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Zaccaria la stava chiamando.

"Quindi che fai? Non rispondi?" domandò Amine.

Spesso abbiamo la necessità di doverci sentire speciali.
È come se ci fosse un bisogno di identificazione, di dimostrazione del proprio valore che deve essere, per forza, ricavato dal confronto con chi ci sta attorno.

E Zaccaria ne aveva bisogno.
Ed in un certo senso ci stava anche riuscendo.

Quella mattina, però, si svegliò e notò di essere, di nuovo, da solo.
E fu proprio in quel momento che tutte le sue convinzioni crollarono ancora una volta.

Aveva sbagliato qualcosa?

Purtroppo non ebbe neanche il tempo di poter rispondere a questa domanda che, come un fulmine a ciel sereno, gli arrivò un ulteriore inaspettata notizia.

Avevano arrestato Anas.

Paradossalmente la prima persona che pensò di dover avvertire fu proprio Bianca.

D'altro canto la ragazza non appena vide il telefono illuminarsi, sotto consiglio di Neima, rispose.

"Zaccaria" mormorò la bionda.
"Hanno arrestato Anas" disse solamente il moro.
"Cosa?" chiese Bianca stupita.
"Dove sei?" domandò Zaccaria.
"I-Io" balbettò solamente la ragazza.
"Non importa" affermò il cantante.
"Io torno in zona" continuò con freddezza il cantante per poi chiudere, immediatamente, la chiamata.

La ragazza, scioccata, informò anche Amine riguardo ciò che era appena successo e, non potendo far nulla, i due si diressero verso il loro quartiere.

Dopo poco arrivarono nelle popolari e Neima, senza neanche aspettare la bionda, corse verso l'appartamento di Sami.
Nell'abitazione erano già presenti tutti i loro amici, compreso Zaccaria, che volevano sapere qualcosa su cosa fosse realmente successo ad Anas, non fidandosi delle solite voci da quartiere.

"Tutto andrà bene" mormorò Aziz ai ragazzi mentre Amine scuoteva la testa.
Amine era il più legato di tutti ad Anas.
"Era inevitabile, ormai" disse Neima.
"Lo sapevo che prima o poi lo avrebbero preso" continuò il ragazzo sentendosi colpevole.
"Hai fatto tutto il possibile" esclamò Bianca posando il braccio sulle spalle dell'amico, sotto lo sguardo attento di Zaccaria.
"Non è colpa tua Amine" continuò la ragazza.
"Come faccio senza di lui?" domandò il ragazzo sull'orlo del pianto.
"Non sei solo" affermò Omar.
"Ha ragione Esco" mormorò Mohamed.
"Hai noi" continuò Bianca abbracciando l'amico.
"Ma che cazzo state dicendo?" sbottò Zaccaria che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
"Non ce l'hanno neanche fatto salutare" continuò sbattendo i pugni sul tavolo in legno.
"Ti vuoi calmare, Zaccaria" esclamò Bianca alzando un po' troppo il tono di voce.

A quelle parole il moro si alzò dalla sua sedia ed uscì velocemente di casa sbattendo la porta dietro di sé.

"Ma che cazzo ha?" domandò Mohamed rivolgendosi alla bionda.
"Non lo so" rispose la ragazza facendo finta di nulla.
"Sei tu che c'hai scopato" affermò Simba.
"Dovresti saperlo" continuò.
"Che tatto!" sussurrò Lara.
"Vaffanculo Simba" esclamò Bianca per poi dirigersi, anche lei, verso il suo appartamento.

Sperava che Zaccaria non se ne fosse andato.
Che stesse lì fuori a temporeggiare.
Che la stesse aspettando per chiarire quel malinteso che c'era stato fra di loro.
Eppure questa volta si sbagliava.
Aveva sbagliato con lui.

Le persone come Zaccaria, con tutta quella sofferenza addosso, sono persone sensibili.
Vanno comprese e Bianca non ci stava riuscendo.
E questa volta era stato Zaccaria ad andarsene.
Ad averla lasciata sola.

Ma Chérie | Baby Gang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora