capitolo-29

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Jimin's pov

Non dovevo sentirlo, questo era certo. 

Chiunque avesse commesso l'errore non sarebbe dovuto restare dietro di me.

Io non avrei dovuto voltarmi.

Ma soprattutto non avrei dovuto desiderare di sentire di nuovo quella voce roca gemere.


Mi girai di scatto, giusto in tempo per vedere un ragazzo voltarsi dandomi di spalle. Chiunque sia si è nascosto nel peggiore dei modi mai possibile sulla terra. 

Aveva i capelli corvini spettinati, come se fosse appena uscito da una doccia. Cosa che confermai quando vidi la sua pelle bagnato, coperta da una semplice t-shirt bianca che lasciava bene poco all'immaginazione. Le spalle larghe e il collo bianco scoperto...

Mi ritrovai a deglutire sonoramente. Sembrava veramente bellissimo. Tutto di lui indicava un ragazzo meraviglioso.

-Cazzo- Sperai che non mi avesse sentito ed invece mi sbagliavo. Infatti si iniziò a girare lentamente per osservare un attimo il mio volto, per poi scoppiare in fiamme e scappare dalla porta sul retro che si trovava giusto alle mie spalle.

Quando mi passo accanto non potei fare a meno di guardare il suo volto. E rimasi scioccato.

Non poteva essere... L'unico ragazzo carino su cui riesco a mettere gli occhi si rivela avere sempre un qualcosa di sbagliato. Non sarei mai riuscito a girarmi e vedere un completo estraneo che imbarazzato mi sorrideva. No. A me doveva capitare sempre quella coincidenza.

Infatti chi se non lui mi si poteva parare davanti?

Chi se non Yoongi?

-Aspetta!!- Preso da un attacco di euforia improvvisa gli corsi dietro. Strano, non l'ho mai fatto con nessuno.

Lo vidi rallentare il passo a pochi metri da me.

-J-jimin?-

-Sì. Perchè mi stavi guardando?- Arrossisce, lo sapevo. Anche se era voltato sentivo la sua pelle bruciare. In fondo era così anche per la mia.

-Per quale motivo?- Non rispondeva, ma rimaneva lì impalato stringendo i pugni.

Continuai a riempirlo di domande che venivano portate via dal vento estivo senza alcuna risposta.

Ad un certo punto lo vidi irrigidirsi. Si voltò scoprendo il suo viso...  Aveva gli occhi che brillavano di una strana luce che non avevo mai visto. Eccitazione. Non c'erano altre spiegazioni.

-L'hai voluto tu- Parlò tra i denti con il viso contratto in una particolare smorfia.

Mi prese improvvisamente per il polso e mi trascino di nuovo dentro la palestra. Sentivo la sua presa stretta che mi stringeva. Un moto di paura.

Camminammo fino alla mia borsa poi mi mollò. Andò verso la porta e la chiuse a chiave mettendosi quest'ultima in tasca. Merda.


Presente

Mi potrebbe fare qualsiasi cosa e nessuno lo saprebbe mai. Solo io e lui. Inizio a tremare.

-Yo-ongi-

-Zitto- E' un ordine ma non lo capisco.

-H-hyung? Ti pre-go-

-Ti ho detto di stare zitto e non mi hai ascoltato. ZITTO- Mi muto involontariamente. Non sento più la voce e non capisco come sia successo. Possibile che la mia mente cerchi di scappare mentre il mio corpo vuole rimanere qui ad obbedire ai suoi ordini?

-Continua- Lo guardo interrogativo alzando un sopracciglio.

-Spogliati- O mio dio. COSA MI HA APPENA CHIESTO??!!

-Sai prima non ho potuto fare a meno di guardarti- Di nuovo rosso lui - Ora devi ancora finire o vuoi rimanere tutto il tempo con i jeans e la maglia stretta?- Ha ragione. Prima mi ero solo tolto scarpe, felpa e avevo iniziato a togliere la t-shirt quando lo ho sentito.

-...- La parole mi muoiono in gola.

Mi prende per i fianchi e mi accarezza il viso lento. 

-Se non sarà oggi sarà domani, ma un giorno questo momento arriverà e potrei non essere così clemente. Tu mi hai odiato vero? Bene ora che lavorerò per te non potrai più darlo a vedere sai? Ed io non potrò più essere il Yoongi di sempre. Se mi odi perchè ti mette così in imbarazzo spogliarti? Non è fastidioso perchè non sei verginello eh?-

-S-si però non mi fai paura. Io non sono una puttana ecco perchè non lo farò-

-Hmm. O oggi che sono Yoongi. O il prossimo mese da domani che sarò il sig. Min-

-Decidi-

Non parlo ma so già quale è la mia decisione. Non avevo mai pensato che Yoongi senza attenzioni potesse diventare così possessivo quindi lo accontento.

Tremo leggermente quando la mia pelle calda viene a contatto con l'aria fredda. Lo vedo respirare affannato con gli occhi languidi.

Mi osserva il petto, i muscoli, i bicipiti... Tutto.

-V-vai avanti- Si lamenta quasi fosse stata la sua unica salvezza vedermi in questo stato.

Mi tolgo anche i pantaloni e tremando ancora di più li lascio nella borsa.

-Yo-ongi ora v-vattene- Lo supplico.

-No, non mi puoi lasciare così- Abbasso il tiro dello sguardo e noto come i suoi pantaloni si siano gonfiati. Prima non era così. Non capisco, è per me? Per la mia specie di spogliarello?

-Capisci cosa mi fai?- Gli vado in contro e appoggio un mano su un suo fianco. Lui mi guarda stupito ed io rimedio al mio gesto improvviso.

Prendo la chiave dalla tasca e corro verso la porta con il borsone. Sono terrorizzato. Ma piacevolmente.

Non capisco. MIN YOONGI TU MI MANDI IL CERVELLO IN PANNE.

Prendo lo stereo e mi metto la tuta in fretta per poi afferrare un vecchio cd.

Lie.

E' perfetta come canzone.

Ora mi sfogo.


E SI NON SONO MORTA!! 

HO AVUTO UNA SETTIMANA STRESSANTE E CREDEVO DI FARCELA INVECE SONO COME CADUTA DAL MIO TRONO DI TRANQUILLITA' PER RITROVARMI A FARE TUTTO DI FRETTA.

SPERO CHE  TUTTI QUELLI CHE COME ME SEGUONO DEI CORSI DI FORMAZIONE NON ABBIANO TROPPI PROBLEMI.

DETTO QUESTO CIAO!!

AL PROSSIMO CAPITOLO :)


ᴛʜᴇ ʟᴏᴄᴋᴇʀ ʀᴏᴏᴍ ʙᴏʏ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora