Yoichi è adorabile quando dorme.
In realtà è sempre terribilmente adorabile.
È adorabile quando alla mattina viene a bussare alla mia porta per darmi il buongiorno.
È adorabile quando mi abbraccia prima di andare in camera sua a dormire.
È adorabile quando strofina la testa contro i miei pettorali perché vuole i grattini.
Come ho già detto, lo trovo terribilmente adorabile, in ogni occasione.
E vorrei dire piavecolmente dire che lui sia mio, ma non lo è.
No. Non è mio. O meglio non ancora.
Ma questo è un terribile problema.
Lo voglio dannatamente tanto, tanto tantissimo.
L'ho conosciuto a giugno, lui era arrivato prima di me.
Eravamo pochi, nemmeno una decina e tutti, persino io, erano figli di papà con una vagonata di soldi.
Lui, invece, non aveva nulla. Come ora in realtà.
Proviene da una povera famiglia dal sud del Giappone, una scuola abbastanza basilaria senza corsi aggiuntivi o robe del genere.
E una delle tante cose che mi affascinano di lui era la volontà di non arrendersi.
Non voleva andare a fare il campagnolo come suo padre, per questo si è imboccato le maniche ed è andato avanti a borse di studio.
La prima, vinta a 6 anni, entrato all'elementari della città vicina.
Si svegliava alle quattro del mattino, partiva da casa sua e a piedi arrivava là.
La seconda, vinta a tredici anni, una borsa per un corso estivo basato sull'aritmetica, geometria e scienze applicate.
La terza, vinta sempre a tredici anni, lo porta ad entrare nel liceo finanziario e amministrativo di Tokyo.
Ha dovuto trovato un part-time, che gli permettesse uno schifoso alloggio.
Mentre lui faceva tutto ciò, io ero in camera mia a decidere se cambiare di nuovo il modello degli occhiali sperperando i soldi di mio padre.
A 17 anni, quelli che ha ora. Vince la borsa di studio della Tepes, con tutto compreso, alloggio, cibo permettendogli una istruzione eccellente.
Mio padre invece paga 1.670.000 yen al mese per farmi stare qui.
E per noi non è niente.
Non mi sono mai dovuto impegnare per nulla. A differenza sua.
Eccello nello studio perché è mio dovere, e devo avere rispetto nei confronti di mio padre che mi da tutto quello che voglio, almeno qualcosa gliela devo.
Ma conoscere lui, mi ha aperto un mondo.
Addio al bambino viziato grazie al ragazzo puro.
È stato lui, a fare la prima mossa.
La mattina dopo che sono arrivato, è venuto a salutarmi, portandomi anche dei pasticcini del bar.
Erano tre, pochi per un viziatello come me.
Dopo aver saputo la sua storia e visto il prezzo di un solo biscotto del bar, sono sprofondato nei sensi di colpa.
Ha sprecato dei soldi che aveva, solo per fare un buon gesto.
Come si fa a pagare 2000 yen a pasticcino?
Va bene è di qualità, ma ora come ora resta un furto ai miei occhi.
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Questo Nostro Amore.
FanfictionYu, non ha mai avuto niente. Ha solo 17 anni eppure per vivere fa il prostituto da due anni. Quando finalmente può liberarsi di questa vita, Mika gli confessa il suo amore per lui. Come andrà la loro storia? (Credo sia una descrizione decente, non...