Capitolo 5

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Capitolo 5

Il mio istinto materno voleva andare lì da loro, abbracciarli e confortarli.
Non c'era nessun cibo presente, sul loro tavolo, e nessuno dei sue sembrava aver dormito almeno da due settimane. Ma, wow. Dovevano essere le persone più belle che avessi mai visto. Forse avevo visto qualcuno di più bello, prima di loro, ma davvero, ne dubito. Ed ero stranamente felice di vederli, come se li conoscessi già da tempo. I loro volti, la loro struttura ossea erano la perfezione, la loro magrezza, erano così alti. Ma solo il dolore li dominava. 

"wow" Dissi di nuovo.
"Si lo so." rispose Eva, un'amica di Jake. "Sembra che non abbiano sentito mai parlare di sole o di sonno."
"No!Non intendevo questo, perchè sono così tristi?" Dissi titubante.
"Pensi che siano tristi?" S'intromise Brett, altro amico di Jake." Io pensavo guardassero tutti in modo arrabbiato, tutto il tempo."
"Hmmmm-Hmmmm" Disse Eva.
"Sono venuti qui una settimana fa, e nessuno ha ancora parlarto con loro?" Dissi, incredula.

Ma loro non risposero si limitarono ad accomodarsi al tavolo, così li seguii.
Passammo l'ora di pranzo a conoscerci, ma io continuavo a fissare, quel tavolo nell'angolo, chiedendomi il perchè loro non riescono a vedere ciò che vedo io.

La mia prossima ora era di matematica. E per fortuna in classe con me c'era Brett.
Così ci incamminammo verso l'aula, era la stanza più lontana dalla mensa, così ci misimo almeno 5 minuti ad arrivare. Quando entrammo, i miei occhi puntarono dritti al professore, sussultò al mio ingresso ma non si voltò a vedere chi fosse.
Dopo aver posato i miei libri sul banco, mi voltai,
Mi sentivo osservata, scoprii che chi mi fissava era proprio quella ragazza della mensa, era con la bocca aperta, e gli occhi spalancati in segno di stupore. Le sue mani tenevano stretta la giacca al suo fianco. E mi fissava.

"Ha scelto il posto giusto signorina Swan, si sieda pure vicino a Miss Cullen, lei potrà aiutarti." Mi disse il professore.
Mi sedetti lentamente al posto indicatomi, e gli occhi della ragazza erano ancora più increduli.
Dopo che mi sedetti, mi parlò in modo soffocato, sembrava vicino alle lacrime.

"BB-Bella? Che cosa ci fai qui?"
Cosa? sapeva il mio nome?...Aspetta...Cullen...Il medico, andava di cognome Cullen. Suo padre immagino. Che coincidenza.
"Mi scusi, chi sei?" dissi.
Cominciò a tremare. I suoi occhi si svuotarono e le sue mani si appoggiarono al viso. "Cosa ti è successo Bella?"
Stavo per rispondere, quando il professore cominciò a parlare, e quasi non vedevo l'ora.
Chi era questa ragazza per me? Come ci siamo conosciute? Perchè ci siamo separate?.
Non disse nient'altro, mi fissava ancora. Poi improvvisamnete voltò la testa dal lato della finestra e si portò la mano sui suoi capelli neri coprendosi il viso, mi voltai verso di lei incrociando i suoi occhi, verdi, aprì bocca per dire quqlcosa, ma si bloccò.

La campana suonò. Così mi alzai e cominciai a camminare fuori dalla porta quando la ragazza mi bloccò per un braccio.
"B-Bella, io sol-solo..." Esitò, e si fermò del tutto, corse fuori dalla porta il più velocemente possibile.

Non la vidi più quel giorno. Ma comparse nei miei ricordi, infrangendo in piccola parte quel muro nero.
<<"Non mi ricordo niente della mia vita umana.">>
Il muro sembra che oggi avesse voglia di farmi ricordare pezzo per pezzo le cose.

Presi di nuovo il diario e scrissi la frase su di esso. La vita umana? C'è solo una vita, ed io appartengo al genere umano. Che cosa voleva dire? Quella ragazza piccola e triste.
I loro volti quel giorno ossessionarono i miei sogni.

Angolo Autrice:
Piaciuto? scusate il ritardo, ma ieri ho avuto molto da fare.
Spero vi piaccia.
Recensite, baci.

Non dimenticheró maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora