Capitolo tre: Top Model

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«Ah, dio, toglietemi questa roba di dosso. Non mi toccare, non mi sfiorare neppure, sono nervosa stamattina, okay! Ti dispiace?» sbraitava la conduttrice mentre cercavano di toglierle il microfono. Io e Harry ci avvicinammo e ci presentammo.
«Allora, Kaya, da dove vieni?»
«Vengo dal Canada, ma sono nata a Orlando.» cercai di apparire carina, ma con le sopracciglia che mi trovavo non ero il massimo
«Sei una bella ragazza, Kaya, non ti immaginavo così.»
«In che senso "così"?» rise, e mi sciolsi
«Nel senso, ti immaginavo snob e altezzosa.» mise le mani in tasca mentre giocherellava dondolando sui piedi
«Io non ti immaginavo proprio, non mi piace immaginare le cose prima di conoscerle, altrimenti rimango di quell'impressione.» provò ad aprir bocca, ma si mise a riflettere su quanto avevo appena detto, e mi sorrise.
«Signore, vi aspettano alla macchina.» una donna era venuta per scortarlo via
«Be', è stato un vero...» ci avvicinammo per darci un bacio, ma eravamo molto impacciati entrambi
«Oh, dio, sono così imbarazzato ma non mi spiego il perché...» gli sorrisi, ma divenne ancora più rosso in viso
«Devo andare, a domani, Kaya.» mi prese una mano e lasciai che fosse lui a dare un bacio sulla guancia, però non feci in tempo a salutarlo che già se l'erano portato via.
«Kaya, Kaya!» mi chiamarono
«Eh? Che succede Connor?»
«Devi spostarti dal palco.» ero molto confusa
«Devono andare in onda.» mi spiegò, e io me ne andai dietro le quinte.
Per tutto il viaggio non feci altro che pensare a lui, e ero eccitata al pensiero che avrei lavorato al suo fianco.
«Kaya, siamo arrivati.» scesi dall'auto. Nicolas mi accompagnò sopra, mi mostrò l'appartamento, il garage e mi abbracciò.
«Sei stata bravissima oggi, Kaya.» gli sorrisi
«Ma da buon padre acquisito devo raccomandarti bene su quel ragazzo.» era un discorso scontato, la solita paternale che fanno i padri alle proprie figlie che crescono. Gli stampai un bacio sulla guancia e lo feci uscire.
Non avevo voglia di andare per locali.
Non quella sera, almeno.
Ero troppo impegnata a prepararmi per il giorno dopo. Mi arrivò un messaggio di un numero sconosciuto
"Salve Kaya, sono Michelle, amica di Sin e sono la tua parrucchiera. Domani sul set vieni più comoda che puoi, baci.
Michelle" .
Il mio era un team gigantesco: Madison, Connor, Nicolas, Derek, l'autista, la Fox, la Gray, Sin con le sue due stagiste e adesso anche Michelle.
Ero davvero così importante?

Mi misi il pigiama molto presto, non avevo voglia di fare baldoria. Presi il computer e navigai un po', come sempre. Amavo tanto leggere gli articoli, di gossip e non; da piccola volevo addirittura diventare giornalista. All'università studiavo letteratura inglese e giornalismo.
Trovai un articolo che vedeva come protagonisti me e Harry.

"...«Si.» hanno pronunciato assieme i due ragazzi, creando scompiglio tra tutti i presenti. Le sedie scaldate non erano abbastanza, bisognava dare loro un tocco più, HOT! Che tra loro due nascerà qualcosa? Sicuramente! O almeno, questo hanno definito. Che sia segno di una storia d'amore? E se invece sia tutto organizzato e costruito?" Spensi il computer e andai a letto, stanca di leggere tutte quelle frottole.

Il mattino seguente, mi svegliai ancora piena d'adrenalina in corpo. Continuano solo a pensare, l'avrei rivisto.
Tenni a mente le parole di Michelle, la parrucchiera e misi una semplice tuta grigia, con delle scarpe da ginnastica. Mi affacciai fuori casa e vidi i paparazzi appostati sotto casa mia, nulla di nuovo, del resto.
Era un appartamento, e non aveva la porta sul retro. Mi infilai un trench di Prada e scesi le scale elegantemente, nascondendo per quanto più mi era possibile la tuta. Entrai nella mia Jeep scaltramente, quasi come un felino. Una pantera. Si, mi sentivo una pantera.

Gli studios della rivista erano lontani una superstrada dopo il mio appartamento. Arrivai con qualche minuto di ritardo perché mi ero fermata allo Starbucks. Una ragazza prese la mia borsa, le mie chiavi e il mio cappotto. Vedevo sfollare avanti a me migliaia di modelle, e un uomo che diceva alle mezze-nude di aver sbagliato studio. Si fermò, mi squadrò dalla testa ai piedi e lo vidi riluttante.
Dubbioso si avvicinò a me, mi guardò le sopracciglia e mi sorrise amichevolmente. Mi abbracciò anche.
«Kaya, tesoro, benvenuta! Io sono Louis.» lo avrei chiamato testa pelata con gli anelli al dito solo perché mi aveva riconosciuta dalle sopracciglia.
Mi ordinò di seguirlo perché avevo "assoluto bisogno di sistemarmi".

Top Model | Harry Styles (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora