennò il ritornello e un pezzo di una strofa al telefono.
Andy chiuse gli occhi, concentrandosi solo sulla voce.
-Ma ci devo ancora lavorare- aggiunse infine Mika, quando smise di cantare.
-Grazie, Mika. È la cosa più bella che una persona abbia mai fatto per me - gli disse Andy, sinceramente, mentre faceva scorrere una mano sul foglietto, come se fosse incapace di staccarsene.
-Sono contento che ti piaccia- gli rispose il ragazzo.
Come avrebbe potuto non piacergli?
-Sei già a letto?- gli chiese Andy.
-Sì- rispose Mika e poi lo sentì sospirare -ma è terribilmente vuoto-
-Quanto ti capisco- gli rispose Andy, ripensando alla prima notte in cui aveva aspettato che Mika si addormentasse tra le sue braccia, mentre quella sera si sarebbe dovuto accontentare di augurargli la buonanotte al telefono.
-Ci vediamo domani allora- disse Andy.
-Certo- gli rispose Mika -grazie per la chiamata-
-No, grazie a te per la canzone-
-No- rispose subito Mika -grazie a te per averla ispirata-.***
Non tutti i concerti andarono bene come il primo. In alcuni casi la gente apprezzava la sua musica, in altri no. Molte volte le persone ad ascoltarlo erano pochissime e non si interessava nemmeno.
-Dobbiamo pensare a cosa fare, Mika- gli aveva detto Jodi al telefono -Ci vuole qualcosa che lanci la tua musica-
Mika continuava a pensare a quelle parole e aveva provato a riflettere su cosa si potesse fare, senza che nessuna idea davvero valida gli fosse venuta in mente.
Era sdraiato sul letto, con la musica nelle orecchie, e osservava i suoi disegni pensieroso.
Andy sarebbe arrivato da lui tra un paio d'ore e nel frattempo Mika non riusciva a togliersi dalla mente le parole di Jodi.
Serviva davvero qualcosa, non potevano far uscire un disco senza che nessuno lo conoscesse, senza che nessuno conoscesse la sua musica. Rischiava di essere un fallimento totale e non poteva permetterselo, non dopo tutto quello che aveva fatto per arrivare fin lì.
In quel momento sentì qualcuno togliergli una cuffia dall'orecchio e sobbalzò, rischiando di cadere dal letto. Sarebbe di sicuro con la faccia a terra, se due mani con una presa sicura non lo avessero afferrato.
-Se scoppiasse una bomba, resteresti comunque qui tranquillo ad ascoltare musica-
-Andy!- Mika guardò il ragazzo con occhi sbarrati -mi hai fatto prendere un colpo-
Andy rise.
-Ho suonato il campanello e mi ha aperto tua madre. Poi ho bussato quattro volte alla porta, alla fine ho rinunciato-
-Oh... sai, le cuffie- disse Mika, appoggiandole sul comodino.
Controllò che la porta fosse chiusa, poi avvicinò il volto a quello di Andy, appoggiando le labbra su quelle del ragazzo.
-Ciao- lo salutò infine, sorridendo.
-Ciao- rispose Andy a bassa voce, ricambiando il sorriso.
-Non che io mi lamenti, ma come mai due ore di anticipo?-
-Fammi spazio!- esclamò Andy prendendo il computer dalla scrivania di Mika e accendendolo, mentre lo portava sul letto.
Si sedettero con la schiena appoggiata alla spalliera.
-Andy?- chiese Mika curioso.
-Aspetta- lo fermò il ragazzo, mentre apriva internet e digitava velocemente qualcosa sulla tastiera.
Quando si aprì la pagina, Mika sgranò gli occhi.
-Myspace?- chiese confuso il riccio, quando il biondo girò lo schermo del computer verso di lui.
-Ho pensato molto a quello che mi hai detto, a Jodi e a cosa si potrebbe fare per far conoscere un po' la tua musica. Internet! Non credo ci sia un modo più veloce, al giorno d'oggi. Devi solo sentire Jodi o Lucian e provare e proporglielo e... Mika?-
Il ragazzo non aveva reagito esattamente come Andy si sarebbe aspettato.
Mika fissava lo schermo del computer senza nemmeno l'ombra di un sorriso o di un po' di entusiasmo. I suoi occhi erano solo spenti.
-Dici che funzionerà?- chiese poi a Andy, sottovoce.
-Tentar non nuoce- gli rispose Andy, osservando attentamente il volto del compagno.
-Non è il momento di scoraggiarsi, Mika- asserì poi con voce decisa, sventolando il cellulare di fronte agli occhi del ragazzo.
-Prova a sentire Jodi, vedi che ne pensa-
Mika alla fine puntò gli occhi in quelli azzurri del ragazzo e sospirò. Andy aveva ragione, non aveva nulla da perdere a quel punto.
Jodi apprezzò l'idea e quando ebbero il sì definitivo dalla casa discografica, ci pensò Andy a caricare l'audio di Relax su Myspace.
-Ora che facciamo?- chiese Mika al ragazzo.
-Aspettiamo- gli rispose semplicemente Andy, chiudendo la pagina di internet e poi il computer, tornando ad appoggiarlo sulla scrivania.
Poi si riavvicinò nuovamente a Mika e gli tese una mano.
-Forza!-
-Dove andiamo?- chiese Mika, curioso.
-Non lo so, in giro. Sicuramente fuori da questa camera e lontano da questo computer-
Mika osservò il volto di Andy, ben consapevole del fatto che il ragazzo stava solo cercando di distrarlo dal lavoro. Gli sorrise, riconoscente, poi afferrò la sua mano e seguì Andy fuori dalla porta.
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You Made Me
FanfictionIN REVISIONE E ci fu ancora uno di quei momenti in cui si fissarono negli occhi, senza dire niente; un altro lungo silenzio. Senza saperlo si stavano guardando negli occhi entrambi alla ricerca di una risposta alla stessa domanda silenziosa, che nes...