Eccomi qui. In questa mia fottutissima camera di un orfanotrofio. Sono Alice ho 16 anni e vivo nell'orfanotrofio di Londra da ben 12 anni. So quello che state pensando, 'non è un bel modo di parlare per una ragazzina di ben 16 anni' e bla, bla, bla... beh, io invece sono abituata a parlare così dal primo giorno in cui la mia vita cambiò... la mia ragione di vita era la musica già da quando avevo 4 anni, e fu proprio quest'ultima a portarmi via la famiglia. Mia madre, prima di morire, aveva in grembo quella che molto presto sarebbe diventata la mia sorellina. Triste, eh?
Beh, ma ora non importa. Quel che conta è che tra poco incontrerò una signora che ha deciso di volermi adottare... una come tante... prima di lei ci sono state tante occasioni di essere adottata da una buona famiglia, ma alcune delle volte non riuscivano a sopportare la mia testa di cazzo, e la maggior parte delle volte me ne tornavo da sola in orfanotrofio. Una volta, una signora che mi aveva adottata mi riportò indietro perché si era spaventata a vedere i miei tagli sulle braccia.
Per chi se lo stesse chiedendo, si, sono autolesionista. Provate voi a vivere la mia vita e ad essere felice dopo tutto ciò.
I miei pensieri vennero interrotti da una suora che entrò in camera mia:
"Ali, è arrivata" annunciò prima di tornare di là.
Feci un respiro profondo e pensai: 'Dai, spaventiamo anche questa, e facciamola finita una volta per tutte.'
I miei pensieri vennero bloccati ancora una volta dal ritorno della suora che mi gridò di seguirla
"Si si, arrivo!" gridai prima di uscire dalla mia camera.
Mi guidò fino allo studio di Maria Teresa dove avrei incontrato la mia 'futura mamma'. Vaffanculo. Nessuno avrebbe mai potuto sostituire mia madre. Lei era unica.
Entrai nello studio e vidi una donna di media statura davanti a me girata di spalle..."Ecco, lei è Alice; Alice, lei è la signora Styles" ci presentò Maria Teresa.
La donna davanti a me si girò... devo dire che è una donna molto graziosa per avere una certa età. Da quanto mi hanno detto, quella donna dovrebbe avere sulla quarantina di anni, ma non li dimostrava affatto; sembrava ancora una ragazzina. Ancora una volta interruppero i miei pensieri, ma questa volta fu la donna a bloccarli:
"Ciao Alice, sono così felice di conoscerti!" disse porgendomi la sua mano. Io la stinsi forte e lei mi fece un sorriso molto carino a 32 denti che le fece spuntare le fossette.
Anche mia madre aveva le fossette... mi ricordo che quando ero piccola adoravo infilarci dentro le dita... questo ricordo mi ofuscò talmente tanto la mente che non mi resi nemmeno conto che stavo iniziando a singhiozzare.
'No Alice, non puoi piangere... non qui davanti a tutti, specialmente davanti alla tua "futura mamma"!' mi ricordò la mia coscienza.
Ma non feci in tempo ad asciugarmi le lacrime che solcavano il mio viso che la donna a cui stavo stringendo la mano pochi secondi fa mi abbracciò stringendomi a se:
"Sh... va tutto bene, ci sono io adesso" mi sussurrò in un orecchio per cercare di calmarmi. Io annuì.
"La ringrazio sign..." stavo per ringraziarla ma mi interruppe:
"Chiamami pure Anne, se per te la parola 'mamma' non ti fa stare a tuo agio..." disse stringendomi ancora più forte
"Okay, allora grazie Anne" dissi ricambiando l'abbraccio. 'Questa donna è speciale' pensai. E avevo ragione.
Quasi subito Anne si staccò da quel caldo abbraccio per firmare delle carte dell'adozione, e finalmente uscimmo da quell'edificio per mano.
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▶ HOPE ◀
FanfictionCiao, sono Alice, e sono un errore. So che questa mia prima frase non sia proprio un bell'inizio, ma questa è la verità. Sono solo un FOTTUTISSIMO ERRORE. I miei genitori sono morti quando avevo solo 4 anni, in un incidente stradale in autostrada, m...