Stanotte ho sognato che ero un umano che per qualche motivo poteva interagire con il mondo dei morti e con me c'erano altri tre ragazzi. Eravamo amici, perché avevamo scoperto quest'abilità in comune in passato e avevamo già vissuto un'avventura assieme. Attualmente ci occupavamo di controllare alcune cose tecniche tipo i registri delle morti, ma era un lavoro molto tranquillo perché si trattava di aprire ogni tanto dei libretti e vedere che tutti i dati fossero inseriti (nome, cognome, foto, data di morte, motivo di morte...).
Un giorno sto sfogliando le pagine di uno di questi libretti e vedo che all'improvviso accanto al nome di una persona appare la sua ora di morte (i dati si scrivevano da soli), solo che... quell'ora doveva ancora arrivare? E non è normale, perché i dati vengono scritti nel preciso momento della morte, nessuno può sapere quando e come morirà qualcuno. Così inizio a tenere d'occhio il libretto e noto che questa cosa capita con altri morti.
A questo punto vado dagli altri miei amici per spiegare loro la situazione.
Una di loro lavora in un carretto di street food, quindi vado a trovarla a lavoro. Quando la saluto, le chiedo se posso ordinare qualcosa, siccome è anche ora di pranzo e mi risponde il suo capo, che è lì accanto a preparare del cibo. Mentre lui prepara la mia ordinazione, mi metto a chiacchierare con la mia amica. Quando il capo si torna a voltare verso di me per darmi il mio cibo, mi guarda storto e dice: "Ma con chi stai parlando?" e io gli rispondo: "Con... Erica? Qui accanto a te?". Lui si volta nella direzione della mia amica, poi verso di me e fa: "Erica è in bagno, credo. È da qualche minuto che non la vedo". Tiro fuori il mio libretto e sfoglio velocemente le pagine, finché non trovo il nome di Erica e anche lei ha una data di morte nel futuro. Faccio allora finta di nulla, saluto il capo, mi allontano con Erica e le racconto tutto. Lei mi dice che non ha idea di cosa sia successo, perché se non è ancora morta, come mai nessuno può vederla, tranne una persona che può vedere i morti?
Così corriamo a trovare anche gli altri due amici e scopriamo che, purtroppo, anche uno di loro, Ben, è nella stessa situazione, addirittura da quella mattina.
Decidiamo così di andare a parlare con gli angeli, cosa che normalmente non ci è permessa, ma speriamo che con un'emergenza simile ci lascino spiegare tutto a qualcuno. Ormai è sera, ma il Paradiso non smette mai di lavorare, no?
Una volta arrivati ad un grande grattacielo in città, non sembra esserci quasi nessuno all'entrata. Chiediamo qualche informazione ai pochi che sono lì e ci dicono che tutti sono a una festa in mensa, così ci andiamo.
Prima di continuare, devo precisare che in questo grattacielo sono i morti a lavorare, gli angeli stanno ai piani alti e dirigono il tutto, è come un'impresa. Inoltre alcuni morti, se se lo meritano, ottengono delle ali, degli occhi, dei capelli o qualcos'altro di particolare. Questo però non li rende degli angeli. La stessa cosa avviene nell'Inferno, se qualcuno diventa particolarmente utile alla loro causa.
Tornando alla mensa: è piena zeppa di morti con e senza doni che mangiano e bevono allegri. Ci muoviamo tra la folla cercando di capire cosa stiano festeggiando, quando un mortale con le ali si eleva al centro della stanza. Noi ricordiamo di averlo già incontrato nella scorsa avventura, si chiama Fada, ma al tempo non aveva le ali, anzi, sembrava un po' sfigatino. Tutti si voltano a guardarlo e lui inizia a fare un discorso su come quello sia un giorno importante, che da ora in poi si debba sempre festeggiare e che ha un paio di ali da regalare a uno dei presenti.
La folla di morti senza doni scoppia in un boato e tutti iniziano a fare: "Io! Io! Io le merito!", mentre noi quattro ci guardiamo confusissimi, perché non è un angelo, non può regalare doni a nessuno, come neanche ha fatto a procurarsi un paio di ali? Ma un attimo dopo Fada mostra delle ali che sembrano legittime. Viene però interrotto da una voce tra la folla che grida: "Fada! Ma che cazzo fai?".
Tutti di nuovo si voltano verso questa persona e si scopre che è Diavolo, un demone (anche lui incontrato alla prima avventura), e giustamente tutti, compresi noi, si chiedono cosa ci faccia lì. Lui indica Fada e dice: "Chi te le ha date quelle ali?!"
Fada è visibilmente imbarazzato e risponde: "Io... Le ho create per donarle!"
"Cazzate! Sai benissimo di non poterlo fare. A chi le hai rubate?!"
"Non le ho rubate! Me le ha date Caterina! Un angelo!"
Noi ci guardiamo tipo: "E chi è 'sta Caterina", mentre Diavolo si eleva in volo con un'espressione molto, molto seria.
"Caterina, hai detto? Capelli rossi, unghie lunghe, praticamente uguale a me, ma molto meno affascinante...?"
"Beh, a me sembrava piuttosto affascinante... Comunque sì, effettivamente ti assomiglia. Ma... ma lei è un angelo, no?"
Diavolo torna a terra e sussurra un'imprecazione, poi torna a guardare Fada: "Caterina non è un angelo. È un demone così pericoloso che è stata imprigionata a vita! Cosa ti ha chiesto di fare in cambio di quelle ali?"
Fada ora è davvero scosso e risponde: "Mi ha chiesto... di portarle delle anime." e tutta la folla sussulta.
Diavolo si mette le mani tra i capelli e lo guarda come se volesse ucciderlo per la seconda volta, ma riesce a trattenersi a fatica. "Che cosa hai fatto?!" si mette a gridare con una voce fuori da questo mondo.
Noi capiamo che le cose si stanno mettendo male, quindi corriamo da Diavolo. Io poggio una mano sulla sua spalla e lui all'inizio si volta tipo "Ao chi cazzo sei", ma poi mi riconosce. Guarda gli altri e si sofferma su Erica e Ben. Poi poggia una mano sul loro petto e dice: "Voi non avete un'anima...". Guarda di nuovo noi altri e chiede da quanto tempo sono così e noi rispondiamo: "Quasi cinque ore Erica e circa dieci Ben?". Subito dopo torna a voltarsi verso Fada: "Hai visto che cazzo hai combinato?! Quante persone come lei hai condannato a morte?!"
Diavolo si scaglia in volo contro Fada, ma questo lo allontana con un'onda di energia. Diavolo cade a terra e lo guarda sorpreso. Improvvisamente Fada si inizia a trasformare in una creatura che non ha nulla di angelico e lancia un grido disumano. Tutta la folla inizia a scappare e rimaniamo lì solo noi quattro e Diavolo.
"Stupido! Sai che non puoi toccarmi, sangue del mio sangue!", dice Fada con un sorriso inquietante. Lo indica e appare un marchio sul polso di Diavolo, che lui va subito a coprire. Lo stesso marchio è sul polso di Fada. Gli occhi di Diavolo si sgranano: "Caterina!"
"Però io posso toccare te!" e Fada-Caterina si lancia in picchiata verso di lui. Ben però corre verso Diavolo e grida: "Ti prometto di passare la scabbia ad ogni umano che trovo!", che sembra una cosa molto stupida, ma Diavolo capisce cosa vuole fare e, indicandolo, fa apparire un paio di artigli come dono per i suoi "servigi". Ben allora si scaglia contro Caterina, riesce a bloccarla e infilza il suo cuore con le unghie. Da lì iniziano ad uscire tante piccole sfere di luce e una di queste entra nel petto di Erica. Una, invece, rimane davanti a Ben e lui la prende in mano, guardandola. Controllo l'orologio e, in effetti, l'ora della morte di Ben è già giunta.
Diavolo si rialza, ancora un po' scosso e va verso il cadavere di Fada, che è tornato normale, senza ali. Inoltre, anche delle ali che doveva donare è rimasto solo un mucchietto di piume.
"È morta?", chiede l'altro ragazzo.
"No, ma almeno non dovrebbe darci fastidio per un po'. Merda, come abbiamo fatto a non accorgerci che era scappata?!" e mentre continua a borbottare arrabbiato, si massaggia il polso, dove il marchio è tornato invisibile.
"Se serve una mano per catturarla...", dico io.
"Grazie, ma è una questione che va risolta tra noi demoni. Tu," e indica Ben "vieni con me, ragazzo."
Ben ci guarda, un po' triste di doverci lasciare, così lui ritrae gli artigli, ci abbraccia e poi se ne va via con Diavolo.
Erica, l'altro ragazzo e io facciamo un cenno d'intesa, decidendo che partiremo alla ricerca di Caterina.
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Stanotte ho sognato...
HumorMi capita spesso di fare sogni, anche piuttosto intriganti e qualche anno fa ho preso l'abitudine di segnarli per iscritto, prima di dimenticarli. Questa è la raccolta di ciò che il mio cervello pensa mentre dormo.