Capitolo: 2

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Uscimmo dall'edificio dirigendoci davanti ad una macchina; una Renge Rover nera per l'esattezza... E va bene, lo ammetto, mi piacciono le macchine, le moto e tutte quelle cose per cui vanno matti certi ragazzi, okay? Okay. Ma adesso basta pensare al mio lato maschile e torniamo a noi.
Salì molto volentieri e con un sorriso beffardo sul veivolo e quando chiusi la portiera Anne iniziò a tartassarmi di domande. Non che mi dispiacesse, anzi, a dire la verità mi piace essere un pò al centro dell'attenzione, ma sia chiaro, non perché sono esibizionista e quant'altro, ma perché è l'unico modo per sentirmi, in qualche modo, 'Hey, sono qui... mi vedi? Esisto anche io!'

"Allora... ehm... dove stiamo andando?" chiesi alla donna di fianco a me al posto del guidatore

"Nella tua nuova città, tesoro" mi rispose con un sorriso molto dolce

"Ah, okay... cioé?" chiesi ancora alla figura di Anne

"Holmes Chapel"

"Senta Anne... posso farle una domanda?"

"Certamente, ma ti prego, dammi del tu... mi fai sentire vecchia altrimenti" disse facendo ridere entrambe... è davvero una donna molto simpatica

"Lei ha figli, per caso?" le chiesi un pò preoccupata dalla risposta che potrebbe darmi

"Beh... si... ne ho due... uno più bello dell'altro... si chiamano Gemma ed Harry" disse "Gemma è sposata, ha una bellissima bambina di nome Lux, e vive negli Stati Uniti; Harry invece ha la tua stessa età" disse con un sorrisetto stampato in faccia (che sembrava di più un sorriso alquanto malizioso) e poi aggiunse "ma ora è in gita con la scuola, e dovrebbe arrivare tra un paio di giorni..." ammise sembrando dispiaciuta del fatto che suo figlio fosse lontano da lei

"Ah..." riuscì a dire solo quello

"La tua camera sarà quella di Gemma, ma abbiamo pensato di fare un pò di pulizie ultimamente per fartela arredare a tuo completo piacimento... nel frattempo dormirai nella camera di Harry finché lui non tornerà" questa frase la disse in un modo più calmo

Intanto pensavo a come sarebbe cambiata la mia vita. A quello che vorrei fare da grande, e così ricominciai a parlare

"Anne" la chiamai

"Dimmi cara"

"Che intensioni ha con me?" chiesi deglutendo rumorosamente

"Pensavo di mandarti nella stessa scuola di Harry, se per te va bene" disse sorridendo

"Si si, va benissimo, grazie"

"Figurati" disse sorridendo ancora una volta facendo comparire le fossette

"Posso farti ancora un'altra domanda?" le chiesi

"Ovviamente"

"Come mi vede lei? Cioé, come mi vedi tu?"

"Credo tu sia una ragazza molto dolce e spensierata da quello che mi hanno raccontato di te le suore... insomma... sei una ragazza che ha sofferto molto, pur non meritandosi tutto quel dolore, ma nonostante tutto sei ancora sorridente e con una faccia che urla al mondo 'Eccomi qui mondo! Non ho paura di te!'" disse scherzando facendomi ridere per il vocione che aveva fatto

"Grazie Anne... siamo arrivati?"

"Si... questa è la tua nuova casa, Alice" disse orgogliosamente

Appena scesi dall'auto per vedere la casa quasi quasi non ci restavo secca. Era stupenda, con un fantastico giardino sul retro

"Te l'ho già detto che siamo benestanti?" mi comunicò mettendo una sua mano sulla mia spalla sorridendo

"Io... non l'avrei mai immaginato..." risposi insicura

"Bene, allora io vado a mettere le tue valigie in camera tua, intanto se vuoi fare un giro della casa..."

"Non me lo faccio ripetere due volte!" urlai facendola ridere

Entrai subito in casa appena Anne aprì la porta e mi diressi subito nel soggiorno osservandomi intorno

"Ti piace?" mi chiese Anne

"È... stupenda..." dissi non riuscendo a distogliere gli occhi dalla stanza

"E non hai ancora visto niente..." disse sorridendo. Mi trascinò per il polso davanti ad una porta che portava al giardino sul retro. Quando aprì la porta rimasi di sasso di fronte all'eborme paesaggio che avevo davanti. C'erano alberi dappertutto, cespugli e fiorellini sparsi un pò ovunque, una fontanella al centro e anche una carinissima casetta sull'albero

"Bello, eh?" mi disse Anne mentre si avvicinava a me da dietro

"Fantastico" risposi convinta

"Io ho già portato tutto in camera"

"Grazie... ti dispiace se vado a fare un giro per la città?"

"Ma certo che no! Vai e divertiti!"

"Grazie... tornerò presto"

"Tranquilla, prenditi tutto il tempo che ti serve" mi fece l'occhiolino, e io mi diressi verso l'entrata dell'enorme casa, dopo aver fatto un giro completo, e dopo aver sistemato le cose in camera di Harry.

Uscì di casa e inserendo le cuffie nelle mie orecchie iniziai il mio giro per la città...

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