Part 4

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Finito il mio caffè, mi alzai dal tavolo. Presi il mio zaino e mi diressi verso l'uscita della mensa fino a quando dei ragazzi mi bloccarono la strada <<Scusa e tu dove vai?>> Mi chiese il primo tipo <<Scusa e voi chi cazzo siete?>> <<Questo non ti interessa, puttana>> <<Allora grandissima faccia di cazzo forse non hai capito chi sono io. Ho ti togli dai coglioni ho faccio volare te, il tuo amico e le vostre collane d'oro>> Risposi con tono minaccioso <<E chi cazzo saresti sentiamo>> <<Dominique, forse vi basta sentire questo>> I loro sguardi si fecero seri <<Dominique?>> Chiesero sbalorditi. Io annui e come per magia si spostarono come le acque. Camminando verso l'uscita notai lo sguardo sbalordito di Ethan e sorridendo compiaciuta uscii da quella stanza.

Aprii il mio armadietto e quando presi i libri una ragazza sul biondo chiaro mi sì avvicinò <<Quindi sei tu la famosa Dominique?>> Sorrise <<Ehm si, e tu chi sei?>> <<Piacere Bonnie>> Mi porse la mano, la guardai e alzai lo sguardo <<No, lei non stringe la mano>> Disse Keira da dietro di me. Ridacchiai vedendola arrivare un po' ubriaca <<E tu chi sei?>> Chiese il fungo biondo <<Keira>> Rispose mettendomi un braccio attorno al collo, io sorrisi alzando le sopracciglia <<Volevo solo fare amicizia>> Continuò piagnucolando <<Oh ma non piangere bambina, non siamo alle elementari>> Dissi con sarcasmo abbassandomi leggermente alla sua altezza. Bonnie scappò un po' impaurita e io cominciai a ridere assieme a Keira.

<Keira>

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<Keira>

<<Andiamo a fumare sugli spalti?>> Chiede Keira <<Ovvio K>> Dissi ancora ridendo per l'accaduto.
13:57-
Tornai a casa con la mia solita musica a palla nelle orecchie ogni tanto mollando qualche mossa di ballo impreparato. Entrai a casa e trovai mia madre a cucinare <<Ciao tesoro>> Sorrise <<Ciao mamma>> Risposi un po' scocciata appoggiando lo zaino sulle scale <<Com'è andat- DOMINIQUE!>> <<Cosa?!>> Sobbalzai <<Quante volte ti ho detto che non devi fumare! Sto perdendo la pazienza con te Dominique!>> <<Mamma cristo è solo una sigaretta!>> <<Una?? Da come puzzi sembri una ciminiera! Lo sai che non sopporto il fumo!>> Continuò con tono sempre più incazzato <<GESU MAMMA FINISCILA>> Sbottai spiaccicando la mia mano sul tavolo. L'atmosfera cambiò, riuscivo a percepire la cosiddetta "atmosfera grigia". Mia madre mi verso il cibo sul piatto e poi si mise a lavare i piatti, il tutto non proferendo parola. Sinceramente mi accorsi di aver esagerato, cosa strana visto il mio carattere. Finito du mangiare, con aria un po impaurita appoggiai il piatto nel lavello e poi <<Mamma, oggi vado a casa di un amico>> <<Chi?>> Chiese in modo rigido <<E per una ricerca>> E li finì il discorso. Andai in camera sperando di dimenticare l'accaduto e quella tremenda sensazione di colpa.
15.51-
Forse era ora che io mi incamminassi verso casa di Ethan. Presi lo zaino e il mio portatile un po' sgangherato per poi uscire di casa. Mia madre era sul divano a guardare la televisione, gli tirai un'occhiata per poi uscire senza salutare. Durante la strada mi accorsi che Ethan abitava proprio dietro di me, nella via dietro alla mia. Arrivai davanti alla porta e suonai il campanello.
Ad aprirmi fu un uomo sulla sessantina, un po' mal concio con una birra in mano <<Salve, c'è Ethan?>> Chiesi. Lui mi squadrò dalla testa ai piedi per poi chiamare suo figlio <<Ethan scendi!>> Tirò poi fuori una sigaretta ma quando la mise sulle labbra si accorse di non avere un accendino <<Cazzo! Merda!>> Cominciò a lamentare toccandosi le tasche. Io estrassi il mio accendino e glielo porsi. Mi guardò un po' sbalordito per poi accendersela e ritornarmi l'accendino. Poco dopo scese Ethan, aveva una tuta nera e una canotta bianca <<Ciao entra>> Si affrettò a dirmi. Io entrai e lui mi portò di sopra. La sua camera era trasandata un po' come la mia, c'era freddo li dentro. era pieno di poster di tipo..ok avete capito insomma: di ragazze e di moto. Sull'angolo della stanza era presente una scrivania malconcia e affianco dei pesi. Ci accomodammo sul letto, io tirai fuori il mio pc ma Ethan lo chiuse <<Ma che cazzo stai facendo?>> <<Avanti andiamo, seriamente credevi che avessi voglia di fare la ricerca?>> Disse ridacchiando <<Prego? E per chi cazzo mi hai preso?>> <<Uououo non pensare male>> Agitò <<Lo spero bene per te>> Aggiunsi calmandomi.

Badass || Ethan CutkoskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora