I tre giorni successivi furono bellissimi.
Rimasi a casa con la mia bambina, la portai al parco, le feci da mangiare, le feci il bagnetto quando si sporcava con la terra e poi la feci ballare sulle note di Cindy Lauper quando Al non era in casa. Ci divertimmo come matti e la sera, stanca, si addormentava tra le mie braccia serena.
Era bello poterla guardare mentre dormiva, toccarle i piedi piccoli e profumati dopo il bagno, sentire i suoi capelli fini e scuri come i miei tra le dita mentre ci giocavo e stare insieme a Teo sul divano prima di crollare addormentati.Era in quei momenti che riflettevo di più su quanto fosse accaduto.
Io ed Al non ci eravamo visti molto in quei tre giorni. Lui era stato molto preso dal lavoro come sempre e la sera quando tornava a casa era troppo stanco per passare del tempo con noi. Mangiavamo insieme, momento nel quale il mio senso di colpa cresceva a dismisura, poi lui si andava a mettere a letto mentre io e Audrey guardavamo un film.
Il più delle volte però, come sempre, ci addormentavamo proprio all'inizio.Io e quella bimba eravamo più simili di quanto pensassimo.
E poi pensavo a Louis. O meglio, ci provavo perché in realtà non sapevo davvero cosa pensare di lui.
Avevo una confusione in testa.
Avevo fatto bene?
Avevo fatto male?
Me ne pentivo?
Non me ne pentivo?
Non ne avevo idea.
Sapevo solo che in quel momento mi mancava. Quei tre giorni erano stati bellissimi con Audrey eppure Louis mi era mancato tantissimo.Forse era solo il sesso a mancarmi. Questa cosa mi aiutava tanto, questo pensiero. Se era il sesso a mancarmi, farlo con chiunque altro sarebbe stato lo stesso. Se fosse stato lui invece a mancarmi... Li i problemi sarebbero stati molti di più.
Ma ero quasi certo che fosse il sesso e non lui.
Sicuro!Riflettevo con Audrey tra le braccia in quel momento, davanti la TV accesa.
Poi tutto divenne più scuro ed alla fine anche io mi addormentai, con il pensiero a Louis e a quanto belli fossero stati quei quattro giorni insieme.*
Tornai a lavoro il lunedì.
Scesi dalla mia auto, mi avviai verso la palestra, posai le mie cose nel mio armadietto personale e poi andai in palestra. Erano già tutti li, i miei atleti, più l'amato Presidente che mi si fece subito vicino, insieme all'addetto per la sicurezza.
Quest'ultimo stava urlando contro due o tre ragazzi in cima agli spalti, i quali facevano cagnara.
-Styles, ben tornato. Allora, ha organizzato dei nuovi schemi per la squadra?
-Ci sto lavorando Presidente.- risposi seguendo, insieme al mio superiore, l'addetto per la sicurezza.
-Bene! Per la finale di campionato voglio una vittoria pazzesca. Abbiamo altre due partite e non possiamo sbagliare Styles!- poi la sua attenzione venne rapita dall'addetto alla sicurezza.
L'ansia per le parole del Presidente si fece largo dentro di me ma anche io spostai la mia attenzione sull'addetto.
Stava strillando tre ragazzi che si trovavano in cima alle scale.
Si tiravano la palla da una rampa di scale all'altra, con il rischio di cadere e farsi seriamente male.
Il mio sguardo venne catturato da uno dei tre che, girandosi per guardare l'uomo che li rimproverava, fissò subito i suoi occhi nei miei.Vederlo di nuovo, dopo soli tre giorni, mi fece capire quanto mi fosse mancato quel ragazzo.
Walter, Nigel e Louis scesero le scale.
-Scusaci Nick!- disse Nigel all'uomo panciuto della sicurezza. -Ci stavamo divertendo un po'!- continuò con ancora il fantasma di un sorriso sulle labbra.Il mio sguardo era totalmente per il più piccolo dei tre, che mi guardava allo stesso modo.
Mi forzai a guardare il Presidente, il quale non si era accorto di nulla.
-Vi sareste potuti far male.
-La finale di campionato dipende solo da voi.- continuò severo il Presidente.
-Vi servirebbe una bella lezione.- continuò Nick -Ogni volta ne combinate una voi tre.
-Forse un po' di pulizie extra non gli farebbero male.- dissi per prenderli in giro.
Lo sguardo di Louis, sempre puntato sul mio viso, si fece leggermente più divertito.
-Esatto! Così la smettereste di mettere sotto sopra il mio ripostiglio.
-Con cosa giocano spesso?- chiesi curioso.
Le facce di Nigel e Walter, a differenza di quella di Louis, si fecero preoccupate.
-Scopettoni, secchi, acqua e altro.- mi rispose Nick già capendo.
-Bene. Nigel cento squat con il secchio pieno di acqua, Walter cento flessioni con il sacco da sei sulla schiena, Tomlinson cinquanta giri di corsa.
-Cosa?- chiesero sconvolti due di loro mentre l'altro rimase zitto con un sorriso furbo sul viso.
-I vostri cento sono diventati centocinque.
-Ma..
-Mister..
-Allora centodieci.
Il Presidente e Nick erano divertiti come Louis mentre gli altri due sembrano solo ed esclusivamente oltraggiati.
-E perché a Louis non aumenta?- chiese Nigel nervoso.
-Perchè Louis ha capito che se parla è solo peggio. Quindi per te ora sono diventati centoventi.
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Fino al quinto set
أدب الهواةISPIRATO DA "MASCHI CONTRO FEMMINE" Dai Capitoli: Era il Presidente. Sentii il gelo nelle vene. -Buongiorno Presidente, dormito bene? -Benissimo Styles, ma questa notte è successa una cosa incresciosa e lei ne è l'unico responsabile! -Si.. President...