CAPITOLO 1

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{Sophia}

Sento un rumore fastidioso, il mio peggiore incubo: la sveglia.
Odio la sveglia, col profondo del mio cuore, ti rovina il dolce sonno portandoti alla realtà.

Mi metto un cuscino sulla faccia per non sentire questo strazio ma è inutile perché non vuole smettere di infastidirmi. Allungo il braccio e alla rinfusa cerco di arrivare al pulsante di spegnimento che si trova nel dietro, anche se con scarsi risultati. Per cercare di non alzarmi trascino il busto vicino al comodino lasciando le gambe dove sono, ancora però non riesco a farla smettere. Decido allora di avvicinarmi ancora un po' per fare un ultimo tentativo, ma al contrario la faccio cadere combinando un casino perché continua a suonare sempre più forte e a  muoversi come una pazza a contatto con il pavimento. Sbuffo e spazientita mi alzo iniziando a prenderla a pugni fino a che non la finisce.

Finalmente silenzio.

La sistemo sul comodino con un sorrisetto trionfante e mi rimetto a letto senza forze, alzarmi la mattina è la cosa che più mi infastidisce al mondo. Sono già nervosa solo per il fatto che devo alzarmi. Socchiudo gli occhi sperando di riaddormentarmi cinque minuti ma in sottofondo sento la voce di mio fratello che mi chiama.

Non so se è peggio la sveglia o mio fratello.

<< Sophi >> dice la prima volta.

Decido di ignorarlo.

<< Sophia >> ripete alzando il tono di voce mentre continuo ad ignorarlo.

<< Sophia cazzo >> mi chiama infine urlando.

<< È è >> urlo a mia volta alzando gli occhi al cielo.

<< Muovi il culo e scendi >> dice autoritario.

<< Son già lì guarda >> ribatto per poi girarmi su un fianco e portare fin sopra la testa il piumone.

<< Non costringermi a salire >> e a quelle parole sbuffo.

La mia bocca emette un leggero urlo di lamento e il mio corpo inizia a muoversi nel letto rifiutandosi di alzarsi. Sposto di poco il piumone e subito una scarica di freddo invade tutto il corpo provocandomi un brivido, istintivamente mi ricopro ma la voce di quell'impiastro si ripresenta.

<< Hai dieci minuti >> e mi conosce bene perché se non parlasse starei qua a girarmi e rigirarmi nel letto senza concludere niente.

<< Ma sono troppo pochi >> mi lamento cercando di farmi sentire da lui al piano di sotto nonostante la mia voce bassa e ancora nel mondo dei sogni.

<< 10, 9, 8 >> inizia a fare il conto alla rovescia.

Alzo gli occhi al cielo.

Mi stiracchio distendendo bene braccia e gambe e facendo uno sbadiglio enorme. Quando mi alzo sono ancora più stanca di quando vado a letto, incredibile. Tolgo completamente il piumone sennò è la fine e poi a malincuore mi alzo dal mio posto nel mondo, il letto. Raccatto le prime cose che trovo sulla sedia davanti la scrivania e mi dirigo con gli occhi mezzi socchiusi in bagno per prepararmi. Davanti allo specchio noto i miei capelli alla rinfusa, il mio viso è provato e due paia di occhiaie che arrivano fino a terra ne sono la prova. Apro così il rubinetto per lavarmi la faccia e cercare di svegliarmi, ma appena l'acqua entra a contatto con la mia pelle tiro un urlo da quanto è gelida.

<< Hai visto il tuo riflesso? >> urla quel simpaticone al piano di sotto.

<< Taci stronzo >> urlo a mia volta immaginandomi a seguire la sua risata.

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