RAPIDITA'.

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"La Rapidità illumina la mente di coloro che, forse per pigrizia o per negligenza, conducono una vita costellata dalla lentezza."

Ciò che più tormentava lo Scrittore era incognito persino a lui stesso. Si guardava allo specchio, al mattino dopo essersi lavato il viso, e s'interrogava su quale fosse l'elemento mancante della sua poetica. Come mai ciò che scriveva non funzionava? Come mai ciò che ideava non compiaceva i suoi lettori? Lo Scrittore era ormai rassegnato ad una vita inconcludente, costernata da continui fallimenti. Incapace di carpire il giusto metodo per catturare finalmente l'attenzione dei suoi lettori, egli viveva di movimenti lenti, disattenti e dubbiosi. Ogni giorno compieva le stesse azioni, ogni giorno s'alzava alla stessa ora, mangiava alla stessa ora, andava a dormire alla stessa ora. Aveva pregato qualsiasi divinità, tentato qualsiasi strada per riuscire a trovare quell'illuminazione che gli era sempre sfuggita negli anni, ma ogni tentativo era risultato vano.

Convinto che il Tempo non gli fosse mai stato amico e nonostante avesse sempre saputo di necessitare aiuto, non aveva mai fatto nulla di concreto per trovarlo, lo Scrittore si era ormai rassegnato. Eppure, forse per pietà o per gentilezza, il Tempo l'aveva osservato a lungo ed aveva deciso di aiutarlo, intromettendosi nella sua esistenza seppur ciò fosse vietato dalle Leggi della Vita.

Addormentato, come ogni sera alla stessa ora, Rapidità gli fa visita in sogno assumendo la forma fisica di un cavallo bianco.

« Dovresti aprire la mente, Scrittore. C'è molto altro oltre la lentezza nella quale sei intrappolato. Allargando i tuoi orizzonti, potrai vedere un intero mondo fatto di fantasie che non hai mai immaginato, neanche lontanamente. Viaggia lungo le terre ed i mari più inesplorati, smuovi i limiti che ti sei costruito, impara nuove lingue e conosci nuove culture, scrivi dei tuoi sogni e delle tue speranze, anche se non trovi in esse un senso logico. Lasciati ispirare dagli oggetti che ti circondano e dà loro un'anima, diventa quegli oggetti, personificali e vivi di essi in ogni sfaccettatura. Ispirati a Galileo, a Sterne e Diderot. Smuovi la tua mente. »

Sbandando improvvisamente, lo Scrittore interrompe il suo sonno scoprendosi sudaticcio e accaldato. Che fosse l'ennesimo fallimento o la giusta ispirazione per riuscire finalmente a scrivere qualcosa di sensato? L'orologio segnava le cinque del mattino, ma lo Scrittore aveva compreso che il Tempo non doveva essere per lui un limite, ma un amico. E così, nel pieno delle sue energie riempì un borsone con lo stretto necessario e, seppur il cielo fosse ancora scuro e pieno di stelle in quella giornata autunnale, lo Scrittore indossò il suo berretto e corse in città, per poter vendere il suo orologio, il bene più prezioso che custodiva, in cambio di un cavallo bianco.

« Ti chiamerò Rapidità, viaggeremo in lungo e in largo e non ci separeremo mai. Sarai tu ad ispirare le avventure che scriverò, perché scriverò di noi e di ciò che vivremo. Non importa quando torneremo a casa o se non vi faremo più ritorno. »

Sei lezioni - Italo CalvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora