CAPITOLO 16

77 2 0
                                    

[Dylan]

Sophia è in piedi davanti a me che trattiene le lacrime, e per quanto mi abbia dato fastidio vederla con Luke, vederla così mi fa sentire in colpa. La vedo assorta nei suoi pensieri mentre il suo sguardo segue attentamente la moto di Jo allontanarsi. E anche quando ormai non si intravede più lei continua a guardare con un pizzico di speranza che lui possa tornare indietro.

Vederla così vulnerabile, pronta a crollare da un momento all'altro mi fa sentire impotente, oltre che stupido.

So che lei e Jo hanno un rapporto che va oltre l'essere fratello e sorella. Sono legati da un profondo affetto e si percepisce ogni volta che si guardano. Non lo dimostrano nelle parole perché non è quel tipo di legame che va esposto per forza agli altri, ma é nei loro piccoli gesti che van saputi cogliere che si manifesta, é nei baci sulla fronte di Jo, nelle battutine di Sophia. Un filo rosso trasparente ben saldo che non si staccherà mai unisce un rapporto puro, il loro.

Dimostrazioni concrete e non parole al vento.

<< Tutto bene? >>

La mia domanda sembra risvegliarla dai suoi pensieri e dal suo stato di trance.

<< No, sei stato tu a dirglielo? >> gira il suo viso verso di me.

<< Di cosa stai >>

<< Non importa >> mi interrompe.

Le sue parole mi spiazzano, quando rientra alla festa poi rimango sorpreso. Decido istintivamente di seguirla per parlarne ma appena rientro la perdo subito di vista. Si è volatilizzata nel nulla, è scappata come se l'unica cosa per farle prendere un attimo il respiro sia allontanarsi da me.

Cerco allora di lasciarla sola con se stessa per farle riordinare i pezzi, mentre raggiungo Alex e il duo JJ, rimasti ignari di tutto, in pista. Cercando di godermi la festa noto qualcuno iniziare già ad andarsene mentre altri si scatenano ancora a bordo piscina. Un gruppo di ragazze inizia a ballarci vicino e vedo i miei amici sogghignare, al contrario mio. La mia mente è completamente da tutt'altra parte, sapere che Sophia non sta bene ed é da sola in giro mi fa preoccupare. E quella frase poi, sa che sono stato io.

Mi dirigo fuori per prendere una boccata d'aria e scacciare via questi pensieri quando vedo in lontananza una ragazza uscire di corsa dalla villa seguita da un ragazzo che cerca di fermarla per parlarle.

<< Victoria non scappare di nuovo >>

<< Quante volte te lo devo ripetere che non mi chiamo Victoria >> si volta verso di lui alzando la voce.

Capisco che lui è palesemente ubriaco dal fatto che non si regge molto in piedi, lei invece sembra spaventata, sembra quasi non conoscerlo. Quando poi, più vicino, riconosco la voce della ragazza agitata inizio a correre nella loro direzione appena lui si avvicina cercando di baciarla e lei si discosta pregandolo di lasciarla in pace.

<< Lasciala stare coglione >> lo prendo per il colletto e lo scaravento a terra.

<< Dylan >> dice in un sussurro quasi sollevata.

Si accoccola a me come un gesto istantaneo, naturale.

<< Sophia, Dio santo, stai bene? >> domando preoccupato mentre lei continua a rimanere rannicchiata a me e trema.

È la seconda volta che glielo chiedo in una serata.

<< Victoria no, torna da me, sono io il tuo ragazzo, sono io >> dice l'ubriaco cercando di afferrarla ma cade a terra.

Mi fa quasi pena, questa Victoria deve avergli proprio spezzato il cuore

<< Si chiama Sophia coglione ed è la mia di ragazza, se ti avvicini ancora a lei giuro che ti faccio pentire di essere nato >> dico incazzato.

Molto di piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora