epilogo

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"volete sapere come finisce la storia?
lui non mi ha aspettata, una volta uscita dal programma, con la coppa in mano, abbiamo avuto dei mesi no stop dove nessuno dei due è riuscito a ritagliare dei momenti per se stesso e per l'altro.
ci siamo persi vista, come si perde di vista una mosca che non smette di volare vicino al suo viso e poi sparisce tra le mura di casa.
Ci siamo persi di vista come si perdono di vista due persone tra una folla immensa.

All'improvviso da un giorno all'altro ci siamo persi. Da un giorno all'altro abbiamo smesso di vederci ogni giorno. Ci vedevamo, se andava tutto bene, una volta al mese. Poi le videochiamate a quasi ogni ora del giorno sono diventati messaggi sporadici. Fino a scomparire nel nulla.
Nonostante sia stata una cosa graduale e non improvvisa ha fatto male lo stesso, ha fatto tanto male.

non rimpiango nulla
mi ha insegnato tanto
mi ha dato tanto

quando lo conobbi la prima cosa che pensai, dopo ovviamente aver pensato che fosse un maniaco che si affaccia ai balconi delle altre persone, era che lui mi avrebbe portato pace. Che sarebbe stato la ragione della mia felicità.
Che, in qualche strano modo, potesse essere lui il nome e il cognome che avrei associato alla parola amore.
Che lui sarebbe stato il mio per sempre felici e contenti.

Ma la vita vera è una merda e non esiste il per sempre felici e contenti in questa vita.
E anche se lui rimarrà per sempre il mio lieto fine, io non sarò mai il suo.

magari un giorno ci rincontreremo. Con altre mentalità, con nuove esperienze sulla pelle e soprattutto con la capacità di mantenere delle relazioni con le persone attorno a noi.
Saremo capaci di amare, di rispettare e di mantenere le promesse fatte.

La verità è che avere una storia d'amore di questo calibro all'età di 21 anni è difficile, quasi impossibile da mantenere,
e noi non eravamo pronti.

magari un giorno i nostri occhi si rincontreranno e nei nostri cuori ci sarà ancora un po di spazio per amarci di nuovo come la prima volta.
come tra stella e malinconia.
Senza limiti e senza regole"

chiusi il mio piccolo quadernino che portavo ovunque, chiudendo così parte della mia vita.

da oggi tornavo ad essere solo Luna, quel nomignolo che mi aveva attribuito quasi due anni fa non mi si addiceva più.
Calzava come una maglia che possiedi da tempo, che continui ad indossare. Sgualcita e ormai troppo stretta.

la mia storia d'amore non aveva avuto fortuna, ma magari con questo libro avrei portato fortuna e consiglio nella storia di altri ragazzi difficili come noi due.

Avevo deciso di racchiudere ogni sussurro, ogni carezza e ogni singolo bacio tra le righe di un quaderno. Pronta a consegnare anche quest'ultimo capitolo alla casa editrice che aveva deciso di pubblicare "malinconia".

Alzai lo sguardo verso Parco sempione e guardai i bambini correre nei campi, ragazzi sui teli suonare e cantare mentre altri giocare con la palla di pallavolo. Alcuni si allenavano e altri leggevano tranquilli sulle panchine.

Ero seduta su una panchina nascosta da un albero per paura di essere riconosciuta.
Nonostante amassi le persone che mi seguivano, amavo anche la libertà e la tranquillità di vivermi la mia Milano.

Ad un tratto, il mio sguardo cadde in degl'occhi color nocciola.
Un ragazzo con i capelli che ricadevano sulla fronte e una cascata di lentiggini leggere che gli contornavano il viso era a qualche metro di distanza da me.
All'orecchio aveva l'inconfondibile orecchino con un ala e la sua solita maglietta bianca tutta sgualcita.

"ciao stella" sussurrò e il mio cuore rinizió a battere come qualche anno prima.

"ciao alex" lo salutai io cercando di mostrarmi pacata e seria nonostante la sua figura davanti a me "che ci fai qui?" gli chiesi infine incuriosita

"Ho visto Christian oggi, mi ha detto che eri tornata a milano e ne ho approfittato per venirti a cercare. Sai, nel tuo posto. Quello in cui andavi ogni volta che avevi bisogno di pensare. E ti ho trovato..." disse nervoso toccandosi continuamente il ciuffo ribelle

mugolaii qualcosa di inudibile e ripresi a guardare i ragazzi giocare a pallavolo concentrando ogni mia attenzione sulla palla che continuava a volare da una persona ad un'altra.

"ti volevo chiedere, hai voglia di prendere un caffè?" mi chiese nervoso

"e la tua nuova ragazza cosa direbbe?" sputai acida. In due anni aveva avuto diverse ragazze. Le voci circolavano e le notizie su internet riportavano sempre foto di lui sorridente con nuove ragazze ogni poco tempo.

Io non avevo avuto questa fortuna. Mi ero concentrata molto sulla musica e sulla mia persona.
Ogni distrazione non era contemplata nella mia vita.

"l'ho lasciata. Appena ho saputo che eri tornata. Letteralmente 30 minuti fa. Io..." si avvicinò e prese posto di fianco a me "non ho mai voluto che le cose finissero in quel modo tra noi due. Lo so che è brutto da dire, ma in ogni ragazza che ho avuto in questi due anni cercavo sempre un po di te. Ma non riuscivo mai ad essere me stesso con loro. Mancava qualcosa, mancava Luna" rivelò fissando il terreno con il quale giocherellava sporcandosi tutte le scarpe "andiamo a prendere questo caffè e ne parliamo meglio?" mi richiese più tranquillo e sollevato. Come se si fosse tolto un peso rivelandomi come aveva passato gli ultimi due anni.

Lo guardai più dolce e posai una mano sulla sua gamba che si muoveva nervosamente.

"prima mi accompagni a consegnare una cosa?" gli chiesi indicando il quadernino che racchiudeva ogni secondo della nostra storia d'amore

"cos'è?" mi chiese curioso prendendolo in mano e sfogliandolo leggermente

"una storia. La nostra storia" sorrisi posando una mano sul cuore un po più leggero di prima

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