3- young

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capitolo 3- young

Miko entrò in casa, togliendosi le scarpe e poggiandole nella scarpiera.

<sono a casa> disse, ma nessuno le rispose.

I suoi genitori non erano ancora tornati e probabilmente non si sarebbero fatti vivi prima delle dieci di sera.

La ragazza decise di salire al piano superiore della casa, per mettersi a studiare storia.

Finalmente avevano iniziato ad approfondire l'Antica Grecia, l'argomento che in assoluto piaceva di più a Miko.

La mora fin da piccola è sempre stata affascinata dalla t, soprattutto per i miti che ci girano attorno, come quello della nascita degli dei, uno dei suoi miti preferiti.

Il telefono a chiocciola sul suo comodino iniziò a squillare e Miko lo prese pensando fosse la madre.

<pronto?> disse la ragazza.

<Miko giusto?sono Wakasa il ragazzo di oggi>disse la voce dall'altra parte del telefono.

Miko rimase un po' stupita, come faceva il ragazzo ad avere il suo numero di telefono? era forse uno stalker?

<senti, te lo dico chiaro e tondo, sembri uno stalker, i miei genitori sono degli avvocati quindi non avrò problemi a-> disse la mora prima di essere bruscamente interrotta.

<ma no cosa pensi, mi sono salvato il numero oggi quando ti è caduta la borsa> rispose Wakasa velocemente.

<sembri comunque uno stalker e poi perché mi hai chiamato?> rispose Miko con il suo solito tono di voce.

<sta sera un mio amico da...una specie di festa, quindi volevo chiederti se ti andava di venire con me>

<no> rispose secca Miko senza troppi giri di parole.

<quindi è un si? bene passo a prenderti alle 7 vestiti bene> disse Wakasa per poi chiudere la chiamata.

Miko sbuffo e riappoggio il telefono sul comodino, che subito dopo rinizio a squillare.

<cosa vuoi ancora?> disse la mora aprendo la chiamata.

<potrei non sapere dove vivi> rispose Wakasa ridacchiando appena.

Miko sospirò per poi rispondergli <abito *****(non sapevo cosa scrivere lol)>

———

Miko era disperata, tra meno di un'ora wakasa sarebbe passato a prenderla e lei non aveva nulla da mettersi.

Mai nella sua vita avrebbe pensato di trovarsi in una situazione del genere, ma a quanto pare le cose non vanno sempre come programmato.

Siera accertata che i suoi genitori non sarebbero tornati prima delle 10 e poi si era finalmente convinta di voler andare a quella festa.

se l'avessero scoperta sarebbe morta, nel vero senso della parola.

Nemmeno lei capiva come mai avesse deciso di non prestare attenzione ai piani dei suoi genitori, forse per una volta voleva solo staccarsi dalla sua vita monotona e vivere come una normale adolescente, solo una volta, solo una e poi sarebbe potuta morire felice.

Wakasa, era uscito di casa verso le sei per andare da Shinichiro ad avvisarlo della presenza di Miko.

<Wakasa che invita una ragazza? pensavo che fossi gay> disse
shinichiro ridendo in faccia al ragazzo.

<e anche se fosse? ti creerebbe un problema? (cit salvini)> rispose Wakasa facendo il finto arrabbiato.

<certo che no, sai che non mi faccio certi problemi> rispose il corvino.

<ero ironico>disse il ragazzo dai capelli bianchi rivolgendo un'occhiata al corvino.

All'improvviso una zazzera di capelli biondi spuntò da dietro il divanetto della camera del ragazzo.

<ho sentito bene? Wakasa-kun ha invitato una ragazza alla festa del mio fratellone?> disse Mikey, il fratello minore Shinichiro.

<esatto, sembra impossibile anche a te vero ?> ridacchio il corvino.

<sei tu quello negato con le
ragazza non io> rispose il ragazzo alle provocazioni di Shinichiro.

<almeno io la ragazza c'è l'ho, non come te> rispose ridacchianti il corvino.

< a proposito, Emy c'è sta sera? (è un mio Oc che ho presentato nella storia su mikey e su cui sto progettando una x shinichiro, ma tranquilli, anche se non avete letto la mia storia precedente non è un problema)> chiese Wakasa.

La bionda, nonché ragazza di Shinichiro, solitamente era sempre presente a qualsiasi festa che veniva organizzata in tutta Tokyo, una vera festaiola.

<secondo te si perde una festa?> rispose shinichiro strofinando la sua mano destra sopra la testa del fratellino.

<dai smettila, sono grande per queste cose!!> gli rispose a tono Mikey buttando la sua mano via dal suo capo.

<certo certo> gli rispose Shinichiro, sorridendogli affettuosamente come sempre.

————

Miko non voleva già più andare alla festa, si sentiva tremendamente in imbarazzo.

Con addosso quella stupita camicia bianca e una semplicissima gonna nera, sembrava dover andare a scuola.

Odiava non essere mai riuscita a convincere sua madre a comprargli qualcosa di diverso, sempre le tre solite cose, essenziali.

"tanto non devi andare da nessuna parte se non a scuola" le diceva spesso la donna, con quel sorriso che a Miko dava così tanto fastidio da volergli tirare un pugno in faccia.

Ma non si permetteva di fare anche il più minimo accenno di ribellione, fino a quel giorno.

La mora era a tanto così dal chiamare il ragazzo, per dirgli che non sarebbe venuta, ma prima che potesse decidersi il suo campanello suonò.

Scese di colpo ad aprire, trovandosi poi davanti il ragazzo dai capelli bianchi.

<senti, forse è meglio che non vengo> sospiro la ragazza, pronta a chiudere la porta d'entrata.

<perché?> chiese il ragazzo un po' confuso.

<non vedi come sono conciata?> rispose la mora indicando i suoi vestiti.

<è solo quello il problema? aspetta, chiamo una persona e risolvo tutto>

autrice
perdonatemi per il ritardo!!scusate davvero, pensavo di metterci decisamente meno a scrivere il capito, ma si è dimostrato più difficile del previsto.
prima scrivevo la storia la notte, molto tardi, ma ora sto prendendo delle pastiglie che mi aiutano a dormire e ovviamente mi viene subito sonno.
durante il giorno la maggior parte del tempo non posso scrivere, tra scuola, ripetizioni, compiti sono piena fino al collo.
revisionerò il capitolo più avanti perché al momento la mia voglia è pari a zero ma ci tengo a pubblicare.

comunque vi sta piacendo la storia?

vi sembra interessante? fatemi sapere cosa ne pensate.

good reading...

poetica- wakasa x ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora