5- paralyzed

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capitolo 5- paralyzed

Miko si guardava intorno, stordita e parecchio confusa.

Milioni di pensieri le sovrastavano la mente confondendosi tra il baccano e la musica troppo alta anche solo per sentire il proprio respiro.

Quattro ragazzi stavano guardando la mora, forse straniti dalla sua presenza dietro la bionda e tra questi ragazzi era presente anche Wakasa.

Un ragazzo corvino avanzò a passo lento verso la figura di Emy, che appena lo vide sorrise.

<Ehi amore> sussurrò il ragazzo all'orecchio della bionda, prima di dargli un veloce bacio a stampo sulle labbra rosee.

Il corvino guardò dietro la bionda e sorrise a trentadue denti, avviandosi verso la mora.

<Tu devi essere la ragazza di cui parlava Wakasa giusto? io sono Shinichiro ma chiamami pure shin> disse il ragazzo porgendogli il braccio in segno di saluto.

Anche gli altri tre ragazzi si fecero avanti, presentandosi a Miko, che non aveva ancora aperto bocca per parlare.

La ragazza si sforzò di non sembrare troppo a disagio e rimase calma per tutto il tempo.

Decise finalmente di farsi coraggio e aprire bocca per parlare <Io sono Miko Kamisato>

Wakasa, che fino a quel momento era stato zitto, decise di farsi avanti.

<ti sta proprio bene quel vestito> disse, indicando il vestito azzurro indossato dalla mora.

Miko senza troppe parole, annuì solamente.

solo in quel momento, Miko, notò un piccolo ragazzino biondo verso piedi di shin.

Il biondino alzò lo sguardo e guardò la figura di Miko come incantato.

Con fare coraggiosi il bambino si presentò a Miko <Io sono Manjiro Sano, il tuo futuro ragazzo!! nonché il più forte di tutto il Giappone, anzi no di tutto il Mondo>

Miko sorrise all'affermazione del ragazzino.

<non fare caso a lui, è un po' egocentrico a volte> disse il corvino cacciando Mikey.
———

Era da qualche minuto ormai che Miko è Wakasa si erano separati dal resto del gruppetto per entrare nella folla e la mora non c'è la faceva già più.

<voglio andarmene> sussurrò la l'ora aggrappata alla manica della felpa del ragazzo.

<rilassati> gli rispose lui, con il solito sguardo indifferente che solitamente faceva lei.

Miko non si stava ritassando per niente, troppa gente, troppo caldo, troppo rumore, era tutto troppo per lei.

Voleva solo andarsene e si odiava per aver accettato di partecipare a quella follia.

I suoi genitori avevano sempre avuto ragione, lei non era fatta per fare cose del genere.

<mi dispiace> disse la ragazza, per poi correre via.

Wakasa cercò di rincorrerla ma dopo poco la perse di vista, tra la folla che si faceva sempre più fitta.

Appena uscita da quella casa, Miko percepì un'intensa ondata di fresco che le fece arricciare il naso.

poetica- wakasa x ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora