Frammenti di memoria

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Il Dottore aveva ragione, faceva un po' male.
Sentiva una leggera fitta alla testa. «Rilassati, Sam» era la voce del Dottore.
Se voleva che il Dottore la aiutasse doveva fidarsi di lui. Prese un respiro profondo e si lasciò andare.
Si sentì improvvisamente come se stesse galleggiando, come qualcosa di incorporeo. Poi assunse la sua forma umana e si ritrovò in un posto buio; fu colta da un improvviso senso di panico.
«Samantha.» Si sentì chiamare.
«Dottore? Dove sei?»
«Nella tua testa.»
Sam fece roteare lo sguardo da parte a parte. «Non ti vedo!» Un profondo senso di sconforto iniziò ad agitarla.
«Sam- chiamò il Dottore -guardami.»
La voce dell'uomo adesso proveniva da un punto alla sua sinistra. Si voltò a guardarlo e gli buttò le braccia al collo. «Dove siamo, Dottore?»
«Te l'ho detto. Siamo nella tua testa.»
«Ma cosa stai cercando?»
Il Dottore avvicinò il suo viso a quello di Sam. «Ora devi mostrarmi il tuo passato.»
«Il mio...? Come?»
«Siamo nella tua mente, devi solo pensare ad un ricordo.»
Sam parve perplessa. «Ma cosa dovrei mostrarti, di preciso?»
«Prima di ciò che ti ha portato da me, nel mio mondo, è successo qualcosa di strano?»
«Qualcosa di strano? Tipo cosa? Io non...» A Sam venne improvvisamente in mente il ricordo della sua passeggiata nel bosco, il giorno in cui Garnet la disarcionò. Come per magia, il suo ricordo prese forma intorno a lei e al Dottore.
«Dove siamo?» le chiese.
«Nel bosco accanto alle scuderie della mia famiglia.» spiegò lei.
«Ti occupi di cavalli, quindi? Non me l'avevi detto.»
«Beh sai, non c'è stato molto tempo per i convenevoli.»
Il Dottore annuì. «Immagino che fare una passeggiata tra i ricordi di qualcuno sia la strada più rapida per conoscere una persona.»
Sam alzò le spalle in risposta.
«Ok, perché siamo qui?»
«Circa un mese fa ero in questo bosco a passeggio con uno dei cavalli- iniziò a raccontare, mentre il tutto avveniva sotto i loro occhi -quando c'è stata una piccola scossa. Garnet si è innervosito e alla fine mi ha buttato a terra.»
«Quindi c'era già stata una scossa prima?»
«Sì ma non è questo che mi ha colpito. È successo altro... ho sentito un formicolio alla mano e ho visto una luce bianca. Stavo perdendo i sensi quindi ho associato il tutto alla botta in testa che avevo appena preso.»
Il Dottore rimase in silenzio ad osservare l'intera scena svolgersi davanti a lui. «C'è dell'altro?»
Sam scavò nei sui ricordi. «Mentre perdevo i sensi giurerei di aver sentito odore di sangue, ma quando mi sono risvegliata non c'erano ferite sulla mia testa. Però...»
«Però?»
«...C'era del sangue vicino a me.»
Lo sguardo del Dottore cambiò, incupendosi. A Sam non sfuggì questo cambio di espressione e stava per chiedere cosa avesse pensato, lui però la incitò a passare al ricordo successivo. Sam allora gli parlò dei sogni che, dal quel giorno in poi, aveva iniziato a fare. Sogni che coinvolgevano lui, in qualche modo.
«Ci sentivi viaggiare.- concluse il Dottore -Me e Clara. Sentivi le avventure che abbiamo vissuto fino al giorno prima di incontrarti.»
«Come?»
Il Dottore fece spallucce. «Portami al ricordo di quando si è aperto lo squarcio temporale.»
Sam obbedì e l'intera scena iniziò a mostrarsi davanti a loro. Si ritrovarono nella camera di Sam, l'attimo prima di lasciare il suo mondo. Rivide il suo cane tremare in un angolo della stanza e poi scappare via spaventato. Poi vide se stessa voltarsi verso la parete alle sue spalle, mentre lo squarcio prendeva forma. Vide l'immagine del Dottore al di là della frattura, la luce bianca farsi più intesa e infine si vide sparire all'interno dello squarcio.
«Cos'è quella?» domandò ad un certo punto il Dottore, indicando una strana luce dorata che fuoriusciva dalla frattura e avvolgeva  la Samantha del ricordo. I due aguzzarono di più la vista.
«Sembra la matrice del TRADIS.» si stupì Sam.
«Già.- convenne il Dottore, pensieroso -Ora non rimane che un'ultima cosa da vedere.»
«Intendi le immagini che ho visto prima di svenire?»
«Esatto. Adesso ti dovrai fidare di me»
«Credevo di averlo già fatto.» gli sorrise.
«Dovrai fidarti ancora di più.»
«Fa' quello che devi, Dottore!»
Sam non seppe come il Dottore fosse riuscito a richiamare quelle immagini, fatto stava che se le ritrovò di nuovo davanti agli occhi. Non avevano alcun senso per lei, ma sperò che ne avessero per il suo amico.
I due si ridestarono improvvisamente, il viso dell'uno a pochi centimetri dall'altro. Il Dottore sorrideva, un sorriso sicuro e compiaciuto.
«Cosa hai visto?- chiese impaziente River, rimasta fino a quel momento in disparte -Hai trovato le risposte che ti servivano?»
«Anche di più. Siamo già in orbita intorno alla Terra?»
«Certo che sì, a differenza tua io giungo sempre alla destinazione giusta.»
«Ma io finisco sempre dove c'è bisogno di me.» ammiccò lui. Si fiondò poi verso le porte del TARDIS e le spalancò.
«Che ci facciamo di nuovo qui, Dottore?» chiese Sam.
L'uomo si guardò intorno e sorrise trionfante. «Per via di quella.» Indicò un punto oltre le porte.
River e Samantha seguirono lo sguardo del Dottore e videro una linea bianca verticale che, lentamente, si disegnava nel nulla dello spazio.
«Ma quella è...»
«Sì Sam, quella è la tua crepa.»

DOCTOR WHO-L'importanza del Dottore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora