1- poetica

602 40 50
                                    

capitolo 1- poetica

<ma perche quella stramboide sta sempre sui libri?>
<perche quella la non parla mai?>
<prende sempre 100 in tutti gli esami, mi fa venire il volta stomaco>
<è noiosa, non ha carattere>

Questi erano solo alcuni dei bisbiglìi che Miko si sentiva rivolgere tutti i giorni, sempre gli stessi, come un nastro che continuava all'infinito.

La mora non capiva se i compagni però, si rendessero conto che lei li sentiva, ogni maledettissima volta, che non era stupida e che sapeva di essere odiata da tutta la scuola.

Miko Kamisato, prima in ogni graduatoria scolastica, eccellenza di Tokyo, promessa del Giappone, una ragazza di soli quindici anni.

Aveva passato la sua intera esistenza dietro i libri, sin dal primo giorno in cui era venuta al mondo, letteralmente.

I suoi genitori, i signori Kamisato, erano due famosissimi avvocati di Tokyo e nell'esatto momento in cui la piccola miko era venuta al mondo, gli avevano preso un'insegnate prestigioso che le avrebbe insegnato fino alla prima classe.

Frequentava ovviamente una scuola prestigiosa, rinomata in tutto il paese, se non in tutto il mondo.

Si potrebbe pensare che la ragazza adorasse quella vita, ma non era così, odiava tutto quello.

Passava ogni singolo giorno della sua esistenza, a domandarsi perché non riuscisse a ribellarsi ai propri genitori, perché lei non stava inseguendo i proprio sogni, ma i sogni che i suoi genitori avevano scelto per lei.

La risposta era sempre la stessa però, la mora era terrorizzata di vederli delusi, non voleva ferirli, non voleva farli stare male solo per dei suoi stupidi desideri da adolescente piena di ormoni.

Il suono della campanella che segnava la fine dell'ora di letteratura, risveglio la giovane, che raccolse la sua borsa tracolla per dirigersi a pranzo.

Si mise seduta sul tavolo più sperduto di tutta la sala da pranzo e tirò fuori dalla sua borsa gli onigiri che si era fatta quella mattina.

Mentre mangiava, ovviamente ripassava alcuni argomenti della classe successiva, per tenersi preparata all'anno successivo ed uscire con il massimo dei voti, come sempre.

I bisbiglìi che si estendevano per tutta la mensa, gli fecero alzare gli occhi verso l'ingresso della sala.

Un ragazzo, dai corti capelli bianchi leggermente arruffati e degli occhi viola davvero particolari, entrò nella stanza sedendosi in uno dei tavoli davanti a quello della mora.

La ragazza non l'aveva mai visto prima, si sarebbe ricordata di un volto così particolare, quindi dedusse fosse un nuovo alunno.

Tutte la ragazze nella mensa si precipitarono al suo tavolo, per fare la sua conoscenza.

Miko, in quanto presidentessa del consiglio scolastico doveva fare qualcosa per risolvere la situazione, non poteva lasciare che facessero tutti quel baccano.

Infilò il libro nella borsa, insieme al pranzo non ancora finito e si alzò sistemandosi un po' la gonna della divisa.

<o no, sta arrivando la senza personalità> bisbigliarono alcune ragazze sedute vicino al ragazzo nuovo.

Miko aveva una personalità, ne era sicura al 100%, ma non aveva mai avuto l'opportunità di mostrarla a nessuno, perché lei doveva risultare impeccabile, un esempio per tutti gli adolescenti di Tokyo.

<buongiorno, permettimi di presentarmi, io sono Miko Kamisato, presidentessa del coniglio scolastico, le devo fare presente che in questa scuola il dress code è molto ferreo e la sua divisa non è indossata nel modo corretto, oltretutto durante l'ora di pranzo non è permesso fare tutto questo baccano> disse la mora con la sua solita postura composta e lo sguardo severo.

<visto Wakasa-kun? questa qui è una vera rompi palle, digliene quattro> disse una ragazza bionda di fianco al ragazzo dai capelli bianchi.

Il ragazzo non rispose, quindi, la bionda decise di alzarsi dal suo tavolo e andare di fronte alla mora.

<che ne dici di non rompere le palle eh?> disse la ragazza strappando la borsa a tracolla dalle mani di miko.

<sono già molto permissiva, in teoria non potreste portare i capelli sciolti e soprattuto fare modifiche alla divisa per rendere la gonna più corta> le disse la mora, squadrando l'altra ragazza.

Miko era una ragazza standard, mora, con i capelli tenuti legati in due codini piuttosto lunghi e anche i suoi tratti del viso non erano particolari, ma chiunque la vedesse non poteva non notare i suoi occhi, rossi, un rosso cremisi molto profondo, degli occhi che a volte spaventavano e facevano sentire a disagio le persone.

La bionda senti un leggero brivido attraverso la schiena, ma continuò imperterrita con le sue idee.

Avanzò verso il viso della mora per poi afferrare uno dei suoi codino e slegargli i capelli.

Miko non capiva perché la ragazza avesse fatto una cosa del genere, cosa sperava di ottenere? una sua reazione? voleva farla innervosire? fatto sta che se erano quelli gli obbiettivi non ci era riuscita, non si sarebbe scomposta per così poco.

<ma perché diamine non provi a riprenderti il codino, o la borsa, perché non hai reazione???> la bionda sembrava sull'orlo di una crisi di nervi, come se stesse per esplodere da un momento all'altro.

Improvvisamente il ragazzo dagli occhi viola si alzò e se ne andò senza dire una parola.

La bionda, un po' confusa lascio per terra le cose di Miko, per poi correre dietro al ragazzo dai capelli bianchi.

autrice

ecco a voi la mia seconda storia!!!
è ancora un po' abbozzata, ma la trama è questa.
spero davvero che vi piaccia come sta piacendo a me scriverla.
ho voluto tentare un nuovo metodo di scrittura, diverso, molto diverso da quello della mia mikey x oc, che tuttora non mi convince molto.
se volete potete lasciare un piccolo commento per farmi sapere cosa ne pensate.
notizia delle notizie...penso anche che sia la prima storia su wakasa in wattpad italia, viva per me.

poetica- wakasa x ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora