¶Capitolo 3

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|Kennerly's pov|  

Bene... Avevo davanti Tony Stark, quel genio, miliardario, playboy e filantropo di Tony Stark.

Beh, dicendo la verità, prima che Tony tornasse dall'Afghanistan, lo odiavo completamente, forse ora un po' meno grazie al contributo che dà per il nostro Paese.
Meglio stare calmi, non agitarsi, in fondo era solo l'uomo più intelligente che avessi mai visto.

«S- salve io sono Kennerly... Queen» risposi leggermente arrossendo, oh dannata timidezza!

«Oh piacere, non ti ho mai vista a New York, sei nuova?» disse porgendomi la mano ed io un po' titubante gliela strinsi.

«Beh, no sono cresciuta qui ma ho sempre vissuto in periferia. Perché questa domanda?» chiesi perplessa e prendendo coraggio, mi stupiva il fatto che si stesse interessando.

«Pura curiosità e scusa se sono stato invadente, non era mia intenzione» wow Tony Stark che si scusa? Cavolo, questo si che è un sogno!

«Oh non si preoccupi... Scusi ma si è fatto tardi e dovrei iniziare a chiudere il negozio, se non le dispiace» non volevo sembrare antipatica o puntigliosa ma ero veramente stanca e poi erano le otto passate e il freddo iniziava a farsi sentire. Lui annuì e si diresse all'uscita.

Andai nel retro, indossai il giubbino e dalla borsa sfilai le chiavi chiudendo le porte interne, spensi le luci e infine chiusi il grande cancello all'entrata del negozio.

Iniziai a camminare alzando il doppio petto del mio cappotto quando andai a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.

«Scusi, non l'avevo vista» parlai con tono mortificato, abbassando il capo dalla vergogna capendo chi avevo tamponato.

«Tranquilla... Dammi del tu, non sono poi così vecchio eh!» disse iniziando a ridere e anche a me scappò una risatina. Poi col pollice e l'indice mi alzò il mento costringendomi a guardarlo negli occhi, arrossii di colpo e feci una finta tosse per distrarlo un po', lui ridacchiò e propose di accompagnarmi a casa, allora io con un pizzico di umorismo chiesi: «Non è che sei uno stalker?» lui iniziò a ridere ma di colpo si fermò e guardandomi seriamente disse:
«... Beh può darsi. Chissà... forse sì o forse no!» io, catatonica, mi bloccai spalancando la bocca mentre lui ricominciò a ridere.

«Oddio Kennerly dovresti vedere la tua faccia, è- è indescrivibile!» non so perché ma mi unii anch'io a quella risata.
Il tempo sembrava essersi fermato e in men che non si dica arrivai al mio appartamento.

«Beh... Grazie per la compagnia, io sono arrivata» dissi sorridendo.

«È stato un vero piacere conoscerti Kennerly e spero di vederti presto, buonanotte» rispose sorridendo iniziando ad allontanarsi.

«Anthony -si fermò- ma come farai ad arrovare a casa, da qui al centro c'è un po' di strada...» sviai ancora una volta arrossendo.

«Tranquilla, la Stark Tower non è così lontana se si ha un'armatura con sé!» disse indicando la sua valigetta che francamente non avevo notato. Giiusto! Come avevo fatto a dimenticare che abitasse alla Stark Tower, c'è tanto di cognome sopra!

«Ah... giusto, tu sei Iron Man; e anche se le tue armature, principalmente, sono formate da una lega di ferro, rinforzato da titanio ed oro legati a livello molecolare grazie alla forza elettromagnetica, in modo da essere flessibili; credo che Iron Man sia molto... come dire, fico no?» cavolo, avevo veramente detto quelle parole?!

«Wow, non- non avevo mai visto nessuna ragazza così ben informata, mi hai colto davvero alla sprovvista, ne sono... Onorato» disse portandosi una mano dietro la testa, grattandosi la nuca.

«Grazie del complimento, mi sono laureata da poco in ingegneria e mi fa bene ricordare qualcosa. Ora vado Anthony è davvero tardi» dissi tutto d'un fiato.

«...Sono Tony. Ci si vede Kennerly» terminò baciandomi la guancia e si allontanò entrando nell'armatura, lasciandomi completamente spiazzata.

Ancora un po' scossa aprii il cancello, e iniziai a salire le scale. Arrivata al mio piano presi la chiave della mia abitazione, la infilai nella toppa della serratura e aprendo la porta posai la borsa, sfilai il cappotto e lo appesi.

Subito dopo andai in cucina e presi il bollitore, una bustina di tè e lo misi subito sul fornello. Mentre aspettavo che il tè fosse pronto andai in bagno, feci una doccia per rilassarmi e ripensai alla giornata pazzesca che stava volgendo al termine: aver tenuto l'esame più importante della mia vita, averlo superato, aver conosciuto Tony Stark e averci dialogato tranquillamente! Sinceramente aver conosciuto Tony Stark rese ancor più speciale la giornata, prima di conoscerlo lo odiavo così tanto per la sua fama da donnaiolo e festaiolo, ma a quanto pare non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina.

Dopo il piccolo flash mentale, mi asciugai ed indossai una tuta, tornai in cucina dove spensi il fornello e versai quel liquido rilassante una tazza ben capiente. Mi affacciai dal balcone e mi arrampicai fin sul tetto, dove c'erano dei cuscini e un tavolinetto, vi appoggiai la tazza e mi accomodai sulla montagnetta di cuscini. Era il mio piccolo rifugio con un panorama da togliere il fiato: il cielo stellato, la mia New York e la Stark Tower. Sorseggiai lentamente il mio té e pensai, ancora una volta, a quell'incontro.

Mi coprii fin sopra il mento e sonno mi investì rapidamente , pensando ancora a quell'uomo così talentuoso.

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Auguri al nostro grande supereroe Robert Downey Jr. che compie 50'anni. Auguri idolo.

E grazie a tutti voi che seguite questa storia,vi voglio bene. Much love _AvengersLover ❤❤

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