Villino

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Carmen camminava lenta. La sporta pesante premeva sull'avanbraccio.

Avrebbe dovuto dotarsi di uno di quei carrellini, quelli che vedeva portare alle signore del paese.

In fin dei conti aveva una certa età ormai, la patente non l'aveva mai voluta fare perché una donna al volante non sta bene. Così le diceva sua madre, e lei le aveva creduto.

Suo marito se ne sarebbe occupato, come fanno tutti i mariti.

Solo che lei non ce l'aveva mai avuto un marito. Forse si era perso per strada negli anni.

E quindi la spesa l'aveva sempre fatta a piedi con il sole o con la pioggia.

Zitella.

Così la chiamavano.

Non in sua presenza ovviamente, quello mai.

Ma Carmen sapeva che non appena girato l'angolo, dopo i sorrisi e i convenevoli quella sarebbe stata l'unica parola a comparire sulle loro bocche.

Non ci poteva fare un bel nulla.

Continuò lenta a percorrere lo stretto marciapiede che l'avrebbe riportata a casa. Quella casa in cui era venuta alla luce e che certamente l'avrebbe vista spegnersi.

Non provava nulla per quella abitazione se non un affetto rassegnato.

Avrebbe desiderato lasciarla come avevano fatto le sue sorelle prima di lei, ma non ci era riuscita. Quella casa l'aveva tenuta lì con sé, come se avesse timore di essere abbandonata.

Se n'erano andati via tutti, per primo suo padre dopo che la tubercolosi gli ebbe devastato il fisico, poi le sue sorelle, maritate felicemente o no, che importanza aveva.

E per ultima sua madre che, come quella casa, l'aveva trattenuta accanto a sé fino all'ultimo respiro.

Incapace ormai di accettare l'idea di rimanere sola. Felice di avere ancora per sé la sua figlia più grande che nessuno aveva mai voluto.

Che nessuno aveva mai desiderato.

Carmen aveva pianto alla sua morte, di rabbia soprattutto.

Si fermò nel mezzo del marciapiede, appoggiò la sporta a terra per riprendere fiato e si voltò verso destra, come faceva sempre arrivata a quel punto.

Eccolo lì, bianco con quella bella staccionata candida che percorreva il perimetro del giardino.

Era solo un piccolo villino sfitto da decenni.

Ma Carmen l'aveva sempre trovato bellissimo.

Chiuse gli occhi e si vide in piedi sul patio, indossava quella bella gonna a fiori gialli che non aveva mai avuto il coraggio di togliere dall'armadio.

"Dove te ne vai con quei colori alla tua età" le diceva sua madre inferma dal divano.

Invece ora eccola lì sorridente, un filo di rossetto e i capelli raccolti sulla nuca ancora biondi e setosi.

La camicetta di seta che profumava di pulito e di rosa canina.

Dalla cucina un buon profumo di patate arrosto arrivava fino alla strada e chi passava la salutava allungando la mano.

I suoi figli sarebbero tornati a casa da scuola a minuti, un maschio e una femmina. Vittorio l'avrebbe chiamato, e la femmina Angela. O Gloria. O Maria.

L'avrebbero abbracciata e chiamata mamma, e lei avrebbe affondato il suo viso giovane nei loro capelli e li avrebbe baciati entrambi.

Avrebbero chiacchierato seduti in salotto mentre l'automobile di suo marito svoltava proprio in quel momento nel vialetto accanto al giardino.

Eccolo che scende.

"Presto a tavola! È arrivato papà!" avrebbe detto scostando le tendine di pizzo con le lunghe dita bianche.

Il pavimento sarebbe stato lucido e passato con la cera come piaceva a lei.

Il salotto avrebbe avuto dei comodi divani rosa, cuscini a fiori e un tavolinetto su cui servire il caffè alle amiche.

Poi ci sarebbe stato un elegante tappeto all'ingresso.

E un lampadario, di quelli con le braccia di ottone e le campane di vetro a forma di fiore.

E alle pareti dei quadri, di quelli in cui si vedevano colline e campi di grano.

Quel piccolo villino sarebbe stato il suo castello, il suo regno.

Il suo piccolo scrigno dei tesori.

Un soffio di brezza la raggiunse. Era quasi novembre e l'aria si faceva tagliente.

Carmen sollevò un poco il bavero del cappotto grigio che indossava.

Grigio come l'abito che portava sotto.

Si caricò di nuovo la sporta sul braccio e riprese a camminare lentamente verso casa.

Il vento di novembre si portò via i suoi pensieri, i fiori gialli e i campi di grano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2021 ⏰

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