Laboratorio 4 - Chiara Marino, Annachiara Palo, Sara Pes.
Interactive Storytelling and Art - Comunicazione e Culture dei Media, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO.
"Custodiamo i ricordi come tesori preziosi, così da essi potremmo solo che ricavarne insegnamenti inestimabili."
Uno dei tesori che la vita ci regala sono i nonni. La saggezza, la conoscenza che i nonni sono in grado di tramandarci è una fortuna rara che chiunque dovrebbe custodire con gelosia.
Il nonno di Luca era un uomo dai mille talenti e, quando passava del tempo con suo nipote, il suo scopo principale era quello di farlo divertire. I pomeriggi passavano tra una partita a carte ed una a scarabeo, trascorrevano il tempo a fare giardinaggio, guardavano vecchie fotografie di famiglia e ricordavano i bei momenti passati. Il momento preferito in assoluto di Luca era, però, quando suo nonno lo prendeva tra le braccia, facendolo sedere sulle sue gambe, ed iniziava a raccontargli delle storie. Alcune volte, erano avventure fantastiche, altre volte erano racconti di alcuni avvenimenti del suo passato. Non importava se fossero racconti allegri o tristi, con un lieto fine o un epilogo infelice, ciò che rapiva completamente l'attenzione di Luca era il modo di raccontargli quelle storie che suo nonno aveva: lo coinvolgeva così tanto da proiettare quasi dinanzi gli occhi del bambino quei racconti, permettendogli di entrarvi completamente grazie alla sua l'immaginazione.
Gli anni passarono, Luca crebbe, incontrò l'amore della sua vita e con lei costruì una famiglia. Ricordava con amore, ma anche un po' di malinconia, tutti quei racconti con i quali suo nonno aveva sempre riempito i suoi pomeriggi. La mancanza di quell'uomo, da quando non c'era più, era diventata sempre più forte e Luca desiderava diventare come lui un giorno. Era stato un uomo d'altri tempi, gli aveva insegnato tante cose, era stato un secondo padre, un amico, un confidente, un fidato aiutante. Più invecchiava, Luca, e più cercava di tramandare tutto quello che aveva imparato da lui ai suoi figli, desiderando che tutti quei tesori non andassero perduti.
Un giorno, si rese però conto di poter fare di più e, quasi preso da un impetuoso getto d'ispirazione, iniziò a scrivere nero su bianco di ogni singola avventura e ogni singolo racconto che suo nonno gli aveva narrato, collezionando così numerose storie da poter rilegare tutte in un libro. Quel libro diventò presto una raccolta d'avventure indirizzate ai bambini, così che non solo i suoi figli, ma anche tutti i bambini del mondo avrebbero potuto fare tesoro degli insegnamenti che suo nonno aveva trasmesso a lui. Ebbe così tanta fortuna da venir pubblicato non solo in Europa, ma anche in tutto il resto del globo, tradotto in numerosissime lingue, raggiungendo i limiti dello spazio e del tempo.
Quelle storie gli permisero di rivivere costantemente quei ricordi meravigliosi, che raccontava ai suoi figli mentre rimboccava loro le coperte, e di farle vivere e conoscere anche a tutti coloro che avevano comperato il suo libro, attratti dal velo di mistero e curiosità che vi aleggiava attorno.
I figli di Luca restavano affascinati da come il loro papà narrava loro quei racconti e desideravano spesso ascoltare le stesse storie, quelle che, secondo loro, erano le più belle e le più significative. Si domandavano spesso se fossero frutto dell'immaginazione del loro bisnonno o se egli avesse vissuto così tante avventure da conoscere le fate, i cavalli bianchi e da vivere tutte quelle vite così diverse e così affascinanti.
I bambini desideravano ascoltare sempre quelle storie che narravano le avventure di Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità, senza mai una sfumatura diversa, senza mai alcun cambiamento. Seppur le conoscessero a memoria e le recitassero assieme al loro papà, non si stancavano mai di sentirle, quasi sembrava loro di viverle assieme a colui che le raccontava, di esplorare quei mondi non poi così lontani, di vivere tutte le vite dei protagonisti dei racconti.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.