capitolo 2 (Emily)

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Sono seduta sulla finestra affacciata al piccolo balconcino dal quale si vede New York illuminata, faccio dei cerchi di fumo mentre Ethan me ne riempie i capelli
"Smettila, lo sai che mi da fastidio!"
Lui mi fissa ridendo con i suoi occhi azzurro ghiaccio. Ricordano la tonalitá piu brillante dell' iceberg.
"Lo so, per questo lo faccio"
Gli do una gomitata divertita e faccio un altro tiro della mia winston blu soffiandolo, poi , sul ciuffo castano che gli spunta dalla berretta nera.
La porta alle nostre spalle si apre e vedo Anthea entrare con il fiatone
"E alleluia! Potevi metterci ancora un po cazzo!"
Lei mi lancia un occhiata per mandarmi a quel paese
"Magari ho corso?!? Et sbrigati che tra poco dobbiamo andare"
Occhi di ghiaccio lancia abilmente la sigaretta al di lá del terrazino ed entra in casa sedendosi accanto al tavolino di vetro cosparso di filtri, cartine e tabacco
"Emily me la passi? È nel secondo cassetto sotto la tv"
Obbedisco scavalcando sbadatamente la finestra
"Hai visto che bello il ragazzo di quinta che sostituisce il nostro prof di filosofia?"
La ragazza dai capelli castani è svaccata sul divano di pelle bianca intenta a osservare il nostro migliore amico mettere attentamente il contenuto del sacchettino, che gli ho appena tirato in testa, nella cartina
"Emmm... si. È per colpa sua che sono arrivata tardi"
Ethan si gira verso di lei dicendo:
"Sempre a parlare di ragazzi voi due?? Tanto io sono il piu figo di tutti"
Gli tiro un cuscino in faccia e scoppiamo tutti a ridere.

Piu tardi ci troviamo nel vialetto ghiaioso della casa.
Un enorme villa bianca a tre piani circondata da un giardino che ricorda l' eden.
Attraverso l' enorme salotto arredato in stile moderno ( nonostante la bellezza della confraternita preferisco il disordinato appartamento di Ethan ) e arrivo alla porta di vetro scorrevole che si affaccia sulla piscina illuminata. Intravedo sotto il gazebo cinque mie 'coinquiline' ma non sono proprio dell' umore per aggregarmi a loro. La rosmery mi ha fatto venire un mal di testa assurdo. Vado in cucina dove, con mia sorpresa, non trovo nessuno e preparo due hot dog.

Un raggio di sole, che entra dalla finestra mi illumina il volto seguito dalla voce squillante di Giusy che ha il compito di svegliarci ogni mattina. Infilo la testa sotto il mio cuscino viola sperando di poter recuperare il mio sogno prima che sia troppo tardi ma la mia migliore amica mi spinge con forza giu dal letto. Sbatto il gomito sul parque ghiacciato e inizio a imprecare.
"Dai Emily!! Abbiamo filosofia la prima ora! Non voglio arrivare tardi"
Sbadiglio e la seguo in bagno.
Ricorda un centro benessere.. ci sono varie piantine verdi ( magari fosse marijuana ) dentro ad altri vasi bianchi, al centro è posta una fontanella con una ninfa dalla cui brocca tra le mani esce dell' acqua. Tutto intorno ad essa file di specchi coprono gran parte del muro turchese che si sposa benissimo con le piastrelle del pavimento bianco. Ogni ragazza ha il suo lavandino posto sopra i bianchi cassettoni color crema. Mi dirigo al mio e provo a pettinare i lunghi capelli neri, faccio a malapena in tempo a mettere l' eyliner nero sugli occhi quando Anthea mi trascina di fuori
"Dovró truccarmi a scuola!!" Sbuffo e saliamo sull' autobus.

La Brown University é una delle scuole piu selettive del continente nord americano fondata nel 1764;
Nonostante l'annata è molto moderna e frequentata da moltissimi studenti.
Nel corridoio cosparso di armadietti acciaio vedo Et venirci incontro per abbracciarci, é insieme a una bionda snob che mi sembra al quanto spina nel culo... ma cerco di allontanare il pensiero ricordandomi l' insegnamento di Dale carnagie - non giudicare per non essere giudicato-
"Hei belle gnocche!"
Lo stringo forte rubandogli la berretta e lanciandola alla castana
"Ciao sfigatino" rispondo ... sarebbe bello essere in classe con lui penso e entro in classe.

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