A giocare con il fuoco prima o poi...ci si scotta (parte1)

322 13 0
                                    

Una volta raggiunto il suo alloggio, nella privacy di quelle mura familiari, Severus si tolse il mantello, si versò un bicchiere di vino elfico, prese un enorme tomo dalle proporzioni esagerate e poi si accomodò sulla sua poltrona preferita. Quella verde con i braccioli usurati, proprio di fronte al camino. Si massaggiò le tempie con vigore, era ancora profondamente contrariato, sia per il comportamento irresponsabile di Potter, che per quello accondiscendente e lassista del preside.

Cercò di scacciare quei pensieri irritanti, per concentrarsi unicamente sul suo compito e cioè risolvere i disastri che solo Harry-James-testa-di-legno-Potter, era in grado di creare! Tale padre tale figlio!

Mentre sfogliava le pagine consunte ed ingiallite, in cerca di una soluzione al rompicapo della pozione d'amore, si chiese perché Silente lo avesse reso partecipe della conversazione intercorsa tra lui e il marmocchio sopravvissuto. Non gli interessavano le assurde giustificazioni del moccioso, sapeva già che era l'unico e il solo colpevole di ciò che era accaduto nel corridoio. Strinse i bordi del tomo ricordando l'espressione di Potter mentre parlava con Silente. Aveva mentito in merito alla questione della pozione. Il senso di colpa era stampato a chiare lettere sul quell'insopportabile volto sfacciato, perfino un idiota se ne sarebbe accorto! Eppure nonostante l'evidenza, Silente aveva lasciato correre, ancora una volta, giustificando il comportamento scorretto del suo prezioso Golden Boy.

Non sprecherò il mio tempo, ad assecondare i capricci di un adolescente viziato e arrogante! Non questa volta...Questa volta le cose andranno diversamente, Potter! Ti costringerò ad ammettere tutte le tue colpe e posso assicurarti che verrai punito per le tue malefatte!
Preparati Potter, scoprirò come hai infinocchiato Lumacorno e lo farò quando meno te lo aspetti! Avrai convinto Silente che sei il suo perfetto Golden Boy, ma io so di cosa sei capace!

Sì, avrebbe smascherato il moccioso e avrebbe costretto il preside a ricredersi. Una volta che gli avrebbe sbattuto in faccia la prova inconfutabile che il moretto era un moccioso: arrogante, viziato e bugiardo, proprio come suo padre.

Chiuse il tomo, afferrò il bicchiere e mentre degustava un altro sorso di quel dolce liquido scarlatto ghignò, sì stavolta il marmocchio avrebbe imparato la lezione nel modo più duro...e cioè, che a giocare con il fuoco prima o poi ci si scotta!

***

Aveva il fiatone. Dopo essere uscito dall'ufficio di Silente, era sfrecciato alla torre dei Griffyndor. Doveva controllare che il libro del principe fosse al sicuro nel suo baule. Aveva paura che il preside avesse letto la sua mente e che avesse mandato Piton o la Mc Gonagall a recuperarlo. Salì le scale che portavano al dormitorio maschile a due a due, non appena entrò nella stanza prese la bacchetta, sciolse gli incantesimi che proteggevano il suo baule e lo aprì. Il libro era al sicuro tra il mantello di suo padre e la mappa dei malandrini, i suoi beni più preziosi. Lo afferrò e quando lo strinse a se, si sentí sollevato.

Gli era dispiaciuto mentire al preside, ma non avrebbe rinunciato all'unica cosa che era appartenuta al suo "amico speciale".
Harry era certo che se avesse detto la verità sulla ricetta che aveva usato per preparare il filtro d'amore, Piton avrebbe preteso di vedere il libro e poi glielo avrebbe confiscato solo per il gusto di fargli un dispetto. E non solo, lo avrebbe accusato di aver barato in pozioni, cosa che aveva già insinuato più di una volta, da quando i suoi voti erano migliorati. Non poteva permetterlo. Poteva sopportare gli insulti pregevoli, le calunnie e persino le ingiuste punizioni di Snape, ma non avrebbe permesso a niente e a nessuno di prendere ciò che era suo!

Certo che il destino sapeva essere beffardo a volte, se non avesse costretto Ron a seguire la classe di pozioni, quel volume sgangherato sarebbe finito chissà dove.
Con quei pensieri in mente, sfogliò le pagine consunte e tra le varie pergamene che erano scivolate fuori dalla copertina, trovò un piccolo foglietto stropicciato. Da un lato c'erano dei vecchi appunti di aritmanzia, ma dall'altro c'erano altre confidenze.

La magia opera in modi misteriosi (SNARRY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora