Capitolo 7

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Capitolo 7

Aice Pov

Dopo la mia rivelazione, Carlisle mi ha incaricato di chiamare tutti, per una riunione ma di non includere Edward.

Era un presupposto stupido secondo me da parte di Carlisle non includerlo anche se da una parte era la cosa migliore. Si era esiliato nella sua camera, con la porta chiusa.

Così presi forza e coraggio e mi affrettai a riunire tutti, tranne Edward, in sala; Emmett e Jasper avevano già iniziato a giocare e purtroppo li dovetti interrompere, Esme stava leggendo un libro di Nicholas Sparks, e Rosalie guardava annoiata fuori dalla finestra.

Raccomandai tutti di non avvertire Edward, spiegandogli che centrava Bella.

Rosalie Pov

Questo incontro è inutile, davvero, tutto ciò che dobbiamo fare è andare nella stanza di Edward e dirgli tutto; Anche se non sapevo cosa era successo, Alice mi ha detto solo che centrava Bella; Capisco che non è la soluzione migliore, visto che feriremmo solo i sentimenti di Edward, ma è la soluzione più sbrigativa.

Eravamo tutti riuniti in salotto...Carlisle iniziò a parlare...

Emmett Pov

Spero che questa notizia su Bella cambi qualcosa, rendendo tutto migliore.

Carlisle avanzò: "Sembra che Bella...sia in città." Annunciò soffermandosi sul viso di tutti i presenti cercando di capire dalle nostre espressioni, ciò che pensavamo sulla notizia.

Oh. Mio. Dio.

Esme Pov

Non riuscivo a crederci. Se fossi umana sarei rimasta senza fiato.

Carlisle mi si avvicinò e mi accarezzò i capelli.
"So ciò che senti, e che sentite, ma andrà tutto bene." Disse, infondendoci coraggio. E sentii premere le sue labbra sulla mia fronte, un bacio delicato.

Tornò al suo posto e continuò..."Alice vi potrà spiegare bene, cosa è accaduto a Bella."

Alice esitò, ma vidi subito Jasper prenderla per mano, stringendogliela, delicatamente.
Così prese coraggio e avanzò.
"Beh, lei...è nella mia classe, di matematica. Sapevo che c'era qualcosa di sbagliato, quando avanzava verso di me. Così ho guardato e ho visto che il giorno in cui Edward...beh Lei ha avuto un incidente d'auto."

Il buco che mi venne in gola, sembrava restringersi e i singhiozzi presero il sopravvento su di me. Carlisle si avvicinò di nuovo a me e mi disegnò dei cerchi sul palmo, cercando di farmi calmare; Lasciando così Alice continuare.

"Lei non si è ferita, fisicamente, ma lei...Ha sviluppato un'amnesia."

Il mondo sembrò fermarsi.

Jasper Pov

Non finirà mai di stupirmi il fatto di come un'essere umano possa diventare il punto focale della vita di una famiglia, di vampiri, così rapidamente.
Per quanto cerchi di dimenticare sembra che una parte del mio cervello, però, si rifiuti di farmi dimenticare ciò che ho fatto.

Ma loro sostengono che non sia stata colpa mia, quel giorno, il giorno del compleanno di Bella. Perche non mi incolpano? Perchè non si accorgono della verità ? Sono stato io...Non Edward. I miei occhi divennero vuoti, illeggibili. Mi stanno uccidendo.

Edward è morto quello stesso pomeriggio.
Io sono morto quello stesso pomeriggio.
Tutta la mia famiglia, per quanto ci è possibile, è morta quello stesso pomeriggio.

Edward sembra impassibile, non emana nessuno sentimento dai suoi occhi, oramai, vuoti, ma so che dentro sta soffrendo immensamente, una tortura. Ed è tutta colpa mia.

Questa notizia mi ha scosso come un terremoto. Non solo Bella ha avuto un'incidente d'auto, ma si è anche dimenticata tutto.
"Quanto ha dimenticato?" Chiese, Rosalie, inaspettatamente.

La voce di Alice si elevò in un sussurro, "Tutto, di noi. Ricorda solo fino a quando sua madre l'ha accompagnata all'aereoporto, per raggiungere Forks."
"Perchè è qui?" Riprese Rosalie.
"Non lo so." Disse sconsolata Alice. "Ma penso sia opera di Charlie, la mandata da dei suoi amici, per guarire, cercando di ricordare."

Rosalie Pov

Non vedo il motivo per cui dobbiamo star male per Bella, che si è dimenticata tutto di noi. Non è giusto.

"Cosa dobbiamo fare?" Disse Esme prendendo coraggio e alzando il volto dal grembo fino ad arrivare al volto di Carlisle. "Edward, ovviamente non lo sa, vero?"

Alice annuì. "E' peggio di ciò che pensavo, pensa che erano nella stessa stanza oggi, e lui non ha reagito." Disse.
"Erano nella stessa stanza?" Disse Emmett, scioccato.
"Beh, in mensa, ma del resto non mi sono accorta neanche io di lei, fino a che non lo vista in classe. Non mi ha neanche guardato quando è entrata. Ho provato a chiederle che cosa le fosse acccaduto. Ma lei non sapeva neanche chi fossi..." Alice cadde a terra, e Jasper la sorresse alzandola.
"Quindi, Edward non ha idea che lei è qui?" gli dissi. "Tu non hai pensato, o detto qualcosa fuori dal comune, vero?"
"Certo che no, forse pensato, ma non ha visto nulla, per mia fortuna." Rispose Alice. "Pensate a come avrebbe reagito, se mi avesse letto la mete? Meglio tacere per ora."

Solo il pensiero mi spaventava...

Angolo Autrice:
Piaciuto? Spero di sì.
Alla prossima.
Baci.
Rcensite.

Non dimenticheró maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora