Nulla accade per caso

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Dopo un leggero colpo di tosse Marina incalzò con le domande.

- Mi scusi Alessandro, le sembrerò inopportuna e va bè, ha capito, sono anche un po' curiosa... In questo periodo, come avrà notato non ci sono turisti, per lei ho fatto un'eccezione, lo sa?

- E io la ringrazio davvero, Marina. Lei è una persona gentile, anche se un pochino curiosa ma suppongo rientri in una cauta normalità controllare i documenti dei clienti.

Tutti e due sorrisero. Alessandro si alzò avvicinandosi alla finestra. Non era un uomo molto alto, l'andatura tranquilla e misurata dava un senso di pacatezza. Vestiva in modo classico: pantaloni in velluto a coste di un bel colore marron glacé, dolce vita azzurro chiaro, giacca in cashmere cammello, sneakers dello stesso colore dei pantaloni. Un uomo elegante, senza fronzoli e dai modi gentili. E con un ottimo profumo! Marina era incantata. E non certamente del tramonto che il bel dottore stava ammirando.  

- Che tramonto spettacolare! È molto fortunata ad abitare in un luogo così incantevole... Avevo visto alcune foto in Internet, ma la realtà non è comparabile a uno schermo. Non mi aspettavo tanta bellezza e tranquillità!

- Effettivamente questo è un periodo tranquillo, amo molto questa stagione ma...

Marina era sempre più curiosa e invaghita. Avvicinandosi poté sentire l'aroma che sprigionava l'uomo.

- Questa non è una località sciistica, ecco il motivo per cui, durante la stagione fredda, chiudo il locale. D'estate è tutt'altra cosa, il paese si anima, tutti i negozi sono aperti e al lago si può fare anche il bagno! Mi dica, come mai è venuto qui, nonostante i disagi e i pochi divertimenti? Voleva festeggiare il compleanno in beata solitudine?

La donna si rese subito conto di essersi spinta forse un po' troppo nel privato ma, a quel punto nulla poteva fare e poi, insomma, doveva smetterla di mostrarsi sempre troppo riservata. Sarà stato il calore del fuoco, o lo sguardo magnetico di Alessandro ma si sentiva strana. Diversa.

E pericolosamente disponibile.

- Cara Marina, innanzi tutto mi lasci dire che il suo B&B è molto accogliente, con questa spettacolare visuale sul lago è davvero rilassante e poi... sì, amo il silenzio e starmene davanti a un bel camino acceso, gustando un'ottima fetta di torta, mi fa sentire un privilegiato!

Le risate dei due arrivarono alle orecchie di Iris la quale, vista la situazione, con elegante risolutezza, decise di cambiare postazione. Per lei era davvero troppo!

Alessandro si soffermò a lungo, in modo quasi imbarazzante, sugli occhi della donna che gli stava di fronte. Il volto le avvampò, indecentemente sperava che l'uomo la prendesse tra le braccia. 

 Quel colore indimenticato e indimenticabile. Sentì un brivido preceduto da una sensazione che non riuscì a definire. Quella donna aveva incredibili iridi verdi/azzurre. Ciglia lunghe e scure. Sguardo penetrante, profondo che subito Marina abbassò sentendosi quasi a disagio per la lunga permanenza di quegli occhi dentro i suoi. La sua indomabile fantasia sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.

Alessandro distolse lo sguardo dal volto della donna, un miscuglio di emozioni lo stava sovrastando. Si riposizionò sulla poltrona, emise un lungo sospiro. In quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa per una sigaretta!

Avrebbe voluto raccontare a Marina di un incontro avvenuto in un periodo remoto, lontanissimo, ma ancora violentemente incastonato tra le pieghe mnemoniche. Avrebbe voluto confidare alla donna il vero motivo che lo aveva spinto tra quei monti. No, non era il suo stato di salute, fortunatamente ottimo, ad averlo condotto lungo la via delle Dolomiti. Decise, per il momento, di non dire nulla. Doveva pensare, riflettere molto bene. Improvvisamente, mille dubbi avevano inibito ogni forma di loquacità. In fondo, non conosceva la donna la quale continuava a esaminarlo con insistenza. 

Sentitosi oltremodo osservato, decise di interrompere ogni preambolo. Ogni potenziale incursione sentimentale. 

- Marina, mi scusi, sono piuttosto stanco per il viaggio, vorrei salire in camera per riposare. Spero di non sembrarle scortese... La torta era deliziosa, ne mangerò volentieri un'altra fetta dopo cena, come dessert.

- Non si preoccupi dottore. Capisco la sua stanchezza, ha fatto molta strada per arrivare fin quassù...

E vorrei tanto capire cosa ti ha spinto a farlo.

- Sono io che mi scuso - aggiunse la donna - sono un'inguaribile curiosona! La cena sarà servita alle diciannove e trenta. Buon riposo, a più tardi... Ah, dottore, ehm, Alessandro, ho preparato i canederli in brodo, è un piatto tipico di queste parti, spero di avere fatto una buona scelta culinaria.

- Marina, non poteva farmi regalo più gradito, adoro i canederli!

La stanza da pranzo, con il caminetto e le due poltrone in velluto rosso era ampia e luminosa.

La grande finestra permetteva alla luce del giorno di entrare abbondantemente. Di sera si potevano scorgere i puntini luminosi delle case in lontananza. Nelle notti stellate le luci delle case giocavano con le stelle. Spettacolo indicibile.

 Dal tavolo, con giro panca in legno rustico, posto nell'angolo a sud, si poteva godere del panorama, oltre la finestra, incorniciata da sembrare un quadro. Un presepe naturale incontaminato, reso fiabesco dalla coltre immacolata e abbondante. Oltre al tavolo con giro panca, di dimensioni generose, riservato solitamente a gruppi o famiglie, c'era un tavolo più piccolo, sempre in stile tirolese, che Marina teneva per sé o per clienti solitari.

Per quella prima cena mise in atto le sue doti, sia in fatto di cucina, sia in fatto di buon gusto. Aveva apparecchiato il piccolo tavolo di forma quadrata, con una tovaglia in lino grezzo naturale, piatti in porcellana bianca, bicchieri di murano rosso così come la candela che la donna accese puntualmente alle diciannove e trenta. Il caminetto era, come sempre, acceso. Il pavimento originale in assi di legno, le pareti ricoperte da una semplice boiserie creavano un'atmosfera semplice ma molto accogliente. Marina si sentiva soddisfatta del lavoro e sperava di sorprendere il suo nuovo ospite. Lo attendeva con trepidazione. Da tempo non avvertiva quell'onda emozionale, quel rossore alle guance. Si sentiva più giovane, si sentiva ancora desiderabile.

Per quella serata speciale aveva indossato il "dirndl", l'abito tradizionale in stile alpino. Aveva racchiuso in una treccia i lunghi capelli castani. Qualche striatura argentata iniziava a farsi notare ma, tutto sommato, a Marina non disturbava affatto quella dimostrazione di un'età non più verde. 

Li lascerò naturali. Basta anche con le colorazioni, dovrà apprezzarmi per quella che sono.




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