Capitolo 6

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Non mi è mai capitato di intrufolarmi nel corpo di un essere umano. Di norma i demoni desiderosi possiedono un corpo per poi mangiarne l'anima, ma può capitare che il demone ci abiti soltanto, comportandosi come un parassita.

Vagavo per le strade della città, quando improvvisamente ho avvertito la presenza di un mio simile. Si trovava in un ospedale. Senza pesarci troppo sono entrato, più che altro per fare una visita, e quello che ho visto era quello che mi aspettavo: due umani a cui aveva già rubato l'anima, i cadaveri ormai sul pavimento, ed un ultimo il quale stava avendo problemi. Ho deciso dunque di aiutare:
- Ehi, amico...
- CHE VUOI? - fa lui, un po' sotto pressione.
- Beh, ti ho visto in difficoltà, e ho pensato che ti servisse una mano.
- Beh, una cosa ci sarebbe... Vedi, - indicando la piccola personcina che aveva in braccio - non riesco a rubarle l'anima, eppure sono entrato nel suo corpo... Non capisco.
- Lasciami guardare...
Mi porgeva poi l'umano. Era una bambina candida e soffice, come sono di solito i cuccioli d'uomo. Era particolarmente graziosa, con gli occhietti chiusi. Sembrava stesse facendo un sogno tranquillo e bellissimo. L'ho guardata meglio, e ho poi notato un simbolo strano che appariva sul suo sottile polso: una runa. Era a forma di spicchio di luna, completamente nero. Guardato il mio compagno demone con una faccia rassegnata, gli ho detto:
- Ha una runa.
- E che significa?
- È protetta da questo simbolo, e anche se le levassi il braccio, la sua anima sarebbe comunque sigillata.
- Quindi?
- Non puoi mangiarla. O farle del male. 
Ha fatto spallucce, poi si é voltato, ed è andato via. Io, con ancora in braccio la bambina, sono rimasto lì senza fare niente per almeno un quarto d'ora. Solo osservarla. Osservare la runa. È strano che una cucciola d'uomo ne avesse una. Di solito si trovano tatuate sulla pelle di potenti maghi. Quelli dal cappello a punta. Quelli che ti spezzano le dita e le usano per girare il caffè. I suoi genitori devono essere stati di quella combriccola. Almeno uno dei due.

Era una bambina così graziosa, a guardarla. Mentre i miei occhi si posavano su quella creaturina, pensavo: "Non merita di morire sola.". Dopotutto, i due adulti sul pavimento erano sicuramente suoi parenti, e lei sarebbe rimasta sola. Non mi andava giù questa cosa, così, l'ho posata delicatamente sul suo lettino (leggermente sfasciato, ma okay.) e le ho fatto compagnia, anche se non poteva sapere che ero lì, essendo al momento incosciente. Poi, ad un certo punto, sono arrivati gli infermieri ed altro personale. Io mi sono nascosto in un angolo, e nessuno mi ha notato. Si sa, i demoni possono essere invisibili, se lo vogliono. La creatura è stata portata immediatamente in un'altra stanza, ed io sono rimasto con lei, ed è stato chiamato un suo parente: suo padre, mi è parso. È arrivato, ha firmato dei moduli, e si è portato via la creaturina.  Volevo seguirli anche a casa, ma dovevo aspettare che la bambina avesse avuto il suo dovuto riposo. 

Ed io avrei atteso, paziente, per poterle anche solo parlare. 

Atteso.

Fino a che non si fosse ripresa.

Ed allora, solo allora, potrò stare con lei.

Per farle compagnia. Per non lasciarla sola, abbandonata. Per... come dicono gli umani... volerle bene.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2022 ⏰

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