«Ho pregato tutti i santi e ho ringraziato persone che non sapevo si dovessero ringraziare appena ho visto la scritta 'the end'.» Harry si infilò il cappotto e sorrise
«La cosa più bella è stata vederti dormire tutto il tempo.» avevo dormito? Mi aveva accarezzata?
«Cosa hai fatto mentre dormivo?» gli si arrossarono le guance e dei piccoli solchi ai lati della bocca si disegnarono su quel capolavoro di Michelangelo.
«È tardi e domani dobbiamo svegliarci presto, ciao piccola.» mi abbracciò affettuosamente per qualche secondo e poi se ne andò uscendo fuori dalla porta.È stato magnifico. Non che ci sia stato molto movimento, tuttavia è stato intenso. Ho dormito, ma è stato intenso.
Mi svegliai il mattino dopo con una gran fame, il giorno prima non avevo mangiato, e quindi era plausibile.
Feci un giro su internet mentre sgranocchiavo qualcosa e tutte gli articoli di gossip parlavano di me e di Harry:
"Scoppierà la scintilla, sarà uno scontro di fuoco e fiamme, oppure un fuoco di paglia?"
Erano loro ad avere la coda di paglia e a non scrivere la verità. Mi arrivò un messaggio anonimo
"Stamattina ci vediamo alle undici, farai la copertina con Styles" balzai dalla tavola saltellando.
Kaya, ferma. Calma. Respira.
Respira un cazzo. Mi preparai in fretta, feci scivolare il caffè in due tazzine e mi avviai con la Jeep.Arrivai sul set prima del solito, e fui io a sedermi sulla poltroncina nera dei truccatori.
«Devo essere bella.» Michelle rise
«Fai la copertina con Harry?» Be', almeno aveva capito il mio problema.
Chiamò Sin, e tutta la squadra a suo seguito.
«Mi pare di aver sentito che oggi fate un servizio per strada, ecco, all'aria aperta.» mi informò testa pelata.
Harry si avvicinò alla sedia dove stavo e mi sorrise.«Finalmente si collabora, eh.» che bello che era
«È arrivato il momento, sai dove andremo?» testa pelata mi guardava interrogativo
«Mi pare all'aria aperta, ma non conosco bene il posto, non sono della zona.» mi aggiustai i capelli dietro le orecchie e gli sorrisi. Mi alzai dalla sedia.
«Scusa, mi stanno chiamando.» era Connor
«Cosa c'è, Connor?» gli risposi arrogante
«Domani avete un intervista alle dieci in quel programma dell'altra volta, sono in Canada per delle questioni mie, sii gentile e cordiale.» attaccò il telefono. Avrei chiesto maggiori spiegazioni a Nicolas. Mi voltai, ma Harry era andato a vestirsi.Mi resi conto solo dopo che entrambi avevamo un trench nero meraviglioso.
Mi ero innamorata di quella collezione.
Ci portarono in due auto diverse, ognuno con il suo entourage. Camminammo per un bel po'.
«Allora, devi essere favolosa come il trench, chiaro?» mi rimproverò testa pelata
«Senti, nei miei pensieri continuo a chiamarti testa pelata, mi dici il tuo nome?» gli chiesi imbarazzata
«Andy, il mio nome è Andy.» rispose seccato dalla mia domanda impertinente.
«Dicevo, ti voglio meravigliosa.» lo ascoltavo senza prestare attenzione, mi sfiancava il solo sentire quelle voci.
«Un piccolo consiglio,» Michelle mi si avvicinò
«sta attenta a Harry, non è ciò che sembra.» dio, ma perché tutti temevano Harry così tanto?Arrivammo sul set, e ci sistemarono velocemente. Scambiai a Harry qualche sorriso, qualche frecciatina, ma lui niente. Era distaccato e professionale.
Non che non dovesse essere così, tuttavia io ero abbastanza scossa.
Ci fecero camminare mano nella mano, ma nei suoi palmi scorreva tutto tranne che sangue.Il fotografo interruppe tutto, e lo stilista di Harry gli aggiustò la camicia, non dovevamo vedersi i tatuaggi.
Mi chiesero di assumere una posizione rilassata, ma essendo mano nella mano con lui, mi era impossibile.Verso le due, il fotografo aveva fatto degli scatti che andavano bene. O meglio, se li era dovuti far bastare, perché io sarei dovuta tornare presto a casa, perché era troppo lontana, e le modelle dovevano fare otto ore di sonno come minimo.
Harry non mi salutò nemmeno, che fosse stato il lavoro? Era stressato e nervoso?
«Tesoro, non rimanerci male.» Michelle mi poggiò una mano sulla spalla, e io mi rannicchiai.Entrai in casa e mi misi a cavalcioni sul divano, la casa era al buio, solo un barlume della luce d'emergenza mi illuminava. Andai a fare un bagno, ma nulla di coreografico coi fiori e la schiuma, solo io, distesa e l'acqua a circondarmi.
Appena diventai una spugna, mi alzai.
Andai a letto alle otto, senza mangiare.Squillò il telefono, ma scattò la segreteria.
«Kaya, sono Madison, sono le due e mi hanno detto che non sei andata a lavoro, devi spiegarmi il perché e poi mi dici anche perché non c'eri alla trasmissione. È andato Harry da solo. Devi essere più professionale. Oggi pomeriggio ti voglio nel mio studio.» risposi a telefono
«Non esco di casa non mi sento bene» e agganciai prima che potesse parlare.
Mi stiracchiai e mi alzai dal letto; aprii leggermente le tapparelle, ma la luce era troppa.
Mi rannicchiai sul divano, coi pantaloncini ancor più corti perché si erano ristretti in lavatrice - Sid faceva la lavatrice - .
Sentii bussare al citofono, ma non aprii. Non volli aprire.
Mi alzai solo per vedere chi fosse, e c'era Harry che sbraitava ad alta voce. Alzai la cornetta e starnutii, appena mi sentì si sfogò gridandomi perché non ero venuta alla trasmissione, e richiusi il citofono.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno era di lui.Andai in cucina - col frigo vuoto - e presi un bicchiere di latte probabilmente scaduto o avariato.
Avevo bisogno di correre.
Per sfogarmi facevo tre cose: suonare il piano, correre, andare al mare.
Mi infilai una tuta da Jogging e chiesi al portiere di intrattenere Harry, almeno finché non fossi uscita.Mi infilai le cuffie nelle orecchie, alzai il cappuccio, allacciai bene le scarpe e partii.
Un uomo mi colse impreparata col cappuccio abbassato mentre riprendevo fiato e cacciò fuori la macchina fotografica inseguendomi.
Corsi ridendo, come uno spirito libero molto hippie, molto più veloce di lui e lo seminai.Mi inoltrai nei vicoli più scontati, per poi finire nei posti troppo inoltrati per loro. Continuai a correre, non curandomi di niente e nessuno. Avevo bisogno di stare da sola con me stessa, che era la cosa più importante.
Arrivata su uno strano ponte che non conoscevo bene, decisi di tornare indietro, anche perché il sole stava tramontando. Ripresi a correre verso casa.
Una volta vicina al mio lussuoso condominio, mi nascosi dietro un cassonetto, perché Harry era ancora lì. Erano le sei e mezza, lui era sotto casa mia da ben quattro ore e mezza.
Chiamai l'hotel e chiesi al portinaio di distrarlo, come fatto poco prima, ma era impegnato con dei nuovi inquilini.
Dovevo affrontarlo.
«Mal che vada lo chiudo fuori...» pensai.
Appena mi vide mi corse incontro. Ma non era aggressivo.
«Ti chiedo scusa.» mi fermai, ma ripresi a fare le scale non appena mi ricordai della sua precedente indifferenza.
«Sei poco attendibile.» merda, lo conoscevo da poche settimane e già parlavo come la sua ragazza. E lui mi lasciava fare.Entrai in casa e lo lasciai fuori, come un cucciolo offeso.
«Ascolta, Kaya, sono stato uno stupido a comportati così con te, che non c'entri niente, anzi, mi fai stare bene.» scivolai a terra appoggiandomi alla porta
«Ti chiedo solo di perdonarmi. Non sei la mia ragazza e non hai il dovere di perdonarmi, ma chissà, magari le cose cambieranno.» non risposi.Mi svegliai che era il giorno dopo. Non avevo mangiato neanche quella volta. Aprii la porta, e raccolsi Harry in tempo prima che cadesse, era accasciato alla porta. Lo svegliai, e entrambi eravamo confusi sull'accaduto. Si alzò e si pose di fronte a me.
Nota dell'autore: i'm back. Mi auguro che il capitolo vi piaccia, comunque vi comunico che già dal prossimo capitolo ci saranno dei cambiamenti tra Kaya e Harry, e i due si attrarranno quasi pericolosamente. Vi ringrazio tanto per il sostegno che mi date, e i commenti che lasciate. Aggiornerò appena potrò c:
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Top Model | Harry Styles (#Wattys2015)
Fanfic“Capii troppo tardi che avevo bisogno di lui.” FF di baemine, copyright ©, tutti i diritti riservati