"La determinazione è la chiave per liberarci dalla nostra pesantezza interiore, per tornare a volare leggeri nella felicità."
Gli umani sono esseri distaccati dal resto del mondo e, sin dai racconti fiabeschi che conosciamo, per qualche ragione vengono definiti come "superiori" dal resto delle specie umane.
Le fate popolano il Mondo da secoli e, seppur innocue e divertenti, non possono in alcun modo avvicinarsi agli esseri umani. Serie punizioni spetterebbero a coloro che osassero infrangere le regole, come una vita all'insegna del lavoro e dell'isolamento totale.
Leggerezza è una fata buffa, spensierata e allegra, curiosa per indole e ben poco dedita al lavoro ed ai beni materiali. Il suo sogno è stato, da sempre, quello di girare il mondo, di conoscere ogni sua singola sfaccettatura, di render giustizia a quelle fate che, come lei, non avevano mai avuto la possibilità d'esser libere. Il conflitto inferiore di Leggerezza è quello di sentirsi completamente impotente: seppur consapevole del divieto assoluto d'avvicinarsi agli umani, ella in segreto trasgredisce di continuo quella regola, curiosando da lontano le loro abitudini ed i loro movimenti. Un po' come alcunché di magico e di inarrivabile, gli umani sono per lei quel "qualcosa" che non riuscirà mai a toccare con mano.
Nonostante avesse fatto molta attenzione, durante una delle sue varie visite super segrete agli umani, Leggerezza viene scoperta e portata al suo villaggio con immediatezza. La sua punizione è, appunto, l'isolamento: costretta a lavorare costantemente, seppur non sia per niente portata per quelle mansioni, ella è obbligata a sottostare a quella regola per non incappare in un'ulteriore punizione.
Il tempo passa, la luna si alterna al sole innumerevoli volte, facendo sprofondare Leggerezza in un abisso di dolore e di incomprensione più totale. Non riesce più ad esser spensierata come un tempo, non riesce più a ridere, a trovare se stessa. La pesantezza, l'opacità e l'inerzia hanno preso il sopravvento su di lei e la costringono al mondo delle fate, l'unico posto al quale potrà mai appartenere, nonostante il suo essere ormai terribilmente infelice.
Costretta, perciò, per innumerevoli giorni, quand'ella probabilmente ha toccato il fondo della sua stessa disperazione, qualcosa brilla nella sua mente. La determinazione, la sua stessa forza, le permettono di comprendere di non potersi lasciare andare ad un'infinità di regole e di divieti ch'ella stessa aveva sempre tentato di abbattere. I limiti, così come le difficoltà, erano un qualcosa da sfidare e sconfiggere, non da lasciar trionfare senza neanche aver lottato, lasciandosi pietrificare da esse.
Il peso di vivere in quel modo aveva smosso qualcosa in lei, tanto da permetterle di liberarsi di tutte quelle catene dalle quali era stata intrappolata fino a quel momento per scappare via, cercando la felicità che lei, come tante altre fate, avevano sempre avuto paura di sperimentare e toccare con mano.
« Non sarà facile, ne sono consapevole, ma se non diamo a noi stesse la possibilità di scegliere come vivere, chi essere, rivelando la nostra vera essenza, allora perché viviamo? La vita non è solo fatta d'immaginazione o di sogni, di lavoro e di sacrifici, ma anche di concretezza e decisioni che provengono dal cuore, dall'anima e dalla mente. Non esiste alcun abisso che possa risucchiarci, esistiamo noi, con le nostre ali e la nostra determinazione. »
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Sei lezioni - Italo Calvino
General FictionLaboratorio 4 - Chiara Marino, Annachiara Palo, Sara Pes. Interactive Storytelling and Art - Comunicazione e Culture dei Media, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO.