1.12 (turchia 2020)

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«The C is for the courage
I possess through the trauma
H is for the hurt,
but it's all for the honor
A is for my attitude working
through the patience
Money comes and goes,
so the M is for motivation
Gotta stay consistent,
the P is for persevere
The I is for integrity,
innovative career
The O is optimistic,
open and never shut
And the N is necessary
'cause I'm never givin' up»

{The Champion by Carrie Underwood}

[Istanbul, Turchia]

«quindi questo weekend vincerai il mondiale» stavo parlando con il mio migliore amico mentre prendiamo il jet per andare a Istanbul.

«POSSO vincere il mondiale» io annuii «si si Lew non fare il modesto»

Lewis roteò gli occhi.
«il video piuttosto...com'è andato?»

Io sorrisi «non ci crederai, ma molto bene, più di quanto mi aspettassi» «non che tu aspettassi chissà cosa "LEWIS NO NO, ANDRÀ UNA MERDA, LO SO"»

«DAII...in molti mi credono e mi sostengono»

«dopo questa accusa ai tuoi genitori, li denuncerai? Cioè hai intere conversazioni (o meglio messaggi) con varie minacce pesanti» mi chiese lui. Io sospirai «boh, penso che prima ne parlerò»

Ho molta paura di perdere la causa, anche perché conosco mia zia, l'avvocato di famiglia, e penso che non voglia assolutamente difendere me. Anche se non ne sono al 100% sicura.

«Jack è a Istanbul?» chiese Lewis «si, voleva vederti vincere il campionato» «LA SMETTI DI GUFARE» io risi come una matta.

. . . . . . . .
Entrai nel paddock di Turchia, aveva appena smesso di piovere, ma per terra era completamente fradicia. E non oso pensare la pista, visto che l'hanno appena riasfaltata.

"Chiara, siamo arrivati...vieni a prenderci, che non mi so muovere in questi posti" un messaggio criptico da parte di mio cugino: perché ha usato il plurale? Lo scoprirò. Faccio velocemente il tampone e a passi lunghi raggiungo l'entrata. 

Vedo mio cugino e apparentemente era da solo. Va beh...lo raggiungo e lo abbraccio. «oi, ma sei cambiato stando con gli inglesi? Inizi a parlare anche al plurale» dissi ridendo. 

«ehy cia (si legge sia) non riesci a riconoscere la tua zia preferita» guardai dietro a mio cugino e sorrisi a zia Benedetta, la mamma di Jack, e migliore amica di mia madre (da quello che mi ricordo). Mi ha sempre supportato...almeno fino a quando non me ne sono andata in Inghilterra. Si, è anche quella di cui ho parlato in precedenza. 

Abbracciai mia zia, cercando di fare un sorriso sincero. «ciao zia, perché sei qui?» chiesi a lei. «non posso venire a tifare la mia nipote venuta fuori meglio? E poi Giacomo mi ha detto tutto e ho visto il tuo video. Se hai bisogno di aiuto, sia giuridico che di qualsiasi altro tipo, il mio studio è sempre aperto e sempre allo stesso posto in piena Sassuolo. Dovrei decidermi di spostarmi da lì» Io risi.

«Grazie zia» le sorrisi «e di cosa? Devi dirmi ogni cosa del tuo nuovo ragazzo oppure lo vado a chiedere ai tuoi amici» si, è in grado di farlo. «sopporto il media day, cercando di non prendermi il raffreddore e poi stasera ti dico tutto» 

. . . . . . . .
«ciao ragazze, volete unirvi a noi?» io, Cora e mia zia eravamo nella hall dell'hotel a mangiare, quando le mie due migliori amiche passarono di lì. E mia zia, che sa conversare e attaccare discorso con ogni ragazza, le ha ovviamente chiesto di fermarsi con noi. Le mie amiche non poterono che accettare.

«ragazze, lei è zia Benedetta, la madre di Jack. Zia, loro sono Olivia e Arabella» dopo le solite presentazioni incominciammo a parlare. 

«Ara, come è andata con Max?» La loro relazione non si era mica fermata all'uscita di Imola, ma continua tuttora. «Oh amica, non riesco proprio a sapere come facevo a odiarlo» «Brava Ara, dopo un tempo indeterminato, ce l'hai fatta a capirlo» ridemmo tutte, tranne la diretta interessata. Per ovvie ragioni, ovviamente. 

«Ragazze, mi raccontate qualcosa del ragazzo di mia nipote, che se aspetto una risposta da lei, faccio prima ad aspettare che diventi campionessa del mondo» «non sai quanto rompe con quel ragazzo. George di qua, George di la» Non mi piace l'accoppiata zia Benedetta e Cora, sono troppo potenti assieme. 

«stia tranquilla signora, questa testarda sta fin troppo bene con Russell» disse Olivia «ragazze mie, non fatemi sentire più vecchia di quanto già non sono. Non datemi del lei» Ah, per farvi sapere l'età di mia zia: ha avuto mio cugino a 16 anni e mio cugino ha 2 anni in più di George. Fatevi voi i conti. 

. . . . . . . .
Stare due giorni con mia zia mi hanno portato bene: ho deciso di aprire una causa contro i miei genitori e ho fatto un grandioso terzo posto in qualifica (aggiungendo la straordinaria pole di Lance). 

«dai Lewis, se sia te che il tuo compare andate fuori dalla gara, tu vinci il mondiale» disse Jack che ha accompagnato me e l'inglese in griglia. «Chiara puoi mandare fuori il mio compagno di squadra?» mi chiese il mio migliore amico. «amore pensaci da solo, che sei più vicino, io penso ad andare a podio» avevo l'opportunità della mia vita (o meglio la prima)? si e non la voglio sprecare. 

«io vi saluto, se devo prendere parte a un piano, venitemi a parlare» dissi andandomi a posizionare nella mia bella postazione in seconda fila. Non era la prima volta in questa stagione, ma è la prima vera opportunità per attaccare il podio, quindi è come se fosse più speciale questa delle altre. 

«Lance, vai dritto in prima curva e tieni quella cazzo di posizione» dissi al mio compagno di squadra. «Vuoi che ti colpisca anche Verstappen?» disse lui ridendo. «non te lo consiglio, ma se vuoi» 

Dopo le mie solite chiacchiere in griglia con il mio compagno, mi posiziono nella mia terza posizione e per la prima volta dopo un po' non ho pensieri se non correre e farlo bene e velocemente. 

. . . . . . . . 
Lewis ha vinto la gara. Lewis è campione del mondo per la settima volta. Io sono seconda. Io sono sul podio. IO SONO INVINCIBILE. 

Uscii presto e andai assieme a Seb da Lewis, che è ancora in macchina. «UE AMO SEI CAMPIONE DEL MONDO, VIENI A RUBARMI LA SCENA DEL MIO PRIMO PODIO» dissi al mio migliore amico ridendo. 

Poi andai dalla mia squadra. Abbracciai in primis Cora. Poi tutti gli altri dai miei meccanici, agli ingegneri, a Otmar e Lawrence che era venuto a congratularsi con me. Anche il canadese che ho fortunatamente come compagno di squadra. 

La mia famiglia. Mia zia mi strinse anche più di giovedì quando mi ha rivisto. Le mie amiche, che considero la mia famiglia, che sono uscite dal box Red Bull e McLaren per arrivare da me. Jack che aveva pensato prima a congratularsi con Lewis. 

Poi qualcuno mi toccò una spalla. Mi voltai e sorrisi vedendo George davanti a me. Lo abbracciai e mi prese in braccio «ce l'hai fatta piccola mia, prenditi tutti gli applausi» mi sussurrò. Dopo poco mi riappoggiò per terra e io lo presi alla sprovvista, dandogli un bacio. 

«I've been waiting my whole life
t

o see my name in lights»


un'italiana a brackley [george russell]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora