Un trillo fastidioso mi svegliò, ma non era la radiosveglia, era un messaggio.
"Tra venti minuti al caffè. Urgente.
Madison"
"Okay, mi vesto con le prime cose che capitano e arrivo"
"No, sei una celebrità, quindi Prada, Prada e ancora Prada. Posso aspettare"Mi vestii - proprio come lei mi aveva detto - solo di Prada e qualche altra marca. Avevo una camicia bianca presa a un mercatino Canadese, se l'avesse scoperto mi avrebbe uccisa.
Presi la Jeep e sfrecciai veloce, fino ad arrivare allo Starbucks. Mi fermai all'entrata, controllai di essere in ordine, mi infilai gli occhiali da sole e regalai qualche scatto distratto ai paparazzi.
«Finalmente, siediti, il tuo caffè lo stanno preparando.» mi fece sedere.
«Abbiamo un problema con la stampa; non sei attiva con i fans.» si rivolse a me con aria preoccupata
«Occupatene tu, io non sono tipo.» le spiegai gentilmente. Tirò un sospiro pesante, e poi si avventò sulla sua ciambella e sul suo milkshake.Dovevo andare a lavoro, quindi cercai di liquidarla velocemente.
«Una cosa importante: Connor è dovuto tornare in Canada per qualche giorno per delle pratiche burocratiche da fare alla Fox, quindi rivolgiti a Nick o a me.» le sorrisi e raccolsi le mie cose
«Ci vediamo, Madison.» la abbracciai e me ne andai, sfoggiando il mio profilo migliore alle telecamere.
I paparazzi uscirono allo scoperto.
«Kaya, Kaya!» urlavano
«Guarda qui, Kaya!» un uomo mi indicò una macchina fotografica. Mi girai, sorrisi per tutti e ingranai la marcia abbastanza svelta, dovevo sbrigarmi.Entrai negli studios che erano le nove, e dovevo assolutamente trovare lo studio tre. Harry suonò il clacson dalla sua Jeep e mi venne incontro.
«Ciao, Harry.» sorridemmo
«Perché non andiamo con una sola auto?» annuii, e lanciò le chiavi a un parcheggiatore.
Dio, Harry Styles nella mia auto.
No, non è il momento.
Ricorda che sei Kaya Stonem e che sei famosa tanto quanto lui.«Gira a destra, ecco, e ora a sinistra.»
«Harry, assomigli tanto a Siry.» rise
«Percorri qualche altro centinaio di metri e leggi il cartello dello studio tre.» mi informò.
Eravamo complici, a nostro modo.
«È stata una bella serata ieri.» ruppi il silenzio che si stava creando, ma non rispose, avevo toccato un tasto guasto
«No?» si riprese da una specie di trans in cui era momentaneamente entrato e si limitò a sorridermi.
Concentrati, Kaya.
Non pensare a lui.
Va a lavoro e fa del tuo meglio.
Arrivammo allo studio tre, e entrambi scendemmo abbastanza presto. Il regista era irritato dai nostri due minuti e dodici secondi di ritardo.
«Su, cominciamo.» urlò il fotografo. Mi portarono al trucco, da Michelle e Sin.
«Per te venire vestiti comodi è venire vestiti di Prada?» chiese ironicamente Michelle
«Ho avuto un appuntamento stamattina e non mi andava di presentarmi in tuta.» scherzai.Il servizio fotografico si sarebbe incentrato su New York, le sue bellezze e il suo stile. Ero l'unica modella a lavorare nel set - una condizione imposta dai miei manager, e come prevedeva Connor, pur di avermi avrebbero cancellato uno squadrone di modelle - .
Mi diedero un Jeans e una giacca marrone meravigliosa, se non fosse stata ancora messa sul mercato l'avrei presa.
«Tesoro, questo è uno dei capi più esclusivi della collezione, sfoggialo bene!» mi raccomandò il fotografo.
«Voltati, e quando te lo dirò, prenderai a camminare, okay?» abbozzò un sorriso nervoso. Troppa caffeina.
Mi voltai e seguii le sue indicazioni.
Era così insaziabile quell'uomo che ci sono voluti ventitré scatti prima di trovarne uno decente, che comunque non andava bene perché non c'era il giusto smog nell'aria e il taxi non era giallo lucente come voleva.
Riusciva a esasperare un intera troupe di professionisti.
«Uno sguardo più meow, capito?»
«Si, certo, più chiaro di così...» sussurrai tra me e me, e obbedii. O almeno, cercai di obbedire.
«Perfetta, perfetta! Sublime!» ero stravaccata su un divanetto di pelle rosso, in punto di morte.
«È tutto okay?» Michelle, la bionda frizzante, mi portò un caffè preso dalla macchinetta, ma lo bevvi senza esitare.
«Com'è?» lo sputai tuffo sul pavimento.
«Troppo dolcificante scaduto.» Michelle rise di gusto, ma venne ripresa da dei fotografi, e si ricompose.
«Mi hanno detto che devi rifarti il trucco perché è sbavato.» ero distrutta
«Michelle, è la quarta volta.»
«Si, ma il fotografo ha detto che non hai abbastanza luce sugli occhi, mi spiace.» guardai l'orologio: era l'una e mezza passata.
La fame mi divorava lo stomaco.
Sarei finita col diventare anoressica di quel passo.
Finimmo verso le tre, e non ci diedero neanche il permesso di mangiare qualcosa, perché i fotografi ci tenevano alla nostra linea. Sentito? Ci tenevano più loro che io.Tornai a casa alle quattro, sfinita e affamata. Per la strada presi un take-away a un ristorante cinese e avevo in programma di stare a casa col pigiama a guardare le repliche di America's next top model.
Ricevetti un messaggio sul cellulare.
"Che dici di una cena io e te?
Harry x" sorrisi
"Sono già in pigiama, sarà per la prossima c:" mi rispose poco dopo
"Non accetto un no come risposta, vengo a casa tua tra venti minuti" merda.
Mi alzai di scatto e misi apposto il casino che c'era nell'appartamento.
I vestiti a terra, le tazze sporche nel lavandino, la spazzatura da buttare... Avrei dovuto ricordarmi di Sid che mi diceva di mettere a posto ciò che mettevo in disordine.
Tanto riordinava sempre lui, io stavo sul divano a mangiare patatine.
Ero una modella famosa e mangiavo come una bufala.
Bello.
Ma non potevo distrarmi, il modello più bello che avessi mai immaginato di vedere sarebbe stato a casa mia tra...
«Dieci minuti!» .
Sentii bussare alla porta, avvicinai l'occhio all'occhiolino della porta.
«Chi è?» sentii una risata adorabile
«Sono Harry.» rimasi in silenzio per un bel po', ma lui ribussò alla porta
«Eh?» ero stralunata
«Kaya, posso entrare?» Kaya, riprenditi e non farlo aspettare più. Aprii la porta accogliendolo col migliore dei sorrisi che potevo sfoggiare in quelle condizioni.
Avevo avuto - per fortuna - il tempo di cambiarmi il pigiamone della nonna e mettere un vestito un po' più sexy.Harry entrò in casa e mi resi conto che aveva il pigiama, che carino.
Mi abbracciò forte e mi fece mettere sul divano, ma non accettò di vedere America's next top model.«Questi film di guerra da dove sono usciti!» ero sorpresa
«Hai tutti i film registrati.» stava armeggiando con il mio decoder, e mi sorrise.Sarebbe sicuramente stata una serata movimentata.
Nota dell'autore: salve a tutti, il capitolo di oggi è un po' corto, e non c'è tanta azione, i know, ma vi prometto che il prossimo sarà di gran lunga migliore. Grazie ugualmente per il sostegno che mi date, vi ringrazio c:
Seguitemi su wattpad (@baemine) e aggiungete la mia storia cc:
STAI LEGGENDO
Top Model | Harry Styles (#Wattys2015)
Fanfic“Capii troppo tardi che avevo bisogno di lui.” FF di baemine, copyright ©, tutti i diritti riservati