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Era passata quasi una settimana da quando le ragazze si erano trasferite.
Tutto andava per il meglio e a breve sarebbero cominciate anche le lezioni universitarie, tuttavia Bianca aveva iniziato ad avere qualche problema d'insonnia.

"Sono le quattro" sospirò guardando l'orario sul telefono.
Era già trascorsa più di mezz'ora da quando aveva iniziato a rigirarsi tra le lenzuola e quindi decise che era arrivato il momento di alzarsi.
Silenziosamente si avviò in cucina per potersi preparare una camomilla.

Si coprì con una giacca pesante e con in mano la tazza fumante si diresse verso il balcone dell'appartamento.
Milano.
Milano le piaceva.
Vivere lì era sempre stato il suo sogno eppure sentiva sempre di più la mancanza della sua famiglia, di Salerno e della vita che aveva lì.
"Andrà bene, devo solo abituarmi" mormorò stringendo la tazza tra le mani.

Improvvisamente sentì dei colpi provenire dal piano di sopra accompagnati da alcune voci.
Diede uno sguardo all'ora, le cinque.

"Sami svegliati! Sono tantissimi" esclamò una voce.
"Preparati a San Vittore. Oggi andiamo a San Vittore, non lo so perché, ma oggi andiamo a San Vittore" continuò.

Dopo aver sentito quelle parole, la ragazza rientrò subito nel suo appartamento e corse a svegliare l'amica.
"Lara!" disse scuotendo la mora.
"Svegliati" continuò.
"Che è successo Bì?" chiese la ragazza stropicciandosi gli occhi.
"Stai bene?" mormorò preoccupata.
"Credo stiano facendo una perquisizione a quei ragazzi, quelli che cantano" esclamò Bianca.
"Ma che stai dicendo?" chiese Lara.
"Ero in balcone e l'ho sentiti" le spiegò.
"Io salgo" mormorò la bionda all'amica.
"Ma che dici? E che pretendi di fare?" domandò la mora.
"Non lo so, voglio solo andare a vedere se va tutto bene" affermò la ragazza.
"Bi' non credo sia una buona idea" ammise la ragazza.

Nonostante le parole dell'amica, Bianca uscì frettolosamente dal suo appartamento per poi salire le scale fino al piano superiore.
Lì trovò Zaccaria seduto sui gradini che trafficava con un grinder.

"Che ci fai tu qui?" domandò il ragazzo appena la vide.
"Va tutto bene?" gli chiese Bianca a sua volta.
"Non penso siano cazzi tuoi" rispose Zaccaria.
"Bene" esclamò lei "Stavo solo cercando di essere gentile" continuò per poi girarsi con l'intento di tornare nel suo appartamento.
"Hanno perquisito la casa. Erano in sei" rispose il ragazzo.
"Avevano un mandato per un video che abbiamo fatto ma non hanno trovato niente" continuò Zaccaria.
"Mi dispiace" mormorò solamente la ragazza per poi sedersi accanto a lui.
"Tutto 'sto puttanaio per questo. Ci hanno denunciato, è una cosa ridicola" si sfogò lui guardandola negli occhi.
"Che ci facevi sveglia?" le domandò poi cercando di cambiare discorso.
"Non riuscivo a prendere sonno" ammise la ragazza "Tu?"
"Baby di notte non dorme mai" le rispose il ragazzo sorridendo.
"Baby?" chiese Bianca.
"Il mio nome d'arte. Baby Gang. Da bambino talmente danni facevo in zona che i giornalisti pensavano che era una "baby gang". Ma non sapevano che la persona che combinava danni era una sola, allora da quel giorno tutti i miei amici hanno iniziato a chiamarmi così" le spiegò il ragazzo.
"Però ora voglio fare musica, non più danni" continuò.
"Allora spero che tu ci riesca" sorrise la ragazza.
"Grazie biondina" esclamò il ragazzo sfiorandole la guancia con due dita.
"Sami? Come sta?" chiese poi Bianca leggermente imbarazzata da quel gesto.
"È tornato a dormire. Non è la prima volta che ci capitano queste cose" ammise Zaccaria.
"E dovresti tornare anche tu a dormire" le disse.
"Hai ragione" sospirò la ragazza alzandosi dalle scale.
Non appena Bianca si girò per tornare al piano inferiore Zaccaria la fermò toccandole una spalla.
"Scusami se sono stato uno stronzo con te" mormorò il ragazzo.
"Buonanotte Bianca" continuò per poi farle l'occhiolino e tornare nell'appartamento che condivideva con il suo amico.
"Buonanotte Zaccaria" mormorò la bionda quando ormai il ragazzo era già andato via.

Ma Chérie | Baby Gang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora