Primi sguardi

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La sala era vuota. Da quando ero entrata mi piaceva arrivare prima di tutti gli altri e godermi i piccoli momenti di silenzio che solo la palestra mi donava. Amavo fare sport, mamma mi aveva trasmesso questa passione iscrivendomi a calcio quando avevo 5 anni. Andavo alla grande anche se tutte le mie compagne mi prendevano in giro per lo sport da maschiaccio. Loro erano tipe da tutù e punte.
Per non sentirmi esclusa mi iscrissi a danza lasciando perdere il calcio, e nonostante andassi forte anche in quest'ultima mi mancava il pallone. Ancora sogno il campo vuoto e una baby Luna che corre da una parte all'altra.

"sei sempre qui da sola" esclamò una voce che mi fece sussultare

"eh si maria, quelli li sono degli animali. Ho bisogno di silenzio e tanta pace mentale per sopportarli" risi sdraiandomi a pancia in giù facendomi cullare dalla, poco, dolce e delicata voce di maria che giocava a domanda e risposta

"non avrai informazioni da me Mary, la mia bocca è sigillata" feci finta di chiudere la bocca con la cerniera e mi rimisi con gli occhi chiusi a pensare al nulla

"Le avrò eccome Stella" pronunciò quel nome con enfasi, come se quasi sapesse tutta la storia dietro ad essa.

la porta della palestra si spalancò mostrando Tommaso e Alex arrivare a grandi passi verso di me

"¿qué pasa?" dissi vedendoli preoccupati

"che ci fai qui, hanno annullato il riscaldamento di oggi" disse tommaso con il fiatone

"è arrivata una busta per noi due, tipo mezz'ora fa. ti abbiamo cercato ovunque" Alex sembrava preoccupato "ovunque tranne qui a quanto pare"

"una busta?" chiesi preoccupata

"non lo so nemmeno io perché Luna. prendi le tue cose e andiamo stella" mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi e ci dirigemmo di corsa in casetta. Le scalinate erano già stracolme di gente che ci guardava come se fossimo degli extraterrestri.

"vi leggo la lettera" il televisore si accese e la voce di maria risuonò dalle casse.

"cari alex e luna,
ho guardato i daytime in questi ultimi giorni e ho potuto notare la chimica e la complicità che vi lega. Ho voluto dunque spolverare una modalità di esibizione dimenticata in queste ultime edizione di Amici. I duetti. I duetti aiutano a legare le persone non solo personalmente ma anche artisticamente. E visto che Alex ha ancora tanto da imparare, penso che Luna questo possa insegnarglielo in modo più diretto. Mi aspetto tante cose da voi, non delutemi.
Lorella Cuccarini"

per tutta la lettura della lettera rimasi con gli occhi non chiusi, sigillati. Alla fine li aprí e tra tutti quegli sguardi puntati su di me solo uni ne ricambiai.

"possiamo farcela" sussurrò al mio orecchio il moro che nel frattempo si era spostato al mio fianco

"lorella ha anche chiesto di parlarvi in privato, vi aspetta tra 10 minuti. Cosa ne pensate voi altri?"

"loro cantano praticamente sempre insieme, e danno vita ad un'armonia pazzesca. Secondo me possono portarsela a casa tranquillamente" esclamò Carola convinta e tutti attorno a lei annuirono convinti

"secondo me sono bravi entrambi, ma una voce spiccherebbe più dell'altra" annunciò flaza "luna verrebbe completamente azzerata. È già spenta di suo, con alex al suo fianco poi"

nella sua voce trasparí solo acidità e cattiveria, un modo per spegnermi totalmente.

"va bene grazie, con la tua affermazione ora mi ci pulirò il culo" le sorrisi caldamente, intrecciai la mano con quella di alex e lo costrinsi a seguirmi fuori da quella casa. "ho un'idea sul duetto, ha presente la canzone che ti ho fatto sentire un camera tua?" lui annuì aprendo la porta dello studio e cercando qualsiasi sala libera "non ho mai finito di scriverla, aiutami a farlo" continuai una volta trovata la sala.

"forse dovremmo parlare con Lorella di questa cosa"

"ma di cosa Alex, buttiamoci una volta ogni tanto. In tutte le edizioni di amici che ho visto, e fidati che ne ho viste tante, non ho mai visto un inedito duettato. Saremo i primi, e dobbiamo esserlo. Quando abbiamo fatto il gioco io mi sono fidata di te, tu fidati di me ora. Ci stai, malinconia?"

"ci sto" rispose solamente, e la sua risposta mi riportò a quella sera.

Flashback
"ragazzi, adesso vi racconto una storia incredibile. Vi racconto come ho conosciuto vostra madre" due ragazzi seduti su un divano comparirono sullo schermo.

"quante stagioni hai detto ci sono?"

"9"

"e questo racconta come ha conosciuto sta tipa in 9 stagioni"

"mhh"

"ma non è noioso?"

"stella, se non stai zitta e non guardi questo coso ti giuro che ti sopprimo" ridacchiò posando la mano sulla mia bocca per farmi smettere di parlare

"ma questo barney non è un puttan..." chiesi dopo 10 minuti dall'inizio della puntata.

"ok basta" mi interruppe ridendo e togliendo il computer dalle gambe. "sai di essere tanto snervante?" chiese retorico

"non sono snervante, semplicemente ho delle domande a chi servono delle risposte, sei disposto a darmele?" chiesi ammiccando un sorriso

"a tutte le domande che vuoi stella"

"giorno o notte"

"giorno, alba o tramonto"

"tramonto, pianoforte o chitarra"

"ahia, questa fa male. pianoforte, sono più legato emotivamente" rispose sicuro posando gli occhi sulla tastiera posata sulla scrivania

"dove vivi?"

"prima vivevo a Como, poi mi sono trasferito a Milano. Tu?"

"mia madre è latino americana, mio padre italiano. Sono nata qui ma sin da piccola mi sono dovuta traferire a buenos aires. Poi sono cresciuta e sono tornata in Italia"

"dimmi qualcosa in spagnolo" chiese con occhi sognanti

"fammi pensare..." feci finta di pensarci e ridacchiai per il buffo modo in cui mi stava guardando "Malinconia, tu eres la definición de fallas relámpago" sorrisi quando il suo sorriso si tramutò in smorfia

"si beh, non c'ho capito nulla" si imbronciò mettendosi sdraiato a pancia in giù

"immaginavo" replicai le sue mosse divertita

"traduzione?"

"prima o poi malinconia. più poi che prima"

Fine Flashback

"quella sera, mi hai detto quella frase in spagnolo, che vuol dire" chiese prendendo le mie mani e tirandomi di più verso di lui. Da questa distanza riuscivo perfino a contargli le innumerevoli lentiggini che aveva sul naso

"tu eres la definición de fallas relámpago?" chiesi, anche se già sapevo la risposta. Quella frase mi era uscita spontaneamente, e non avevo nessuna paura di dirla. Puntavo a che lui se ne fosse già dimenticato. Anche perché sarebbe stato difficile dirgli il significato.

"si quella, voglio sapere che mi hai detto" si fece sempre più vicino, fino a toccarci con i nostri nasi

"ho detto che tu eri..." presi il coraggio per dire il vero significato di quelle parole "molto bello e simpatico" e mentii, più a me stessa che a lui.

Malinconia, tu sei la definizione di colpo di fulmine

Gli avrei voluto dire, ma rimasi zitta e lasciai che Christian interrompesse quel momento entrando nella sala. Ci staccammo immediatamente facendo finta di nulla

"interrompo qualcosa?" chiese imbarazzato

"no" affermai convinta mentre gli occhi delusi di alex mi fissavano nelle iridi verdi "non hai interrotto nulla"

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