Ciao, mi chiamo Siria Romano, ho 18 anni e vivo a Roma con i miei genitori. La mia vita potrebbe sembrare normale, ma dentro di me c'è un mondo complesso, pieno di contraddizioni. Il rapporto con i miei genitori è uno dei motivi per cui mi sento così. Non sono mai stata particolarmente legata a loro, soprattutto a mio padre. Lui è un tipo violento, impulsivo, sempre pronto a perdere il controllo per qualsiasi sciocchezza. Non riesco a capire come mia madre riesca a sopportarlo. A volte mi chiedo se sia solo rassegnata o se ha imparato, in qualche modo, a chiudere gli occhi di fronte a ciò che non vuole vedere. Io, però, non ci riesco. Ogni volta che lui alza la voce o fa uno scatto d'ira, mi si accende dentro una rabbia che non riesco a controllare.
Sto frequentando l'ultimo anno delle superiori, ma la scuola non è mai stata il mio rifugio. Piuttosto, è un luogo in cui mi sento quasi inesistente. Faccio parte di quella categoria di persone che potresti definire "invisibili". Quella che si siede in fondo alla classe, che non viene mai notata. Non partecipo mai alle discussioni tra compagni, non sono quella che tutti cercano o che fa battute per attirare l'attenzione. Passo attraverso i corridoi senza che nessuno si accorga di me, come se fossi un fantasma. L'unica persona che davvero vede chi sono è Giada, la mia migliore amica.
Giada è il mio opposto in tutto. È solare, vivace, sempre al centro dell'attenzione. Ama andare alle feste, conoscere persone nuove, ridere e divertirsi. È una di quelle ragazze che sembra avere il mondo ai suoi piedi, sempre circondata da gente e sempre pronta a vivere un'avventura. Io, invece, mi sento spesso fuori posto in quelle situazioni. Non mi piace stare al centro dell'attenzione, e odio sentirmi giudicata. Forse è per questo che, nonostante le nostre differenze, io e Giada ci compensiamo. Lei mi spinge fuori dalla mia zona di comfort, mentre io la faccio riflettere un po' di più prima di lanciarsi in qualcosa.
Non sono una persona facile da capire, e ne sono consapevole. Anzi, a volte posso essere davvero difficile da sopportare. Sono permalosa, lunatica, e mi capita spesso di essere egoista. Ho la tendenza a mettere alla prova chi mi sta intorno, quasi come se volessi vedere fino a che punto possono sopportarmi, fino a quando decideranno di andarsene. È una specie di meccanismo di autodifesa, lo so, ma non posso farci niente. Mi definisco "strana", perché spesso non so nemmeno io come mi sento o cosa voglio. Posso sembrare fredda, distante, e ci sono momenti in cui davvero mi comporto come se fossi senza sentimenti. Ma non è vero. In realtà, sento tutto molto profondamente, solo che non riesco a esprimerlo.
Quando voglio, posso essere davvero cattiva. A volte faccio cose di cui poi mi pento, dico parole che feriscono, e solo dopo mi rendo conto di quanto siano state dure. Ma a quel punto, il danno è fatto. Rimango sveglia la notte, ripensando a tutto quello che ho detto o fatto, e mi tormento, perché so che non posso tornare indietro.
Penso troppo. Analizzo ogni singola cosa, ogni parola detta, ogni sguardo ricevuto, ogni silenzio. E questo mi tiene sveglia. Dormo poco, troppo poco, e passo notti intere a chiedermi se sono io il problema. Ho bisogno di conferme continue, di dimostrazioni d'affetto, di qualcuno che mi faccia sentire importante. Ma spesso non ricevo quello di cui ho bisogno, e questo mi fa chiudere ancora di più in me stessa.
Sono un disastro, lo so. A volte mi sento come un puzzle con troppi pezzi mancanti. Ma nonostante tutto, c'è una cosa che posso promettere: se deciderai di accettarmi per come sono, con tutti i miei difetti, con la mia confusione e i miei momenti bui, io farò lo stesso per te. Ti accetterò, completamente, senza giudizio, perché so cosa vuol dire sentirsi fuori posto. Questo è il mio modo di voler bene: imperfetto, complicato, ma sincero.
Sono Siria, e questa è la mia storia.
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Everything can change in a second
Fanfiction--- Questa è la storia di Siria, una ragazza che scoprirà quanto la vita possa cambiare in un solo istante. "Ti prego, basta! Farò tutto quello che vuoi, ma lasciami andare," implorò Siria, con le lacrime agli occhi. "Per favore, basta... lasciami a...