-Ce ne dobbiamo andare da Panem!- sbotto di colpo appena la televione si spegne.
-Calma Katniss, non succederà niente di brutto vedrai- Peeta cerca di calmarmi, mettendomi una mano sulla spalla.
-No, succederà invece! Hai sentito anche tu che non siamo più al sicuro!- appena lo dico mi copro la bocca con la mano mentre Dafne e Mason mi guardano confusi.
Ho fatto un casino, non dovevano scoprirlo così.
Sapevano dell' esistenza della Ghiandaia Imitatrice, ma non che fossi io.-Eri tu la Ghiandaia Imitatrice?!- mi chiede Mason incredulo avvicinandosi a me e a suo padre, che ha ancora una mano appoggiata sulla mia spalla.
-Non volevamo che lo scopriste così, ma vostra madre era la Ghiandaia Imitatrice- risponde mio marito al posto mio. Dafne è ancora in piedi a fianco del divano e non ha ancora aperto bocca. Ho paura che i miei figli mi odino ora.
Ho paura che pensino che sia un'assassina.Dopo qualche minuto Effie, Haymitch, Venere e Cole se ne vanno e Dafne finalmente comincia parlare.
-Lo sapevo già- esordisce, avvicinandosi a noi.
-Come facevi a saperlo?- le chiede suo padre. Non so come abbia fatto a scoprirlo.
-Me l'hanno detto i miei compagni di classe e qualche mese fa ho approfittato del fatto che ha casa non ci fosse nessuno e ho cercato qualche indizio. E li ho trovati- ci spiega lei. Avrei dovuto immaginarmelo che qualcuno glie lo avrebbe detto. Avrei dovuto dire la verità a lei e a suo fratello tempo fa.
-Perché non ce lo avete detto?- adesso si sta rivolgendo sia a me che a Peeta, e sembra impaziente di ricevere una risposta.
-Dafne, Mason andate in cucina. Pochi minuti e vi spieghiamo tutto.- le risponde tranquillamente Peeta, e subito dopo li vedo chiudersi la porta della cucina alle loro spalle.Appena i nostri figli se ne vanno mi butto nelle braccia di mio marito e gli bacio dolcemente le labbra.
-Calmati, andrà tutto bene- mi sussurra tra i capelli, anche se pure lui non ne è convinto.
-Non potrà andare tutto bene. Sicuramente sia Dafne che Mason saranno estratti alla Mietitura- gli dico, arrendendomi alla nuda e cruda realtà. Li perderò entrambi.
-Almeno avranno noi come mentori- Peeta cerca di tirarmi su di morale, ma vedo la paura e la tristezza anche nei suoi occhi.
-Andiamo- gli dico, dirigendomi in cucina, dove i nostri figli ci stanno aspettandomi, impazienti di conoscere il nostro passato.Una mezz'oretta dopo abbiamo finito di spiegare a Mason e Dafne i settantaquattresimi Hunger Games, i settantacinquesimi Hunger Games e la rivolta. Appena finiamo di raccontare tutto quello che è successo, compreso il depistaggio di Peeta, che all'inizio ero riluttante che sapessero, si alzano e ci abbracciano singhiozzando.
-Scusatemi se ho frugato fra le vostre cose invece di chiedere a voi- ci dice mia figlia, chiaramente pentita.
-Fa niente- le risponde Peeta, baciandole la fronte.
-Ma adesso cosa faremo per la Mietitura di settimana prossima?- ci chiede Mason, evidentemente preoccupato di venire estratto.
-Vi prepareremo. Quasi sicuramente estrarrano voi due. Il lato positivo che noi due saremo i vostri mentori, in teoria, visto che siamo gli ultimi due vincitori del distretto- gli rispondo accarezzandoli i capelli. Dico a entrambi che da domani li faremo allennare a cacciare, a tirare frecce, coltelli e tutto il resto, ad accendere il fuoco e a cuocere scoiattoli e altri animaletti vari.Quando finiamo di parlare sono le undici passate e i ragazzi vanno a dormire, mentre noi restiamo a berci una tazza di tè.
-Non capisco perché abbia reinserito i Giochi. Li odiava- dico ad un certo punto, alludendo a Gale. Diceva sempre di odiarli e ora, che finalmente ce ne eravamo liberati, li fa tornare.
-Non lo capisco nemmeno io. Forse è diventato un seguace di Snow in questi anni al 2.- mi risponde Peeta. Ma nel frattempo ho già deciso cosa fare.
-Domani gli telefonerò. Voglio proprio sentire cosa mi dirà.-
-Sei sicura?- mi chiede Peeta, abbracciandomi con un braccio, mentre con l'altro si porta la tazza di tè alle labbra.
-Sì, sono sicura.- gli rispondo decisa. Nel mentre, il ricordo dei paracaduti argentati che esplodono tra i medici si fa strada nella mia mente e una lacrima solca la mia guancia.
-Ehi, perché piangi?- mi domanda Peeta, asciugandomi la lacrima con il pollice.
-Prim...- riesco a dire, prima di iniziare a singhiozzare sulla sua camicia, mentre le sue robuste braccia mi circondano dandomi un po' di conforto.
Rimaniamo in quella posizione qualche minuto, fino a quando il ragazzo del pane non mi prende come una sposa e mi porta a letto.
Ma il mio sonno è tormentato da due occhi grigi, un tempo amici, e da tanti paracaduti argentati.
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The Heir - The Hunger Games
Fanfiction18 anni fa la Ghiandaia Imitatrice scagliava la freccia che pose fine alla Rivolta. Panem è in pace con a capo la comandante, o meglio presidente, Paylor. E se quest'ultima decidesse di ritirarsi per godersi la meritata pensione? E se al suo posto c...