«Di solitudini in miniatura
Che te le sogni fino a non poterne più
E poi di abbracci senza misura
Di quel ragazzo che ora
stai abbracciando tu»{Inizio del mondo by
Francesco Facchinetti}[Imola, Italia]
«nostra figlia non ci ha assolutamente mai portato rispetto. Abbiamo provato ad aiutarla nel suo percorso, ma lei non ci ha ascoltato. Provavamo solamente a consigliarle una via più semplice e giusta, ma Chiara non ha mai neanche provato ad ascoltarci. Non credete a nostra figlia, perché probabilmente parlerà la sua rabbia e non quello che è opportuno dire» stavamo riguardando per la milionesima volta questo video e mi stupisco ancora per come la gente riesca a credere a loro.
Sono rimasta con poche persone, solo con chi avevo rivelato la faccenda: Giacomo (ovviamente), Lewis, Olivia, Arabella, Cora, Nicholas, Vałtteri e Lance.
«prova con un video» disse Lance. «amico mio bellissimo....NON MI CREDE NESSUNO CAZZO, COSA MI SERVIREBBE?» dopo due mesi e tutti gli aiuti possibili e immaginabili, non sono riuscita a combinare assolutamente niente.
«piccola belga del mio cuore, vieni qui» disse Lance, allargando le braccia. Io mi ci infilai in mezzo e lui mi strinse a sé.
«ti voglio bene Lance» mugolai io. «anche io» disse lui.
«bei pilotini del mio cuore, quanto affetto. State bene? Avete la febbre?» Cora era entrata nella mia stanza nell'hospitality.
«io ho freddo e sono triste e lui è la persona più vicina che mi può dare calore e affetto» spiegai io.
«sai se è già arrivato George?» chiesi a Cora. «no, non l'ho visto, però ti consiglio di uscire»
Staccandomi dal canadese, alzai un sopracciglio. «vai fuori, qualcuno ti vuole e si, sono i tuoi genitori. Hanno il potere di entrare qui ti ricordo»
Io sbuffai e uscii velocemente dalla stanza, non salutando neanche i due.
«che cazzo volete?» chiesi ai due individui che avevo davanti «se volete farvi perdonare, non lo farò»
«vogliamo farti cambiare idea» mi disse mio padre. «è per il tuo bene»
Io lì sbottai.
«PER QUELLO CHE CREDETE SIA IL MIO BENE HO SPRECATO IL MIO PRIMO BACIO, HO VISSUTO SPOSTANDOMI COSTANTEMENTE E SONO ODIATA A LIVELLO QUASI MONDIALE PER COSE CHE NON SONO ASSOLUTAMENTE VERE.» lì presi un bel respiro, chiudendo per un paio di attimi gli occhi.«allora, dovete capire che la mente di un pilota non dice "vado dove ho sempre tifato", ma "vado dove mi ritrovo, mi vogliono, mi pagano di più e posso vincere". Il progetto Mercedes è il migliore per me e imparare come si vive in F1 nella Racing Point è soddisfacente perché è una squadra dove posso avere risultati anche al primo anno. Se voi non volete capirlo, non mi interessa, e se non avete altro da dire, io vado a cercare il mio ragazzo» li lasciai lì senza possibilità di replica.
. . . . . . . .
«ha ragione Lance, dovresti registrare un video» disse George quando gli spiegai tutto. «e i tuoi genitori sono degli stronzi, ma sono sicuro che tu lo sai più di me»«pensi che Lance abbia ragione?» il ragazzo annuì. «si Chiara, perché non hanno mai ascoltato la tua parola, forse ascoltando anche magari la nostra, soprattutto quella di Giacomo, potrebbero credere a più cose»
Io annuì «stasera nella hall dell'hotel»
. . . . . . . .
«fallo tipo una storia» mi consigliò Olivia «tipo "c'era una volta..."» aggiunse.«esatto, poi io metto le varie immagini e monto tutto» si, si è infilato anche mio cugino che ci ha fornito la sua presenza da cameraman, l'attrezzatura e la sua abilità nell'editing audio-video.
Io annuii. Jack mi diede il segno di okay e io iniziai a parlare.
«c'era una volta una bambina, già ragazzina in realtà, che doveva sottostare a tante regole: non uscire con gli amici durante la settimana, finire tutti i compiti scritti prima che i genitori tornassero a casa la sera o non prendere voti sotto al 7½. Questa ragazzina faceva karting per la felicità del padre, ma soprattutto del nonno che è un ex meccanico»
feci una pausa, prendendo un bel respiro. «la famiglia di questa ragazzina era, anzi è tuttora, tifosissima della Ferrari, tanto che sperava che la ragazzina fosse presa lì. Al contrario sia il nonno che la bambina erano tifosi di altri piloti e/o scuderie: lei è la fan numero uno di Lewis Hamilton e il nonno è un fan accanito di Fernando Alonso, ma anche McLaren.»
«la ragazzina venne presa dalla Prema Racing per la F4, ma al contempo anche alcune scuderie di F1 avevano messo occhio su di lei. Ferrari, McLaren e Mercedes. Lei stette a sentire cosa tutte e tre avevano da dire, ma sapeva già in cuor suo di volere già prendere un aereo diretto a Brackley.»
«i genitori però non volevano e cercarono in ogni modo di tenerla a casa per mandarla alla Ferrari. Cominciarono a essere molto più permissivi e a farle tanti regali. Non riuscendoci così passarono alle maniere forti. Cercarono in tutti i modi di spezzare il cuore alla ragazza, facendole anche sprecare il suo primo bacio con lo stronzo amico di suo fratello maggiore, tanto carino di viso, ma che la tradì quasi subito con sua cugina.»
«Lei scoprì però che dietro tutto ciò c'erano i suoi genitori e raggiunse quasi immediatamente i nonni che erano riusciti a trovare una villetta nei pressi della fabbrica. Tutta la famiglia iniziò a odiarla, tranne i nonni materni e suo cugino. Hanno iniziato anche a scriverle da numeri nuovi e profili social falsi insulti e pensano che questo piano funzioni. Quella ragazza chi è? Beh, sono esattamente io e le foto che il mio tuttologo e cugino Giacomo ve lo dimostrano. Non mi credete? Beh, chi se ne fotte. Statemi bene, vostra Chiara»
Dopo che io finii con le lacrime agli occhi di parlare, i miei amici mi abbracciarono e io mi chiesi perché io abbia così tanto aspettato per sfogarmi in questo modo.
«bene ragazzi io vi saluto» disse Arabella «e perché?» chiesi io «ho un appuntamento con Max, vi racconto tutto, baci»
«Prenditi cura del mio segreto
E chiedimi se sono felice
Tieniti pronto all'inizio del mondo
Stanotte rispondo di "sì"
Prenditi cura del mio passato
E chiedimi se siamo felici
Ti aspetto all'inizio del mondo
e rispondo di "sì"»
STAI LEGGENDO
un'italiana a brackley [george russell]
FanfictionChiara Anjelica Marini è una pilota belga (anche se metà italiana) nata in Belgio e cresciuta in terre emiliane. La sua famiglia non ha mai capito il perché a lei non fossero mai piaciute le Ferrari, tanto da minacciarla quando ha accettato l'invito...