¶Capitolo 10

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|Kennerly's pov|

Un sospiro involontario uscì dalle mie labbra appena varcai l'uscita di quell'immensa costruzione super tecnologica.
Era stato veramente imbarazzante il momento in cui mi aveva portata al suo laboratorio per quella 'prova', tenendomi per mano. Certo, era stata una gioia vedere la sua espressione meravigliata mentre parlavo, ma pur sempre imbarazzante.

Il vento caldo newyorkese mi investì dopo aver chiuso dietro di me la porta, rapidamente presi lo skate dallo zainetto e iniziai ad andare sempre più veloce.
Era una bellissima, movimentata e viva giornata afosa, i termometri segnavano i 30 gradi passati ed io ero ancora in giacca perciò mi fermai e la tolsi ripiegandola nello zaino. Passai una mano sulla fronte e tastai delle goccioline di sudore, le asciugai con il dorso della mano e decisi che un bel gelato, con quelle temperature, ci stava proprio.
Vicino al Central Park trovai uno di quei venditori ambulanti con il carrettino, mi avvicinai e presi un gelato pistacchio e nocciola. Dopo che il venditore mi porse il gelato mi venne in mente la bella serata passata in compagnia di Tony, di quando comprammo i gelati e della orrenda fine di quell'incontro.
Scossi la testa cercando di non ricordare quegli avvenimenti e mi accorsi del commesso che mi fissava stranito, cercai di fare un sorriso decente e lo pagai.

Mi allontanai dal carretto e andai a sedermi in una panchina del parco, presi il cellulare e trovai un messaggio da parte di Alexys.

Da: Alexys ♥✿

Ciao sorellona! Come stai? Io sto molto meglio, i dottori mi tratterranno solo per poche settimane. Appena esco da qui tutti a divertirsi!! (≧∇≦)/
A proposito... com'è andato il colloquio con quel bell'uomo di Tony Stark? È sempre figo eh? Okay la smetto fammi sapere un bacio!

Sempre la solita curiosa e impicciona, non cambierà mai questa ragazza!
Le risposi subito, per non farla fremere troppo.

A: Alexys ♥✿

Ciao pazza di una sorella! Mi fa piacere che ti senta meglio, qui va tutto bene ed anche io sto benone, il colloquio è andato bene? Beh spero di sì, diciamo che la storia è complessa ma quando ci vedremo ne parleremo meglio di persona... tranquilla lui è sempre figo. Ti voglio bene, un bacio.

Mi stupii io stessa della penultima frase che scrissi ma inviai lo stesso il messaggio. Ormai ero stata contagiata da Alexys.

Era quasi ora di pranzo e la voglia di tornare a casa e preparare qualcosa di decente era pari a zero, perciò cercai qualche ristorante non troppo costoso.
Attraversai per la strada opposta del parco ed iniziai la mia ricerca.

Vidi vari ristoranti tipici con cibo americano, pizzerie, gastronomie poi notai un bel ristorante cinese molto colorato già dall'esterno. Inspirata da quei colori entrai senza pensarci due volte.
Era un piccolo locale accogliente e vivac: varie lanterne sbucavano dal soffitto, festoni tipici andavano da una parete all'altra e poi la parte più affascinante: le fotografie. Tutte legate alle tradizioni di quella splendida cultura. Mi sedetti, non badando  dove, osservando ancora ogni foto. Mentre fissavo una foto di una splendida geisha una donna sorridente mi si affiancò, mi porse il menù e attese la mia ordinazione.

«Buongiorno cosa vuole ordinare?» mi chiese gentilmente questa.

«... Salve è la prima volta che mangio cinese e non ho idea di cosa scegliere, lei cosa mi consiglia?» chiesi a mia volta osservandola.

«Se posso permettermi oggi abbiamo un ottimo pollo alle mandorle e come antipasto le posso far assaggiare degli ottimi involtini primavera. Per lei va bene?»

«Certo, va benissimo grazie!» risposi sorridendole.

Mentre la donna si allontanava continuai il mio giro di perlustrazione, notai molte foto di vari monumenti e persone, ma ciò che mi incuriosì fu una delle pareti. Era piena di pezzi di giornali di vari quotidiani e, il protagonista di tutti quei fogli era proprio Tony Stark.
La maggior parte dei giornali trattava delle molteplici donazioni da parte dell'uomo per varie costruzioni legate alla tradizione cinese, del suo rispetto per la popolazione e varie raffigurazioni del suddetto con gente cinese che sorrideva felice, lo abbracciava e anche delle varie 'fan' addirittura svenute!

«Ecco a lei gli involtini, il pollo sta per arrivare» non feci neanche caso alla signora che mi aveva già raggiunta che io ancora fissavo quella parete, sovrappensiero.

«... si grazie» risposi distrattamente continuando a scrutare ogni giornale.
Poi fissai il piatto, vidi nel lato sinistro due bacchette decorate e, nella lato destro forchetta e coltello. Dato che non avevo la minima esperienza di come usare le bacchette, e se in quel caso si potessero utilizzare, presi coltello e forchetta e assaggiai il mio antipasto.

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Ingoiai l'ultimo boccone di pollo che rimase nel piatto, davvero stra sazia per le dimensioni della pietanza senza dubbio squisita. Mi asciugai le labbra col tovagliolo ed iniziai a cercare il portafogli nello zaino, cosa assolutamente complicata data confusione dentro quest'ultimo; iniziai a scovare all'interno: trovai la giacca, le auricolari, il cellulare, lo skate, cavolate varie e alla fine finalmente trovai il mio bel portafoglio più vecchio e rovinato di non so cosa... avrei dovuto proprio cambiarlo.
Dopo il flash mentale mi accorsi della mancanza del curriculum e lì entrai proprio nel panico.
Aprii ogni cerniera dello zaino ma niente, era come se si fosse volatilizzato. Mi fermai, e cercai di riflettere su dove lo avessi potuto perdere. E come il buon Sherlock Holmes insegna: mai sottovalutare i dettagli! Così ricordai che dopo che il Signor Stark lesse il curriculum, me lo richiese una seconda volta per controllare meglio.
Dovevo tornare alla Tower e riprendere la cartelletta.
Mi alzai dalla sedia e andai alla cassa, dove pagai e uscii in fretta e furia mettendo lo zaino in spalla.
Iniziai a camminare accorciando per il Central Park, che ormai conoscevo come le mie tasche.

D'un tratto vidi un qualcosa che a primo impatto non riconobbi, la quale si piazzo davanti a me: Iron Man.

Vidi sollevarsi il pezzo facciale rivelando uno stanco Tony Stark che appena mi vide sorrise leggermente. Uscì completamente dall'armatura e vidi fra le sue mani la mia inconfondibile cartelletta. Nessuno dei due osò parlare perciò feci io il primo passo.

«Salve Signor Stark, la ringrazio per la cartelletta stavo proprio venendo da lei per riprenderla» dissi con più imbarazzo di quanto avessi immaginato.

Lo vidi avvicinarsi a me e fece un lungo sospiro prima di parlare.

«So che tu non vuoi che ti ricordi di quell'avvenimento, ma ormai sono passate delle settimane e sai più di me che io non sono il tipo da storia seria- lo vidi pizzicarsi la lingua e continuare il discorso- okay... non volevo dire questo però, giuro che io neanche me la ricordavo più e poi è piombata così... improvvisamente.  Adesso vorrei soprattutto... vorrei chiederti scusa per non aver reagito e averti lasciata andare senza un spiegazione, ecco il tuo curriculum » allungò il braccio verso di me e presi dalle sue mani la mia cartella.

«Non c'è bisogno che ti scusi, come hai detto sono passate settimane e poi non sono affari miei ciò che fai o no... anch'io vorrei scusarmi per il mio comportamento inadeguato e impertinente. Adesso per favore vorrei andare a casa, scusami...» dissi sorpassandolo e iniziando a camminare lentamente.

«Kennerly... aspetta,devo dirti un'ultima cosa» disse afferrandomi la mano.

«Si dimmi Ton-» e poi sentii il paradiso in un attimo.
Le sue labbra si poggarono sulle mie incontrandosi in un splendido e dolce bacio.




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