Non tutti nemici 🔥💙

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AVVISO IMPORTANTE: ho creato il mio profilo Instagram, unicamente adibito a Wattpad. Mi farebbe molto piacere se voi mi supportaste anche lì!
Il nome è: _.artemis._07

Mi svegliai con un tremendo mal di testa. Sembrava stessi sbattendo continuamente la nuca contro una solida roccia.
Piano piano mi alzai a sedere, Keigo stava ancora dormendo appena di fianco a me. Non capivo più niente, sentivo solo dolore.
Non mi veniva in mente la minima idea del perché di questo mio dolore, non riuscivo neanche a pensare.
Dopo non so quanto, visto che persi la cognizione del tempo, sentii uno scatto di serratura.
Mi tirai subito su all'erta e aspettai pazientemente la porta aprirsi.
Essa si aprì cigolando, in un rumore sordo.
Da quest'ultima fece capolino il ragazzo dalle cicatrici, Dabi.
Lui mi guardò attentamente, squadrandomi da testa a piedi e accennò un lieve sorriso, di nuovo.
Io non feci un movimento, aspettai lì, osservando i suoi movimenti.
Lui si chiuse la porta dietro, avviandosi verso il centro della stanza, prese una sedia, la girò e si sedette al contrario, mettendo le braccia sullo schienale e appoggiando la testa sopra.
Lui guardò prima Keigo, che stava ancora dormendo, accennando un lieve: "Tsk"
Io stetti in silenzio per tutto il tempo, finché non fu lui a proferire parola.
"Quanto sei cresciuta T/n...mi ricordo ancora quando non avevi dimostrato i tuoi molteplici quirk..." io spalancai la bocca senza dire niente.
Come faceva a conoscermi? Io non lo avevo mai visto prima d'ora.
"Ma-" provai a dire fermandomi
"Keigo" disse "conosco lui da più tempo di quanto credi. Mi ha parlato spesso di te" io mi zittii.
Era un amico d'infanzia di Keigo. Contando che io ho 16 anni e lui ne ha 7 in più di me, quando io ho dimostrato i miei primi quirk lui aveva sui 9/10 anni.
Si conoscevano da allora quindi.
Ma non mi ricordo nessun suo amico...
"Non ti impegnare così tanto a ricordare, tu non mi hai mai visto" disse annoiato
"Come fai a sapere che stavo pensando a quello?" lui sorrise.
"Te lo si legge in faccia piccola" io mi ricomposi.
"Cosa vuoi da me?" chiesi fredda.
"Io?" chiese con fare innocente "io da te, niente" disse poi.
I suoi occhi blu scintillarono, ad un tratto mi sembrò di averli visti molto simili da qualche parte...
"Ah ah ah che bello scherzo. Che metodi psicologici state utilizzando per costringermi a piegarmi a voi?" lui mi guardò stizzito.
"Nessuno ragazzina. Veramente a me non importa niente di te". io lo guardai stranita.
"Allora perché sei venuto qui?" chiesi.
Lui stette zitto per un attimo.
Poi guardò Keigo, osservando i suoi respiri regolari. Una velata di tristezza si abbatté sul suo sguardo.
"Io non volevo questo" disse piano.
"Cosa non volevi?" chiesi prudente.
"Tutto questo" disse alzandosi e avvicinandosi a me e a Keigo.
Io mi allontanai più che potei.
Lui si fermò un attimo.
"Ho fatto uno sbaglio, lo so. Io sono uno sbaglio. Ma porca puttana, io non voglio questo. Tengo troppo a Keigo e non voglio ridurlo in questo modo"
Respirò a fondo, guardandomi.
"Scusami, ti sembrerò un pazzo...non penso tu abbia capito niente di quello che ho detto" io sorrisi dolcemente.
"Capisco perfettamente invece. Capisco le persone che cercano instancabilmente il motivo per cui sono in vita, credono di averlo trovato ma il mondo li crolla addosso, non capendo più qual è il loro posto nel mondo" mi fermai a guardarlo.
"Io non ti conosco. Non so neanche se Dabi è il tuo vero nome, non so da dove vieni, non so cosa hai passato, ma ti posso dare una mano. Ma fammi un favore. Fottitene. Fottitene del mondo, delle persone, di tutto quello che hai in torno, perché tu potrai anche continuare a cercare il tuo posto nel mondo per altri 70 anni, ma risulterai ancora più triste, se neanche ci proverai" il ragazzo mi guardò, cercò una risposta nei miei occhi, neanche fossero il più prezioso zaffiro.
"Che occhio che ha il mio fratellino..." disse sorridendo. Prima che io riuscissi a chiedere spiegazioni, una voce femminile arrivò da un'altra stanza.
"Dabi kun! Dove sei??!!" io ragazzo si affrettò.
"Vi aiuterò a fuggire. Verrò di nuovo, non vi preoccupate" disse e poi uscì dalla stanza.
Al suo posto arrivò Toga, con due piatti stra colmi di ramen e dei bicchieri d'acqua.
"T/n chan! Ecco il pranzo! Spero vi piaccia il ramen"
Io mi scaraventai sul piatto.
Non capivo il perché di questa mia fame, sembrava no. Mangiassi da una settimana.
"Che buono il ramen vero?! Io lo adoro! Però devo stare attenta, prima che diventi una droga..." disse ridacchiando.
Io persi un battito quando prese il piatto precedente e se ne andò, chiudendo a chiave la porta.
Subito feci cadere il piatto che avevo in mano.
...droga?
Feci mente locale.
I miei quirk.
Provai mentalmente a prendere attraverso la telecinesi un libro, ma non ci riuscii.
Provai a evocare piccoli zampilli d'acqua. Ancora niente.
Chiamai Sidusignis, tutto inutile.
Il cibo, aveva ridotto così i miei quirk.
Ad un certo punto sentii un sonno pervadermi.
No, non potevo.
Se Keigo si fosse svegliato e avrebbe mangiato, sarebbe ricominciato da capo.
Mi avviai a tentoni verso la libreria.
Presi un libro a caso e strappai una pagina bianca.
Presi una matita lì a caso e mi buttai ai piedi del tavolino.
Scrissi piano e in una calligrafia disordinata:
Non mangiare, Keigo
Subito dopo aver lasciato cadere la matita, mi addormentai lì per terra.

Angolo Autrice 💙

Hey darlings! Ecco a voi il nuovo capitolo...spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere mi raccomando! Noi ci vediamo dopodomani con il nuovo capitolo della Kageyama x Reader!
-Artemis

 I only need a single glance 🖤 Shoto x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora